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 2011  maggio 29 Domenica calendario

L’Ingegnere vuole La7 per Santoro e compagni Ma con i soldi del Cav - È un capolavoro di op­portunismo ( e di perfidia): co­struire un polo televisivo con tutti i divi anti Cav in servizio permanente effettivo nel pic­colo schermo con i soldi dello stesso Berlusconi

L’Ingegnere vuole La7 per Santoro e compagni Ma con i soldi del Cav - È un capolavoro di op­portunismo ( e di perfidia): co­struire un polo televisivo con tutti i divi anti Cav in servizio permanente effettivo nel pic­colo schermo con i soldi dello stesso Berlusconi. Il quale l’aria l’ha annusata e l’altro giorno, a Deauville, ha forni­to in conferenza stampa più di un indizio: «Mi vogliono ag­gr­edire anche sul piano patri­moniale per favorire un mio avversario politico e la sini­stra ». Il riferimento è alla im­minente sentenza della Corte d’Appello di Milano sul Lodo Mondadori, che potrebbe co­stringere il premier a versare circa 500 milioni di euro (scontati rispetto all’iniziale richiesta di 749,9 milioni) a Carlo De Benedetti, presiden­te del gruppo Espresso-Re­pubblica. L’Ingegnere con quel tesoretto potrebbe entra­re a gamba tesa nella stanza dei bottoni di Telecom Italia Media, società editrice di La7, e trasformare il settimo tasto del telecomando, già og­gi poco tenero con il premier, in una sorta di canale temati­co antiberlusconiano. Un’idea che negli ultimi tem­pi ha a lungo abitato nella te­sta dell’Ingegnere, ma che po­trebbe diventare realtà pro­prio grazie ai soldi di Berlu­sconi, danneggiato e beffato. E che non dispiacerebbe an­che ai poteri forti che ruotano attorno a Telecom (leggi Me­diobanca e Generali). Le trattative, come ha rivela­to ieri il quotidiano economi­co Italia Oggi , sarebbero già bene avviate, pur se coperte da una comprensibile riserva­tezza. Più scoperte sono inve­ce le manovre per costruire il «cast» della nuova La7 anti­berlusconizzata: agli attuali Gad Lerner, Enrico Mentana, Maurizio Crozza, Ilaria D’Amico e Lilly Gruber, tutti più o meno arruolati nel fron­te democratico, si aggiunge­rebbero i pezzi da novanta delle trasmissioni no-Cav del­la Rai. Il primo è il capopopo­lo Michele Santoro, che emi­grerebbe alla tv di Telecom (e di Repubblica ) portandosi dietro i suoi compagni di lavo­ro più noti, Marco Travaglio e il vignettista Vauro. Facile im­maginare quindi un Annoze­ro ancora più spinto, libero da quelle remore (invero piut­tosto scarse) dettate dall’an­dare in onda su un canale pub­blico. Non solo: essendo l’au­dience fidelizzata al canale certamente più bassa su La7 rispetto a Rai2, facile immagi­nare toni ancora più urlati per ridurre al minimo il calo di ascolti. Anche il più curiale (ma non meno schierato) Fabio Fazio starebbe pensando a passare armi e bagagli al ter­zo polo della tv generalista, ri­proponendo un Che tempo che fa riveduto e corretto ma nemmeno tanto: con lui anco­ra Luciana Littizzetto e forse anche Roberto Saviano, a ri­proporre il tandem di Vieni via con me . Anzi, come scritto sul nostro giornale due giorni fa, sarebbe proprio Fazio il più vicino al trasferimento, avendo il contratto in scaden­za. Tutte buone notizie per gli abbonati Rai, che non paghe­ranno più con il loro canone stipendi faraonici a tribuni di sinistra. Ma pessime per il Ca­valiere, che di fatto si sostitui­rebbe a loro nel ruolo di finan­ziatore involontario del bloc­co mediatico- economico-po­litico dei suoi avversari. Naturalmente l’operazio­ne La7-Repubblica ,pur impo­stata nei punti cardine, è in stand-by in attesa dei risultati elettorali di domani sera e del­le conseguenze che un even­tu­ale altro passo falso del cen­trodestra potrebbe avere sul­la tenuta della maggioranza. Un Berlusconi colpito ma an­cora battagliero, come nel suo dna e nelle sue intenzio­ni, deciso a restare a Palazzo Chigi per altri due anni, richie­derebbe a sinistra di innalza­re il livello dello scontro politi­co. Altrimenti chissà: il fronte anti Cav di una sola cosa non può fare a meno: ma certo,del Cav.