https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/cronologia/1901?tmpl=%2Fsystem%2Fapp%2Ftemplates%2Fprint%2F&showPrintDialog=1, 24 aprile 2011
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Socialismo, cronologia dell’anno 1901
Cronologia Anno: 1901 Faenza, le Leghe cattoliche, con i parroci in prima fila, ottengono un capitolato colonico che, pur tra le molte resistenze padronali, migliora notevolmente il precedente patto, fermo addirittura al 1875. Gennaio: Faenza, in risposta alla proposta dei repubblicani sulla Camera del lavoro e alle iniziative dei cattolici, i socialisti replicano con un articolo sul periodico forlivese Il Risveglio.... 18 gennaio: con l’enciclica Graves de communi Leone XIII si esprime a favore dell’impegno sociale dei cattolici, rifiutandone però decisamente il progetto di costituzione di un partito politico autonomo. I valori della collaborazione fra le classi e del rispetto delle gerarchie, espressi nell’enciclica, evidenziano un avvicinamento alle posizioni di cauta apertura verso il liberalismo espresse da Filippo Meda e gli ambienti cattolici lombardi. 27 - 28 gennaio: Faenza, si formano le Associazioni dei muratori, quella dei brecciatori, la Lega dei garzoni di barbiere e quella dei lavoranti dei fornai che comprende pastai, fornai, mugnai e pilarini. Durante l’anno si sviluppano alcune vertenze: entrano in agitazione i commessi per ottenere il riconoscimento del riposo settimanale nei giorni festivi, le tessitri... Febbraio: le Leghe bracciantili della provincia di Mantova, dove particolarmente intensa è l’ondata di scioperi che sta investendo l’agricoltura in varie regioni italiane, si costituiscono in Federazione. L’esempio dell’organizzazione mantovana, sorta per iniziativa dei nuclei più combattivi del proletariato agricolo in piena autonomia dalle Camere del lavoro cittadine, sarà presto seguito dai braccianti delle province di Ferrara, Rovigo, Verona, Piacenza, Modena, Vercelli e della Lomellina. 4 febbraio: Giovanni Giolitti interviene nel dibattito avviato alla fine di gennaio sullo scioglimento della Camera del lavoro di Genova, decretato il 18 dicembre 1900 e fatto revocare da Giuseppe Saracco per le forti opposizioni incontrate. Giolitti afferma il diritto di associazione sindacale finalizzata alla conquista di miglioramenti economici e la necessità di un atteggiamento imparziale da parte dello Stato. Tra l’altro afferma: “l’Italia è uno dei paesi in cui la media dei salari è la più bassa, ma è il primo del mondo per le imposte che colpiscono i generi di prima necessità”. Accenna inoltre alla possibilità di un coinvolgimento dei socialisti in un prossimo governo, al fine di legarli alle scelte riformistiche dei liberali e di togliere vigore alle opposizioni spontanee e potenzialmente sovversive provenienti dalle masse non inquadrate dal PSI. 7 febbraio: il ministero Saracco si dimette a causa della sfiducia manifestata dopo i fatti di Genova da un composito schieramento di cui fanno parte, oltre alla sinistra giolittiana e zanardelliana, anche molti deputati della destra e del centro. Vittorio Emanuele III assegna a Giuseppe Zanardelli l’incarico di costituire il nuovo governo. 15 febbraio: nasce il governo Zanardelli con Giolitti al ministero degli Interni. Il conte Giulio Prinetti, fedele all’indirizzo moderato di Emilio Visconti Venosta, ministro degli Esteri. Marzo: Pavia, al cotonificio Gianoli un assistente picchia un operaio quattordicenne. Interviene in sua difesa il fratello maggiore che viene a sua volta picchiato e arrestato. Alcune operaie che testimoniano a favore del giovane collega, sono licenziate. Commentando l’episodio, il periodico La Plebe parla di “metodi in uso nell’antica schiavitù”. 9 marzo: Roma, per l’emancipazione delle maestre da un’inferiorità culturale che si riflette sulla loro condizione sociale, sono inaugurate la biblioteca e la sala di lettura della Federazione romana delle opere di attività femminile, fondata nel 1900 e presieduta dalla contessa Lavinia Taverna. 17 marzo: Jesi (AN), costituita la Lega dei mezzadri. Qualche tempo dopo sorgono quelle di Sinigallia, Ripa, Monterado e di numerosi altri centri dell’anconetano e di tutte le Marche. 28 marzo: Milano, costituita la Federazione degli operai tessili. 29 marzo: Ravenna, nasce la Federazione provinciale delle Leghe bracciantili, alla quale aderiscono 30 organizzazioni con 3.500 iscritti. 30 marzo: Faenza, la riunione delle Leghe di Resistenza, Miglioramento e Cooperative riconosce il ruolo di sostegno svolto dalla Società di Mutuo Soccorso, ma ribadisce la partecipazione delle sole Leghe alla costituzione della Camera del Lavoro. Aprile: Faenza, nascono la Lega fra i carrozzai, la Federazione tra metallurgici, gasisti ed elettricisti e la Lega fra facchini. Pontelagoscuro (FE), scioperano i lavoratori delle industrie della zona contro il licenziamento di due operai. Imola, la Camera del lavoro conclude un accordo per aumenti salariali per i segantini. Il bilancio del primo anno di attività della Camera del lavoro, è molto positivo. Grazie al suo ... Milano, congresso regionale del Movimento Democratico cristiano, che accetta lo sciopero fra le forme di lotta, sia pure estreme, ammesse nella difesa degli “interessi degli umili“. Uno degli obiettivi della scelta è anche di scalzare l’influenza dei socialisti fra i lavoratori e di combatterne lo spirito “partigiano e anticattolico”. 15 aprile: Bentivoglio (BO), scioperano i braccianti per l’ottenimento di 40 centesimi di aumento giornaliero. Due giorni dopo a Malalbergo, 340 avventizi occupati in alcune aziende agricole, scioperano chiedendo aumenti salariali. Le agitazioni si moltiplicano: il 18 aprile scioperano gli avventizi di San Pietro in Casale, poi tocca ai braccianti di Castel d’Argile e Budrio. Dal giorno 20 lo sciopero si estende a Molinella e San Giorgio di Piano, mentre ad Argelato i braccianti rifiutano di iniziare il lavoro per solidarietà con gli scioperanti degli altri comuni. Entrano poi in lotta i braccianti di Sala Bolognese, Persiceto e Baricella. Le vertenze si chiuderanno tutte positivamente. Durante l’intera annata nel bolognese ci furono 22 scioperi (che investirono 15 comuni della bassa) di cui 20 si protrassero da due a 40 giorni, coinvolgendo oltre 16.000 lavoratori per complessive 228.327 giornate di sciopero. 12 maggio: Bologna, da un rapporto del Questore: “Con l’iscrizione alla Lega i braccianti s’impegnarono a pagare centesimi 20 mensili, se uomini, e centesimi 10 se donne, che servono a ingrossare il fondo per la propaganda socialista, per costituire uffici del lavoro, ecc. in San Giovanni sono già cominciate numerose le iscrizioni presso la sede della locale Cooperativa braccianti, auspice il noto segretario locale Lodi Odoardo, il quale frattanto rilascia anche le tessere e riscuote le quote, nonostante che la Lega non sia ancora qui costituita. Si è invece costituita giorni sono in Sant’Agata Bolognese per opera dello stesso Lodi Odoardo; e a Crevalcore il giorno 28 aprile p° p° (…)”. 12 maggio: Bologna, inizia ufficialmente la sua attività la “Sempre Avanti”, sezione ginnastica della Società Operaia Maschile di Bologna. La celebrazione è svolta da Gaetano Cuppi a nome della Società Operaia e dal professor Francesco Pullè, presidente dell’Università popolare bolognese Giuseppe Garibaldi, fondata per volontà della stessa Società operaia qualche mese prima. Maggio: Modena, nasce la Camera del Lavoro. Incontra molte difficoltà ad affermarsi in tutta la provincia per il persistere del localismo di alcune Leghe. Ferrara, costituita la Federazione provinciale delle Leghe bracciantili, cui aderiscono 92 sezioni e 15.000 iscritti. Maggio: Parma, inizia una serie di agitazioni bracciantili che coinvolgono tutta la provincia. Dopo le prime concessioni, i proprietari iniziano ... 1° maggio: Bologna, esce il primo numero de La Squilla, organo del Partito Socialista bolognese. In opposizione i socialisti rivoluzionari fonderanno (11 maggio 1902) Il Popolo. Di fatto il periodico, grazie allo stretto legame tra il direttore Mazzoldi e il segretario della Camera del lavoro Lendini, diventa l’organo ufficiale della Camera del Lavoro bolognese. Formignana (Fe), una ventina di lavoratori sono arrestati perché cantavano l’Inno dei lavoratori. Il tribunale di Ferrara li assolve dall’accusa di “eccitamento all’odio di classe”. 3 maggio: Bondeno (Fe), sciopero bracciantile, in gran parte donne. Duecento manifestanti sono denunciate per “attentato contro la libertà del lavoro”. 5 maggio: Verona, costituita la Federazione provinciale delle Leghe bracciantili con l’adesione di 44 sezioni e 7.377 soci. 19 maggio: Ferrara, costituita la Federazione provinciale delle leghe di miglioramento. 22 maggio: muore in carcere Gaetano Bresci, l’anarchico che il 29 luglio 1900 aveva ucciso Umberto I. La morte, fatta passare ufficialmente per suicidio, è stata in realtà provocata da alcune guardie carcerarie, come si chiarirà successivamente. 25 maggio: Faenza, si forma la Lega tra operaie tessitrici che raccoglie immediatamente l’adesione di 136 operaie. Giugno: Genova, sciopero nero dei portuali addetti al carico scarico del carbone. I lavoratori chiedono aumenti salariali, abolizione del sistema di pagamento in osteria, ruoli fissi e istituzione di turni di lavoro per eliminare gli arbitri nelle assunzioni. Giugno: Modena, nascono le Leghe degli operai metallurgici, dei muratori, dei fornaciai. Dall’estate tutte le categorie sono rappresentate. 9 – 10 giugno: Bologna, congresso dei consiglieri comunali e provinciali repubblicani che si impegnano a promuovere la costituzione di cooperative e la concessione a loro di lavori pubblici, poiché “la cooperazione rappresenta il cardine della trasformazione economica futura”. 9 giugno: Ferrara, costituita ufficialmente la Camera del Lavoro. Guastalla (RE), nasce la Federazione provinciale reggiana dei braccianti con l’adesione di 45 Leghe e7.500 lavoratori. 16 – 18 giugno: Livorno, nasce la FIOM (Federazione italiana operai metallurgici e meccanici), con 80 sezioni e oltre 18.000 aderenti. Il Congresso confermò il tipo di organizzazione federale basato su sezioni di mestiere. Il Congresso trovò comunque molte difficoltà a coordinare una piattaforma rivendicativa in grado di soddisfare le esigenze delle varie categorie, delle diverse industrie e dei vari centri metallurgici della penisola. Si cercò comunque di superare il corporativismo indicando nella lotta per la legislazione sociale una delle funzioni dell’organizzazione (lotta per l’abolizione del cottimo e del lavoro notturno, fissazione di un minimo salariale e di un massimo di ore di lavoro, osservazione delle leggi sul lavoro: legge sui probiviri, sul lavoro delle donne e dei fanciulli, progetto di legge sulla Cassa nazionale di previdenza, ecc.) . Si può dire che nasceva così sia l’organizzazione che la politica del riformismo. 16 giugno: Rovigo, costituita la Federazione polesana dei braccianti. Ne fanno parte 60 Leghe maschili e 30 femminili. 19 giugno: Roma, Sidney Sonnino parla alla Camera del valore sociale insostituibile della proprietà fondiaria e della necessità di intervenire con un piano di riforme nel Mezzogiorno. Sonnino si prepara così a far propria l’istanza giolittiana di un rapido avvio della riforma tributaria, proprio mentre il governo sta rinunciando ad affrontare il problema dei tributi, a causa degli ostacoli incontrati all’interno della maggioranza parlamentare. 21 giugno: il ministro dell’interno Giolitti tiene alla Camera un importante discorso sul ruolo di mediazione dello Stato nei conflitti di lavoro. Sottolinea fra l’altro l’utilità dell’opera imparziale fra le parti svolta dai prefetti fino a quando non verrà promulgata una legge che regoli gli arbitrati. 27 giugno: la forza pubblica spara sui braccianti in sciopero a Berra Ferrarese, uccidendo tre persone e ferendone ventitré. Giolitti difenderà in Parlamento il tenente che ha dato l’ordine di sparare sugli scioperanti. Estate, agitazioni di braccianti nella bassa modenese a Mirandola, San Possidonio, Medolla, Finale Emilia, Ravarino, Novi di Modena, Camposanto. In tutta la provincia si formano le Leghe di resistenza. Ferrara, grande sciopero bracciantile durante i lavori di trebbiatura. Partecipano oltre 30.000 avventizi e obbligati. A Ponte Albersano la polizia spara contro i lavoratori, uccidendo il capolega Calisto Desuò e la bracciante Cesira Nicchio. Forlì, il livello dello sviluppo del movimento sindacale in tutta la provincia, pone il problema della costituzione di una Camera del lavoro provinciale. Dopo alcune riunioni promosse dal circolo Mazzini fra i rappresentanti del partito repubblicano – che è maggioritario tra i lavoratori forlivesi e cesenati, soprattutto tra i mezzadri – e quello socialista, che ha ampi consensi principalmente tra braccianti e muratori, è deciso di dare vita alla Camera del Lavoro provinciale. Luglio: Terni, le 1.600 operaie dello iutificio Centurini scioperano contro le disumane condizioni di lavoro. 3 luglio: Roma, rispondendo alla Camera a quanti lo accusano di non aver usato la maniera forte contro gli scioperanti e di aver compromesso in tal modo gli interessi della proprietà, Giolitti – pur difendendo l’ufficiale che ha ordinato la strage di Berra Ferrarese – afferma: “quando vedo le tariffe concordate dopo gli scioperi che non arrivano in media, nelle lunghe giornate d’estate per 14 ore di lavoro, a 2 lire al giorno, credo non si possa dire che si compromette la proprietà”. 6 luglio: Pisa, costituite le Leghe dei mezzadri di Pomarance e di Castelnuovo Val di Cecina. 16 luglio: Milano, un articolo di Filippo Turati sulla Critica sociale, intitolato Il Partito socialista e l’attuale movimento politico, ha grande risonanza dentro e fuori il PSI. Il leader socialista vi precisa la sua idea di ministerialismo, affermando la piena coincidenza fra la scelta di sostenere la politica liberale del governo e la linea riformista del partito. A fine mese la posizione di Turati sarà messa in minoranza durante l’assemblea della federazione socialista di Milano, soprattutto a causa dell’influente opposizione di Costantino Lazzari. Ne seguirà una scissione che durerà quasi un anno. 29 luglio: il consiglio dei ministri respinge un nuovo progetto di riforma tributaria presentato dal ministro delle finanze Wollemborg. Il progetto affronta in modo più organico e incisivo di quello del marzo il problema della progressività delle imposte in base al reddito e tende alla quasi totale abolizione del dazio al consumo. 31 luglio: Piacenza, costituita la Federazione provinciale dei braccianti. Raccoglie 36 leghe e 6.000 iscritti. Lo stesso giorno si forma la Lega dei mezzadri di Radicandoli (SI) con 200 soci. Ad Andria (BA) nasce una forte lega bracciantile con oltre 5.000 aderenti. Leghe bracciantili nascono anche a Jesi e Chiaravalle, in provincia di Ancona. Agosto: Cavezzo (MO), si tiene il congresso provinciale socialista. Il tentativo di creare un unico organismo provinciale non riesce per l’isolazionismo dei socialisti carpigiani. 28 agosto: Imola, congresso dei mezzadri organizzati nella Camera del lavoro. E’ approvato un nuovo schema di capitolato colonico, che, in alcuni contenuti, è da ritenersi molto innovativo. Settembre: Bologna, nasce la Federazione nazionale dei lavoratori della terra (Federterra). Raccoglie 152.032 lavoratori, in prevalenza della Pianura Padana (gli iscritti passeranno a 227.791 nel 1902), appartenenti alle leghe bracciantili (724) e alle associazioni delle varie categorie agricole che fanno capo alle Camere del lavoro, e ha il proprio punto di riferimento politico nel Partito socialista. Fra gli obiettivi a lungo termine è votata la collettivizzazione della terra: ciò provoca l’abbandono del congresso da parte dei deputati e dirigenti repubblicani che vi avevano aderito Settembre: Monza, nasce la Federazione nazionale lavoratori cappellai, della quale fanno parte da subito 38 sezioni e 3.563 iscritti. Torino, fondata la Federazione nazionale dei lavoratori illuminazione pubblica. Torino, nasce la Federazione nazionale dei lavoratori del legno. Vi aderiscono 50 organizzazioni locali con 6.000 iscritti. 19 settembre: riunione dei rappresentanti della Federazione delle Società di Mutuo Soccorso, della Lega delle cooperative e della federazione delle camere del Lavoro. Si prende atto che “le tre organizzazioni, pur mantenendo la loro autonomia, hanno il comune obiettivo di contribuire al miglioramento economico, giuridico e intellettuale dei lavoratori”, e si approva la proposta di costituire un’Alleanza tra le mutue, le cooperative e le Camere del Lavoro. Ottobre: Bologna, III Congresso della Camera del Lavoro. In città ha 6.000 iscritti, 12.000 nelle 12 succursali provinciali, 2.400 nella Camera del Lavoro di Imola. 6 – 8 ottobre: Imola, si svolgono contemporaneamente i convegni regionali dei democratici cristiani e dell’Opera dei Congressi. E’ un momento di particolare polemica tra socialisti e cattolici, alimentata anche dagli attacchi che il settimanale cattolico Diario porta alla Camera del Lavoro nel tentativo di contrapporre alla stessa le Unioni professionali. 19 – 20 ottobre: Reggio Emilia, IV congresso della Federazione italiana delle Camere del lavoro. Vi prendono parte 39 organizzazioni provinciali e 8 Leghe nazionali di mestiere. Viene approvato uno statuto teso a dare alla federazione, che fino a questo momento ha incontrato ostacoli nel coordinare le varie iniziative locali, la guida effettiva dell’organizzazione camerale in rapida espansione. Contemporaneamente si svolgono anche il XII Congresso dei cooperatori italiani e il II Congresso nazionale della Previdenza. E’ designato un Consiglio generale delle tre organizzazioni. 30 ottobre: Milano, nasce la Federazione nazionali dei lavoratori chimici. Pavia, costituita la Federazione dei braccianti della Lomellina. Mantova, nasce la Federazione provinciale dei braccianti. Novembre: papa Leone XIII impone ai democratici cristiani l’adesione alla seconda sezione dell’Opera dei congressi con un breve messaggio indirizzato al XVIII Congresso cattolico, che si svolge a Taranto. Subordinando l’azione del movimento democratico cristiano all’organizzazione ufficiale del cattolicesimo italiano, il papa intende assicurare il controllo delle gerarchie ecclesiastiche sul movimento, per frenare le tendenze autonomistiche. Il papa invia inoltre un nuovo statuto dell’Opera, nel quale assume anche formalmente la designazione del presidente dell’Opera stessa. 24 – 25 novembre: Bologna, congresso nazionale della Federterra. Ci si arriva dopo due anni di durissime lotte nelle campagne. Nel 1900 si registrano 27 scioperi agricoli (con oltre 12.000 scioperanti, per oltre 150.000 giornate), mentre nel 1901 gli scioperi saranno 629 (22.985 scioperanti) e sono costruite 724 Leghe di lavoratori della terra in 12 regioni. 15 dicembre: Milano, si forma una federazione mista comprendente i tranvieri e i lavoratori delle ferrovie secondarie. A fine mese si forma la Federazione nazionale dei lavoratori dell’edilizia, con 23 sezioni provinciali e 3.000 soci. 16 dicembre: Faenza, si riuniscono i rappresentanti delle varie Leghe di Resistenza per eleggere il segretario provvisorio della costituenda Camera del Lavoro. Nel corso dell’anno ci sono stati 1.610 scioperi (1.042 nell’industria e 629 in agricoltura). Vi hanno partecipato complessivamente oltre 400.000 lavoratori, di cui 190.000 nell’industria. In Emilia Romagna, l’anno è stato caratterizzato da un imponente ondata di agitazioni, soprattutto nelle campagne. Nel parmense, i 90 scioperi organizzati hanno fruttato ai contadini un aumento annuo di 90 lire per famiglia. Nel ferrarese, dopo 49 giornate di lotte, si è strappato un aumento pari al 10% del salario. A Molinella e in tutto il bolognese sono occorse 39 giornate di sciopero per riconquistare il vecchio patto agrario del 1897, disatteso dagli agrari.