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 2011  maggio 31 Martedì calendario

LA SERA ANDAVAMO DA FAZIO

Economista geniale, cattolico fervente, profondo studioso di San Tommaso d’Aquino, uomo sobrio ed equilibrato. Una soluzione per il Quirinale. Ideale come candidato premier del centrosinistra. Tutto questo è stato Antonio Fazio nel servo encomio, fino alla calda estate del 2005, quando è esploso lo scandalo delle scalate bancarie che l’ha costretto alle dimissioni.
Sabato scorso è arrivata la condanna a 4 anni di carcere per aggiotaggio. Non una sola parola di commento dal mondo politico, ma neppure da imprenditori e banchieri. Antonio Fazio non è mai esistito? Ecco un promemoria.
“L’acquisizione che fede e rigore economico riprendono ad andare insieme come nel miglior don Sturzo è da considerare una grande conquista”.
Liberal nomina Fazio uomo dell’anno, dicembre 1998.
“Antonio Fazio è la coscienza critica di questo paese. Lui è davvero al di sopra delle parti. Non c’è dubbio”.
Pier Ferdinando Casini lo indica per il Quirinale, 16 marzo ‘99.
“Antonio Fazio è il miglior candidato al Quirinale, secondo la consulta etico-religiosa di An”.
Ansa, 22 aprile ‘99.
“Ci vorrebbe un cattolico democratico di alto profilo disposto a farsi carico del problema per arginare questa destra che con le destre europee non ha niente da spartire. Io vedo solo Antonio Fazio”.
Massimo Cacciari, 19 aprile 1999.
“Nell’ascesa alla rocca, Fa-zio in maniche di camicia rimboccate, ha nettamente staccato Romiti e Geronzi. I tre, subito dopo, visibilmente soddisfatti per il colpo d’occhio panoramico del posto, si sono recati in tutta fretta a casa Fazio, ad Alvito. Ad attenderli un menu semplice con pasta fatta in casa, arrosti e buon vino: il tutto curato da un cerimoniere d’eccezione, la signora Fa-zio, Maria Cristina”.
Ansa, 11 marzo 2000.
“Vicino a noi sedeva un giovane sacerdote. La sua espressione tesa e partecipe nell’ascoltare, la sua febbre di capire, rafforzandosi così nella fede, erano il segno del successo dell’incontro di Roccasecca. Il governatore della Banca d’Italia, che più tardi avrebbe lasciato stupiti quanti andavano a festeggiarlo citando le sue più aggiornate letture sulla filosofia tomistica (non ultimo un recentissimo testo oxfordiano del Finnis), ha saputo fondere con profondità e sottigliezza l’analisi del pensiero dell’autore della “Somma Teologica”.
Corriere della Sera, 12 marzo 2000.
“Antonio Fazio è l’unico. Ma non si può chiedere a uno come lui, con le sue qualità, di affidarsi a una manica di pazzi. Il Vangelo dice che non bisogna sprecare i talenti”.
Leoluca Orlando lo vuole candidato premier, 9 maggio 2000.
“La società, le relazioni sociali ad un livello normale di funzionamento della vita civile, e anche economica, non si reggerebbero se gli uomini non si dicessero reciprocamente la verità”.
Antonio Fazio, 14 luglio 2001.
“Ho fiducia che l’Italia possa crescere a un tasso del 3% e possa farlo con regolarità” .
Antonio Fazio, 18 agosto 2001. Da allora la crescita media non ha superato lo 0,2 per cento.
“Dal governatore Antonio Fazio è venuto un richiamo severo al governo. Ha detto chiaramente che con questa politica economica l’Italia non cresce e anzi rischia un declino. È quello che da mesi noi ci sforziamo di dire”.
Piero Fassino, segretario Ds, 31 maggio 2003.
“Il libero mercato ha bisogno di regolazione per poter funzionare nell’interesse della società. Richiede regole, controlli, piena affermazione della legalità e della sicurezza, condivisione di principi e valori”.
Antonio Fazio, 9 marzo 2005.
“Antonio Fazio non va a rifugiarsi a Montecarlo o a Cortina, ma torna dentro i suoi vicoli, nel paesino do-v’è nato, dove s’innamorò, dove i banchieri olandesi e spagnoli non lo raggiungeranno mai e dove, appunto, a mezzogiorno, c’è già il profumo strepitoso dell’agnello alla brace (da cucinarsi semplicemente, come vuole la tradizione e come piace al governatore: con un ramo di rosmarino e due spicchi d’aglio)”.
Corriere della sera 29 marzo 2005.
“Malgrado ciò, Luciano Violante sottolinea di trovare inaudita la divulgazione delle intercettazioni riguardanti Fazio, anche se, ammette, ‘non ne conosco i presupposti. Chiunque sia stato non ha agito per fare informazione, ma denigrazione. È evidente il tentativo di avviare un nuovo scontro di potere, per condizionare politicamente il sistema
bancario italiano”.
Ansa, 4 agosto 2005.