Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 1/6/2011, 1 giugno 2011
IL FATTO DI IERI - 1 GIUGNO 1938
Di eroi, non aveva bisogno l’America di fine anni ’30. Di un super-eroe forse sì, se è vero che Superman, l’alieno sparato nel cuore del mid-west dal lontano pianeta Kripton, angelo forzuto del Bene contro il Male, divenne da subito l’incarnazione del mito americano, l’invincibile giustiziere piovuto dalla Galassia a difendere l’american dream dai malfattori quotidiani. Fin da quel 1° giugno 1938, quando i due padri-disegnatori Joe Shuster e Jerry Siegel cederanno i diritti della loro creatura alla Dc Comics, facendolo approdare sulla copertina del primo numero dell’albo Action Comics. Dallo spazio all’Illinois, l’uomo d’acciaio capace di volare, trafiggere il metallo col suo sguardo a raggi X, superare la velocità della luce, infilerà una sfilza di epiche avventure. Combatterà i nazisti negli anni ’40, andrà in Vietnam, affronterà nerboruti nemici, fino alla strip fatale del ’92 in cui morirà nelle edicole d’America dopo una lotta con l’orrido gigante Doomsday, per risorgere poi con nuova identità, sollevando dallo sgomento i fan in lutto. Per il muscoloso messia in tuta spandex blu, icona del fumetto a stelle e strisce, un ritorno annunciato che continuerà ad alimentare sogni di fuga dalla realtà.