Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 31 Martedì calendario

Olivennes Denis

• Parigi (Francia) 18 ottobre 1960. Manager. Direttore del Nouvel Observateur • «[...] un manager con esordi alla Corte dei conti, il pallino per l’efficienza e un gusto collaudato di ritrovarsi sempre là dove nessuno l’aspetta. Ex presidente della prima industria culturale francese, la Fnac, grande catena commerciale di libri, dischi, prodotti digitali, proprietà di François Pinault, Olivennes ha [...] preso le redini del Nouvel Observateur, il settimanale fondato nel 1964 da Claude Perdriel e diretto da Jean Daniel, che oggi è il primo newsmagazine francese, con le sue 509 mila copie vendute [...] un’aura stendhaliana – sia nell’aspetto, molto Henri Brulard (corporatura da pugile tarchiato, con occhi a fessura e una calvizie riscattata da favoriti esagerati) sia nello stile di vita, intimo di Carla Bruni [...] sempre pronto a battersi per la libertà e la giustizia [...] Giovane leone dell’establishment francese [...] è stato scoperto da Simon Nora, che ai tempi di Giscard fu il grande guru dell’innovazione tecnologica; è cresciuto in quel laboratorio di idee per lo svecchiamento della sinistra anticapitalista che fu la Fondazione Saint-Simon. È arrivato ai vertici di Air France, che abbandonò quando il governo di Jospin gli negò la ricapitalizzazione; da lì è passato alla tv via cavo, con Canal Plus, dove riuscì a far accettare il distinguo tra cultura da entertainment globalizzata e alta cultura; e quindi ha ceduto al fronte opposto, la Fnac, gioiello di massa dell’impero del finanziere chiracchiano François Pinault. [...]» (Marina Valensise, “Il Foglio” 15/6/2008).