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 2011  maggio 30 Lunedì calendario

FAZIO «ARRIVEDERCI, NON SO SE SULLA RAI»


Lo dice in diretta su Raitre, chiudendo la puntata di ieri sera alle 21.30 e il ciclo primaverile 2011: «Sei mesi fa la direzione di Raitre ci chiesto di restare per altri tre anni. Sono passati sei mesi e non ho ancora capito le intenzioni della Rai... Comunque ho capito che l’anno prossimo questo programma comunque ci sarà. Ci ritroveremo l’anno prossimo. Ma dove, in fondo, non è importante...» . Fabio Fazio chiude «Che tempo che fa» con un avviso ai telespettatori: la sua situazione contrattuale è ancora incerta. Un nuovo caso destinato ad esplodere sul tavolo del Consiglio di amministrazione che da domani, martedì, sarà impegnato nell’esame e nel voto dei palinsesti su proposta del nuovo direttore generale Lorenza Lei. E già sorgono altri interrogativi: cosa ne è dei contratti con Milena Gabanelli, Giovanni Floris, con Serena Dandini? Intanto la vituperata Rai (con Mauro Masi, direttore generale fino al 2 maggio 2011 e ora sostituito da Lorenza Lei) non solo non precipita negli ascolti ma— anzi — stravince sulla concorrenza Mediaset come non accadeva addirittura dal 1999. Nel cosiddetto «periodo di garanzia primaverile» che va dal 13 febbraio al 28 maggio la Rai ha vinto per l’ottava volta la gara con la tv berlusconiana. Il vantaggio della tv pubblica su quella commerciale arriva a quasi 6 punti di share in prima serata e a +5 nel day time, ovvero nell’intera giornata. L’anno scorso il day time era stato vinto dalla Rai su Mediaset con un ++3.3 mentre il prime time, ovvero la prima serata, era a +5.6%. Per ritrovare dati così positivi, bisogna risalire al 1999 quando il +nel prime time sfiorò quota 7%. Il periodo di garanzia, per spiegarlo ai non addetti ai lavori, è particolarmente importante dal punto di vista delle risorse aziendali perché in quella fascia temporale le tv «garantiscono» ai propri clienti pubblicitari una certa quota di ascolti. Se il trend è positivo, lo sarà dal punto di vista pubblicitario probabilmente anche il resto dell’annata e soprattutto l’estate-autunno, con un indubbio riflesso sui ricavi per la tv pubblica. Sono in molti a questo punto a prevedere un’inversione di tendenza in un singolare squilibrio che continua a premiare Mediaset (con la concessionaria Publitalia) nonostante gli ascolti siano più bassi, e sostanzialmente a penalizzare la Sipra della Rai. Raiuno, in particolare, porta il suo vantaggio su Canale 5 a +2.4 nell’intera giornata e soprattutto a 3 punti in prima serata. Crescono anche Raidue, lievemente, e Raitre che si consolida con un 9.3%in prime time e un 8.6%nell’intera giornata. I canali digitali specializzati (terrestri e satellitari, free e pay) conquistano il 23%di share in prima serata e sfiorano il 26%nelle 24 ore incrementando di quasi 4 punti percentuali i risultati di share della primavera 2010. Nessun pacchetto di nomine, invece, nell’immediato: e il caso Fazio rischia di allontanarlo ancora. Lorenza Lei ha tentato di vararlo la settimana passata ma non è riuscita a trovare l’intesa non soltanto con il centrosinistra ma anche all’interno dello stesso centrodestra. Forse ha ragione Maria Pia Ammirati, vice direttore di Raiuno, oltre che responsabile di Uno Mattina, e possibile candidata alla direzione di Raitre al posto di Paolo Ruffini (stando alle ultime voci dei giorni scorsi) che ha così commentato la sua entrata nella cinquina del premio letterario «Campiello» con il romanzo «Se tu fossi qui» , Cairo editore: «Sono due mestieri assoluti, la Rai e la letteratura. La Rai mi dà da vivere, la letteratura mi dà la vita» . Un modo elegante per ammettere che, una volta tanto, un romanzo in cinquina al prestigioso Campiello regala emozioni più profonde e vere di una nomina a viale Mazzini... Paolo Conti