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 2011  giugno 01 Mercoledì calendario

SHELL ECO MARATHON, PER VOCE ARANCIO

Tra il 26 e il 28 maggio si è svolta nel circuito EuroSpeedway di Lausitz (Germania) la ventisettesima edizione della Shell Eco-Marathon. Si tratta di gare in cui alcuni team, provenienti da scuole e università di tutta Europa, presentano prototipi di veicoli. Vince chi percorre la maggior distanza possibile con la minor quantità di carburante. Ogni squadra può scegliere di alimentare il proprio veicolo con carburanti tradizionali o alternativi. I veicoli dotati di motore a combustione interna possono impiegare benzina, diesel, Gas-to-Liquid (Gtl), biodiesel o etanolo. In questa edizione della Eco-Marathon ha debuttato la categoria E-mobility per veicoli ad alimentazione elettrica (fuel cell a idrogeno, pannelli solari o batterie). Due i tipi di veicoli: i Prototipi, per i quali non ci sono regole stilistiche o tecniche, e gli Urban Concept, veicoli realizzati secondo criteri più convenzionali e simili alle normali citycar.

Come si svolge la corsa. Gli autoveicoli sono suddivisi in due categorie principali, i Prototipi e gli Urban Concept. I primi devono compiere otto giri del circuito, lungo 3,2 km per una distanza complessiva di 25,485 km. Gli Urban Concept, invece, percorrono sei giri, per un totale di 18,923 km. È previsto un limite di tempo massimo entro il quale la prova deve essere portata a termine: 51 minuti per i Prototipi e 45 per gli Urban Concept.

Il record assoluto stabilito nella Shell Eco-Marathon dello scorso anno: il team francese del Politecnico di Nantes ha presentato una monoposto che sfruttando la tecnologia delle celle a combustibile ha percorso 4.896,1 chilometri con l’equivalente di un solo litro di carburante. Sarebbe come viaggiare da Capo Nord alla Sicilia con un litro di benzina.

Caratteristiche che hanno permesso alla monoposto del Politecnico di Nantes di raggiungere l’attuale record:

1) struttura in carbonio, che l’ha resa più leggera;
2) ruote lenticolari da bici, che l’hanno resa più veloce;
3) l’idrogeno per il funzionamento della cella a combustibile, che hanno ottimizzato i consumi.

All’edizione da poco conclusa hanno partecipato 212 squadre (per un totale di quasi tremila tra studenti e insegnanti) provenienti da 26 diverse nazioni. I team italiani erano 16.

Per quanto riguarda la fonte di alimentazione, 95 squadre hanno scelto la benzina, otto il diesel, quattro il Gas-to-Liquid, 18 l’etanolo, 46 l’idrogeno fuel cell, 12 l’energia solare e 29 le batterie “plug-in”.

La velocità media è di 25-30 chilometri orari, anche se alcuni veicoli possono raggiungere 50-60. Ma quel che conta di più è la sperimentazione sui carburanti, compresi quelli biologici, e sui propulsori a elettricità, che devono consumare anch’essi il meno possibile.

Riccardo Silimbani, che insegna all’istituto professionale “Luigi Bucci” (Itip) di Faenza è stato il primo italiano a partecipare, nel 1997: «Ogni anno ci diciamo che è l’ultima volta, tanta è la fatica di realizzare i prototipi, ma poi a settembre ripartiamo entusiasti». Questa volta l’Itip ha portato due veicoli, uno elettrico e uno ad alcol, chiamati FaenzaITIracing e FaenzAlcoholRacing. Costati circa 15mila euro l’uno, sono fatti di fibra di carbonio, con pezzi presi dal mondo del ciclismo e, nel secondo caso, anche con il motore di un decespugliatore.
Altre trovate del team Bucci di Faenza per rendere i propri veicoli più veloci ed ecologici: ruote in fibra di carbonio e un motore elettrico con una potenza di 600 watt alimentato da una batteria al litio.
Una monoposto della Shell Eco-Marathon correndo a 25 chilometri orari produce meno diossido di carbonio di quanto ne produce un atleta di livello mondiale alla stessa velocità.
Quest’anno, nella categoria Prototipi a combustione interna, ha vinto la squadra francese della Joliverie con un veicolo a benzina che percorre 3.688 chilometri con un litro (è stato anche quello che ha prodotto meno Co2:0,729 g/km. Tanto per fare un esempio, una Fiat 500 ne produce 131 g/km). Al secondo posto ancora una squadra francese: la Insa di Tolosa col prototipo a etanolo (2.944 chilometri a litro). Terza classificata la monoposto a benzina dell’University of Technology di Tampere (Finlandia): 2.694 chilometri con un litro. La prima italiana è al 61esimo posto: a benzina, presentata dall’Itis “Alessandro Rossi” di Vicenza, ha percorso 155 chilometri con un litro.
Nella categoria dei Prototipi a energia solare si è classificato primo il veicolo Artemide del Politecnico di Milano, che può percorrere 1.108 chilometri con un kilowattora di energia. Norman Koch, direttore tecnico della Shell Eco-Marathon in Europe: «Siamo rimasti davvero impressionati dal prototipo italiano. Ha un design eccezionale per ottimizzare l’efficienza, sia nel motore sia nella carrozzeria».
Il Politecnico di Milano aveva già partecipato alla Shell Eco-Marathon negli anni passati. Dal vecchio veicolo con motore a combustione si è passati al motore elettrico. Il modello iniziale era alimentato a idrogeno, nel tempo gli è stato affiancato un gemello alimentato a energia solare attraverso pannelli fissati sulla fusoliera.
Altre caratteristiche del prototipo Artemide:
1. per diminuire l’attrito, uno speciale modello di pneumatici, progettato con Michelin, che offre la minor resistenza al rotolamento;
2. per aumentare la resistenza, telaio autoportante in fibra di carbonio;
3. per ottimizzare i consumi, un software che indica quando accendere e quando spegnere il motore sfruttando nei lunghi tratti l’inerzia derivata dalla propulsione.
Per la monoposto a energia solare, la squadra del Politecnico di Milano ha modellato il telaio direttamente sul manichino del pilota, che non può superare un metro e 65 di altezza e deve guidare sdraiato. Proprio per le dimensioni ridotte, per guidare la monoposto è stata scelta una studentessa.
Il Politecnico di Torino ha vinto un riconoscimento per il design del suo veicolo nella categoria Urban Concept, in cui sono stati utilizzati pannelli in fibre naturali e resine provenienti da abeti.
La Shell Eco-Marathon da pochi anni si corre anche in America e in Asia. L’edizione europea del prossimo anno si svolgerà a Rotterdam.