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 2011  maggio 29 Domenica calendario

Truffe finanziarie? L’America di Obama punta sui “fischiatori” - Tra i più famosi si contano Gola Profonda e Serpico, il famoso poliziotto che verso la fine degli anni ’60, rischiando la vita, svelò una diffusa corruzione nel dipartimento di polizia di New York

Truffe finanziarie? L’America di Obama punta sui “fischiatori” - Tra i più famosi si contano Gola Profonda e Serpico, il famoso poliziotto che verso la fine degli anni ’60, rischiando la vita, svelò una diffusa corruzione nel dipartimento di polizia di New York. In comune hanno l’essere dei noti “whistleblowers”, letteralmente dei “fischiatori”, che pagano un alto prezzo personale per segnalare presunte frodi contro il governo o contro i cittadini da parte di multinazionali - tabacco, nucleare, farmaceutica - o da parte della stessa amministrazione, come nello scandalo Watergate, dove il “fischio” di Gola Profonda portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Mercoledì scorso, la Sec (la Consob americana) ha approvato le norme che potrebbero rendere i “fischiatori” molto ricchi nel caso l’informazione permetta al governo di recuperare almeno un milione di dollari e che, in ogni caso, li tuteleranno da ritorsioni da parte degli accusati. Non godettero di queste protezioni Daniel Ellsberg, “l’uomo più pericoloso dell’America”, che nel 1971 passò al New York Times i “Pentagon papers” dai quali emergevano le falsità dell’amministrazione sulla guerra del Vietnam, o Karen Silkwood, morta in un sospetto incidente d’auto dopo aver denunciato violazioni alla sicurezza in un centrale nucleare. Puntualmente, tutte le loro vicende sono diventate dei film. E forse, se a chi di dovere fossero arrivate indicazioni dall’interno sui rischi che Wall Street stava correndo per realizzare i profitti che avevano inebriato il settore finanziario e una larga base di consumatori, gli aggettivi con cui si racconta la storia del 2008 sarebbero meno drammatici. La decisione del 25 maggio, che completa le 848 pagine della “legge Dodd-Frank per la regolamentazione di Wall Street” del luglio scorso, conferma che i “whistleblower”, definiti come individui che forniscono informazioni su violazioni delle leggi finanziarie, conferma che i denuncianti potranno ricevere tra il 10 e il 30 per cento del denaro recuperato qualora l’informazione fornita metta le autorità inquirenti sulla pista giusta. Tanto per intendersi, se la recente multa alla banca di investimenti Goldman Sachs fosse originata da un “fischiatore”, quest’ultimo avrebbe intascato 165 milioni di dollari. Contro questi incentivi, oltretutto retroattivi, sono insorte la Camera di commercio Usa e molte grandi società, come AT&T, FedEx, Google e Verizon, sostenendo che permettendo ai whistleblower di non riferire le eventuali malefatte alla società di cui sono dipendenti, la legge non riconosce a Corporate America l’opportunità di prendere provvedimenti interni. Per Mary Shapiro e per il resto della dirigenza della Sec si è trattato di resistere soprattutto alla pressione di Wall Street, un settore che può pagarsi i più dotati laureati delle migliori università del paese per congegnare prodotti sempre innovativi che gli permettono di mantenere il vantaggio sulle autorità di vigilanza. Tuttavia, più che mai dopo il 1929, tra i profitti della grande finanza e nella borsa Usa sono custoditi anche i risparmi di buona parte delle famiglie americane e, inoltre, gli organismi di controllo restano distanziati perché non dispongono delle risorse e di un livello di sofisticazione pari a quello delle grandi banche d’investimento. Da qui l’importanza di incentivare eventuali voci interne che conoscono i processi nel dettaglio e di proteggerle dato che, secondo l’esperienza, esse restano spesso schiacciate dalle ritorsioni dei denunciati. Sul sito della Sec, nel link segnalato da un “fischietto” si spiega che le denunce si possono fare online, per posta o al numero telefonico con prefisso di Washington indicato, anche anonimamente, ma in questo caso senza ricompensa. La legge non richiede che chi denuncia sia danneggiato direttamente, anche perché, in ultima istanza, il programma vuole scoprire le frodi contro l’interesse pubblico, che per antonomasia riguarda tutti i cittadini. Gli abusi devono essere relativi ai programmi di salvataggio, ai bond municipali esentasse con cui si finanzia spesso l’infrastruttura, alle aste di obbligazioni, all’insider trading, alla manipolazione del prezzo dei titoli, alla vendita di azioni non possedute, agli schemi di investimento a piramide detti anche “Ponzi”. Proprio questi ultimi riguardano un tasto dolente: nella frode da 50 miliardi perpetrata da Bernie Madoff, Harry Markopoulos aveva “fischiato” alla stessa Sec per nove lunghi anni senza che la Sec indagasse adeguatamente. E così, anche il controllore è controllato: la Sec è stata denunciata per essere stata troppo morbida in un caso di insider trading e ha pagato al whistleblower la bellezza di 755mila dollari di risarcimento. E, inevitabilmente, molti avvocati hanno fiutato il business: non è difficile ora trovarne uno specializzato in “fischi”.