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 2011  giugno 01 Mercoledì calendario

L’INFLAZIONE NON SCENDE, MENO DISOCCUPATI —

L’inflazione si ferma, la disoccupazione cala ma scendono anche gli occupati con 70 mila posti di lavoro scomparsi solo nell’ultimo mese. L’Istat fotografa l’andamento di alcuni valori macro proprio il giorno in cui il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha lanciato l’allarme inflazione su scala internazionale. L’Italia per ora, dopo sei mesi di rialzi continui, vede il costo della vita fermarsi al 2,6%mentre su scala Ocse l’inflazione sale al 2,9%, il livello più alto degli ultimi tre anni. La ventata di aumenti, al di la della situazione di maggio, è stata generata dagli scatti record dell’energia. La corsa della benzina in maggio si è limitata all’ 1,1%ma su base annua è stata di oltre l’ 11%. Gli alimentari e le bevande analcoliche sono invece uscite dal perimetro mettendo a segno un rialzo del 2,9%. Si è fermato per fortuna il boom di rialzi dei prezzi dei traghetti (-0,4%) che su base annua ha superato il 60%c o s ì come s t a calando (-10,3%) il costo dei biglietti aerei. Sul fronte del lavoro l’Italia resta positivamente in controtendenza rispetto al resto d’Europa che viaggia sempre su una disoccupazione a due cifre (10%). Ad aprile il tasso dei senza lavoro scende all’ 8,1%, il livello più basso dal 2009. In pratica vengono recuperati 60 mila disoccupati su un totale di poco più di due milioni di senza lavoro. Ma nello stesso tempo Istat avverte che ad aprile sul mese di marzo si registra un calo degli occupati di ben 71 mila unità. In generale l’Istat osserva che ad aprile c’è una crescita del numero degli inattivi che supera i 15 milioni di persone. Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il quadro che emerge dai dati Istat «consegna un saldo sostanzialmente stabile» . Più preoccupati i commenti dei sindacati. Secondo la Cgil aprile segna «una vera e propria voragine di occupati » , mentre la Cisl esprime timori per la crescita degli inattivi. Allarmate le Acli che osservano come «i rinvii di importanti decisioni sulle riforme economiche, non sono più tollerabili» . E si dicono d’accordo con Draghi nell’abbassare il carico fiscale sui lavoratori.
Roberto Bagnoli