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 2011  maggio 30 Lunedì calendario

PRODUCE UN VELENO CHE COLPISCE I RENI

1 Che cos’è l’Escherichia coli? È una specie di batterio con diverse varianti. Normalmente vive nell’intestino dell’uomo e degli animali e non dà fastidi. Alcuni ceppi invece, per scambio di materiale genetico, hanno acquisito capacità di causare infezioni e dare origine a forme di diarrea. 2Che cosa ha di diverso dagli altri ceppi quello che ha colpito il Nord della Germania? Questo Escherichia coli (E. coli) è indicato col numero 104. In Italia non l’abbiamo mai visto, in Europa ha pochi precedenti. È capace di procurare malattia perché produce una potente tossina chiamata Vero-citotossina (Vtec): questa sostanza agisce come un veleno. Si sviluppa nell’intestino poi, attraverso la mucosa, passa nel sangue e colpisce il rene provocando una complicanza molto grave: la sindrome emolitico uremica. La conseguenza peggiore è l’insufficienza renale acuta che richiede la dialisi. 3L’Escherichia coli di solito colpisce i bambini? Sì, normalmente si manifesta in forma grave solo nei bambini. Gli adulti si infettano e sviluppano una malattia gastroenterica anche severa ma senza complicanze renali. In genere in Italia vengono segnalate una media di 40 forme gravi pediatriche l’anno, con una mortalità del 2 per cento. La scorsa estate ha fatto due vittime. Un bambino su 4 non guarisce completamente e mantiene una alterata funzionalità renale. Il batterio 104 forse appartiene a un ceppo diverso da quelli finora fronteggiati e potrebbe possedere capacità insolite di aderire alla mucosa. Nessuno se lo aspettava. Una sorpresa per gli esperti. 4Come si prende l’infezione da E. coli? Attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati. Il serbatoio di questo batterio sono i ruminanti (si parla di zoonosi) che non si ammalano. I bovini lo trasmettono a latte o carne. Se l’animale è portatore del ceppo patogeno può contaminare tutti i prodotti e l’ambiente dove vive, attraverso la dispersione delle feci, quindi acqua e prati. I vegetali possono essere contaminati con l’acqua di irrigazione. 5Come si previene l’infezione? In Italia non sono stati segnalati casi dunque non c’è motivo di allarme. L’igiene è l’unica difesa per prevenire ogni genere di infezioni alimentari. Evitare il consumo di latte non pastorizzato soprattutto da parte di bambini e anziani, e carne poco cotta (specie hamburger). I bambini dovrebbero tenersi lontani da ambienti contaminati da feci di bovini e pecore. Non bagnarsi in acqua dolce. Per quanto riguarda la frutta e la verdura, vanno lavate con attenzione: non c’è ragione di tagliarli dalla dieta, anche il cetriolo si può mangiare tranquillamente. Comprare prodotti italiani ricordando che il problema è nato da partite di cetrioli contaminati prodotti in Spagna. 6Quali sono i sintomi? Il primo è la diarrea, che nel giro di poche ore diventa emorragica. Ci si deve allarmare quando assume queste caratteristiche e compaiono tracce di sangue. Rivolgersi al medico. I sintomi sono diversi dalle coliti batteriche classiche. Niente febbre, forti dolori addominali. Spesso l’infezione è scambiata per appendicite. La diarrea da Escherichia coli nella maggior parte dei casi si risolve da sola nel giro di 4-5 giorni. Nei casi sfortunati la tossina va in circolo per provocare anemia e insufficienza renale. 7Come si cura? Purtroppo non c’è una cura specifica, la terapia antibiotica come nelle gastroenteriti non è efficace, anzi può peggiorare la situazione. Si usano terapie di supporto, vale a dire reidratazione per la diarrea e dialisi per limitare il danno renale. 8L’Italia è attrezzata per far fronte a un eventuale focolaio? L’Istituto superiore di Sanità, dipartimento di sanità veterinaria e sicurezza alimentare, dispone dal 1988 di un sistema di sorveglianza che costituisce il riferimento europeo per la veterinaria alimentare. La rete comprende anche la sorveglianza clinica e coinvolge i 20 centri di nefrologia pediatrica. In caso di sindrome emolitico uremica il campione viene inviato al laboratorio centrale di Roma. In seguito all’emergenza tedesca è stata allertata anche la Società italiana di nefrologia per monitorare la situazione tra gli adulti. Attualmente non sono arrivate segnalazioni sospette. Anche i casi osservati in Gran Bretagna, Svezia, Danimarca riguardano persone che nei giorni precedenti avevano viaggiato nel nord della Germania. Per avere altre informazioni si può contattare il sito dell ’ I s t i t u t o superiore d i Sanità (www. iss. it) e si possono consultare tre pagine sull’argomento. (L’esperto che ha risposto alle nostre domande è Alfredo Caprioli, responsabile del sistema di sorveglianza internazionale per le infezioni enteriche da salmonella e da V-tec). Margherita De Bac mdebac@corriere. it