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 2011  giugno 01 Mercoledì calendario

Pletnev Mikhail

• Arkhangelsk (Russia) 14 aprile 1957. Direttore d’orchestra. Pianista. Fondatore e direttore dell’Orchestra nazionale russa • «[...] di fama e levatura internazionale. La sua concertazione è lucidissima, tagliente, brilla come acciaio e cristallo. Le sonorità, però, sono sempre molto aggressive [...]» (Paolo Gallarati, “La Stampa” 10/12/2008) • «[...] Vincitore [...] di un premio Grammy [...] è anche uno dei consiglieri culturali e artistici del leader del Cremlino Dmitri Medvedev [...]» (“Corriere della Sera” 8/7/2010) • Nel luglio del 2010 fu arrestato a Pattaya (Thailandia) con l’accusa di aver violentato un ragazzo di 14 anni (dichiaratosi innocente, pagò una cauzione di oltre 9mila dollari e fu rilasciato): «[...] Secondo l’accusa, il musicista avrebbe fatto sesso un paio di volte con un ragazzo di 14 anni che aveva vissuto per un anno nella casa di un noto pedofilo locale, che si occupava di organizzare la prostituzione minorile. Già nel 1989 Pletnev era stato accusato in Russia di aver partecipato a orge con minorenni in un appartamento, per poi essere assolto. Il suo nome è uscito di nuovo nel 2000, in occasione di una inchiesta su un sito pedopornografico (“orchidea blu”). Un imputato ha sostenuto che il maestro era uno degli acquirenti regolari dei filmati messi in vendita. Pletnev è considerato dagli esperti uno dei più grandi musicisti viventi. Nel 1978, a 21 anni, si affermò come vincitore del concorso Tchaikovskij e nel 1990 fondò la prima orchestra indipendente sovietica, grazie forse anche all’appoggio di Mikhail Gorbaciov, suo grande estimatore. Regolarmente si esibisce con le filarmoniche di Londra, di Tokio e di Los Angeles. In Thailandia ha guidato l’orchestra nazionale e ha suonato al compleanno del re, di cui si dice sia amico. [...] a fronte di una cauzione di 9200 dollari (il costo di un volo in prima classe da New York a Bangkok) il maestro è tornato libero. Con un versamento aggiuntivo, ha potuto anche lasciare la Thailandia, dove però deve tornare ogni 12 giorni. Lui ha negato ogni accusa. Dapprima dicendo che si trattava di un “misunderstanding”, un equivoco. Poi sostenendo la tesi del complotto, alla quale spesso ricorrono i “famosi” in difficoltà: “una grossa compagnia mi vuole far passare da criminale”. Di fronte alle domande dei giornalisti, Pletnev non ha però voluto spiegare a cosa si riferisse. [...]» (Fabrizio Dragosei, “Corriere della Sera” 12/7/2010).