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 2011  giugno 01 Mercoledì calendario

TASSE, ECCO IL PIANO DEL MINISTRO DELL´ECONOMIA MENO IRPEF FINO AI 28 MILA EURO, MA SALIRÀ L´IVA - ROMA

«Giù le tasse prima dell´epilogo della legislatura», ha detto la Confindustria. «Ridurre le aliquote ai lavoratori», ha tuonato Mario Draghi. Un pressing crescente sul ministro dell´Economia, culminato ieri con la stoccata di Berlusconi. Ma Giulio Tremonti un piano ce l´ha e ora è pronto a rompere gli indugi. È il massimo che un Paese indebitato come l´Italia può fare, a suo giudizio, per alleggerire il peso delle tasse. Oltre non si può andare se non si vogliono scassare i conti pubblici.
I lavori dei quattro tavoli tecnici sulla riforma fiscale, partiti in sordina da qualche mese, sono giunti al termine e il 7 giugno ci sarà la riunione plenaria per esaminare preliminarmente i risultati. Il ministro si è affidato prudentemente a coordinatori bipartisan: i quattro tavoli li guidano Vieri Ceriani (Bankitalia, già collaboratore di Vincenzo Visco); Giarda, l´uomo dei numeri di Ciampi; Mauro Marè, che ha scritto un libro con Giuliano Amato e Enrico Giovannini, presidente dell´Istat e proveniente dall´Ocse.
La sintesi politica del loro lavoro, che dovrebbe essere il nocciolo della riforma, è già filtrata nelle grandi linee. Come pure il crono-itinerario che prevede il varo di un disegno di legge delega prima dell´estate, l´approvazione in autunno e poi - sul modello della legge sul federalismo - una serie di decreti delegati nel corso della prima metà del 2012 con l´obiettivo di portare a regime la riforma nel 2013, fine legislatura.
La filosofia è quella tremontista, tant´è che sul sito del Tesoro figura da qualche tempo la riproduzione anastatica del «Libro bianco» del 1994. Parola d´ordine «dalle persone alle cose». E proprio questa sarà la prima mossa della legge delega che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe realizzare il miracolo di una riforma fiscale a «costo zero». L´obiettivo sembra quello di ridurre di 1 o 2 punti le prime due aliquote Irpef (oggi al 23 per cento sotto i 15 mila euro e al 27 fino a 28 mila euro). Dove si troveranno le risorse? Appunto, aumentando le tasse sulle cose: l´Iva dovrebbe crescere di 1 o 2 punti dall´attuale livello del 20 per cento per i beni di consumo, restare ferma al 4 per i beni di prima necessità e salire in tutte quelle aliquote intermedie (come l´edilizia) che beneficiano di trattamenti agevolati. Un capitolo a parte sarà dedicato alle accise, cioè le imposte di fabbricazione, sui prodotti energetici che con la riforma federale - in modo assai discreto - sono passate da Comuni, Province e Regioni, allo Stato centrale e potranno essere manovrate a piacimento.
L´altra grande opzione è quella del quoziente familiare. Berlusconi da quando gli è stato proposto dagli esperti di fisco di matrice cattolica non manca occasione per perorarne la causa. Permettere di dividere il reddito familiare per il numero dei componenti e di abbattere l´imponibile, favorisce le famiglie numerose e rende meno conveniente il lavoro della donna. Costa molto (almeno 10 miliardi) ma nella laica Francia ha dimostrato di funzionare. Dove trovare le risorse? L´idea è quella di compensare le nuove spese sfoltendo le varie detrazioni e deduzioni sui carichi familiari oggi in vigore.
Infine le imprese. Il piano prevede che le risorse ottenute dalla lotta all´evasione siano destinate alla riduzione della tassazione sulle imprese. Nel mirino c´è l´Irap con l´eliminazione dall´imponibile del costo del lavoro.