Agatha Christie e il mistero della sua scomparsa, Jared Cade, Giulio Perrone editore, Roma maggio 2010, pagg. 328, 16 aprile 2011
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Regno Unito
Agatha Mary Clarissa Miller (Agatha Christie), Torquay 15 settembre 1890, Wallingford, 12 gennaio 1976 • Terza figlia di Frederick Miller, gentiluomo americano, e di Clarissa Boehmer Miller, cugina inglese di Frederick • Due fratelli: Madge, di undici anni più grande, e Monty, di dieci anni più grande • Infanzia serena in famiglia, ceto medio alto, vissuta ad Ashfield, una villa bianca nella periferia di Torquay, una località di mare alla moda che si stendeva sulle sette colline della costa meridionale nel Devon
Agatha Mary Clarissa Miller (Agatha Christie), Torquay 15 settembre 1890, Wallingford, 12 gennaio 1976 • Terza figlia di Frederick Miller, gentiluomo americano, e di Clarissa Boehmer Miller, cugina inglese di Frederick • Due fratelli: Madge, di undici anni più grande, e Monty, di dieci anni più grande • Infanzia serena in famiglia, ceto medio alto, vissuta ad Ashfield, una villa bianca nella periferia di Torquay, una località di mare alla moda che si stendeva sulle sette colline della costa meridionale nel Devon. Nonostante la serenità, la piccola Agatha era perseguitata da un incubo ricorrente: un uomo in uniforme, armato, la fissava con i suoi occhi azzurri, terribili • Il padre, che ben presto si ritrovò a corto di soli, e morì il 26 novembre del 1901 per una polmonite doppia, li lasciò senza finanze. La sorella Madge sposò un anno dopo Jimmy Watts, primogenito di un facoltoso fabbricante di Manchester, risollevando le finanze della famiglia • Agatha, che amava molto la cognata Nan (sorella di Jimmy) • La famiglia Watts, che aveva soprannominato Agatha "Occhi splendenti" per le sue fattezze di porcellana e l’aria da sognatrice • Finito il percorso scolastico, Agatha sognava di far carriera nello spettacolo: ma non era abbastanza brava per esibirsi al piano come solista e la sua voce non era adatta a farne una concertista. Abbandonò quindi il progetto • Il suo debutto in società avvenne al Cairo: era una ragazza molto affascinante, dalla bellezza scandinava, bionda, alta, snella, con un sorriso radioso e un volto ovale. Ciò che la imbarazzava di più era il suo naso romano • Agatha, che sognava di essere rapita da uno straniero, "l’uomo venuto dal mare". La storia d’amore e l’avventura da lei sognate si materializzarono il 12 ottobre del 1912, quando incontrò Archibald Christie. Lei aveva 22 anni • Archibald Christie, nato a Peshawar, nella parte settentrionale dell’India, il 30 settembre del 1889, bell’uomo, 23 anni, alto, capelli ondulati e biondi, occhi blu intenso, una fossetta sul mento e un naso all’insù, tenente a Exter nel Devon: faceva parte di una compagnia di qualificati aviatori di una cerchia ristretta che si era aggregata al rango elitario del Royal Flying Corps di recente formazione • Archie, che all’inizio della loro relazione mise subito in chiaro che non poteva sopportare l’infelicità o la malattia delle persone • Agatha e Archie si sposarono il 24 dicembre del 1914, nella chiesa dell’Emmanuele di Clifton • Agatha, che scrisse il suo primo giallo per gioco: la sorella Madge aveva scommesso che non sarebbe mai riuscita a scrivere un buon giallo in cui il lettore non riuscisse a scoprire l’assassino pur avendo le stesse prove dell’investigatore. Agatha creò allora Poirot a Styles Court • Agatha e Archie diventarono intanto genitori: il 5 agosto del 1919 nacque Rosalind, soprannominata Teddy • Intanto il libro su Poirot era stata rifiutato da cinque editori, finché la casa editrice Bodely Head non le fece firmare un contratto, particolarmente svantaggioso per lei, e pubblicò il libro prima in America (1920) e poi in Gran Bretagna (1921): Agatha vendette 2000 copie ma guadagnò solo 25 sterline • Intanto Archie era rimasto disoccupato, e questo incrinava il loro rapporto. Lui la mortificava, roso di gelosia anche per il suo successo in libreria, e lei, per vendetta, gli negava i soldi che guadagnava: tutto quel che incassava dai libri era di sua esclusiva proprietà e non perdeva occasione per ribadirlo al marito • Agatha, che con le prime 500 sterline guadagnate pubblicando un racconto sull’Evening Stars si comprò una Morris Cowley (225 sterline) • Intanto Archie aveva trovato lavoro a Londra e un hobby in campagna: il golf. Infelice della sua vita coniugale aveva inoltre preso un’amante: Nancy Neele, una giovane vivace che amava il golf proprio come Archie • Agatha e Archie, che si trasferiscono a Styles per essere vicini al golf. Agatha, che era diventata amica di Nancy ignorando che lei fosse l’amante del marito • Il 5 aprile del 1926 Clarissa, la mamma di Agatha, muore. Agatha fino ad allora ha prodotto oltre 60 racconti usciti sulle riviste e tre romanzi • Archie, durante l’estate del 1926, confessò ad Agatha di essersi innamorato di Nancy e di volerla sposare per non disonorarla. I due tentarono di riconciliarsi, ma inutilmente • «So che papà mi vuole bene e vorrebbe stare con me, ma è te che non ama» (la figlia Rosalind) • L’ultima lite tra i due la mattina del 3 dicembre del 1926, a Styles. Archie se ne va di casa e non torna • Quel giorno Agatha rimase serena, andà a trovare la suocera, fece cenare la figlia, poi alle 21.45 prese la sua auto e scomparve • «La signora Agatha Christie 35 anni, in realtà 36, è scomparsa dalla sua abitazione di Styles, Sunningdale nel Berkshire. Di altezza poco inferiore al metro e settanta; capelli rossi in parte bianchi; carnagione chiara e corporatura esile; indossava una gonna di maglina grigia, maglioncino verde, cardigan grigio chiaro e grigio scuro e un piccolo cappello di feltro; aveva un anello di platino con perla al dito, non portava la fede; borsa nera con portafoglio contenente circa cinque o dieci sterline. Uscita venerdì intorno alle 21:45, dopo aver lasciato solo un messaggio per avvertire che sarebbe uscita in macchina» (la segnalazione della polizia alle stazioni vicino) • L’auto di Agatha fu ritrovata la mattina del 4 dicembre abbandonata vicino a Newlands Corners, a poco meno di trecento metri sull’altopiano • «L’auto fu ritrovata in quella posizione, a metà di un pendio erboso ben distante dalla strada principale, con il cofano nascosto tra i cespugli come se avesse perso il controllo. Certo, era evidente che fosse accaduto qualcosa di strano. All’interno erano stati rinvenuti diversi oggetti: una pelliccia, una valigetta con diversi capi di abbigliamento femminili e una patente di guida, che indicava la signora Agatha Christie di Sunningdale nel Berkshire come la proprietaria dell’auto» (il vice capo della polizia di contea William Kenward) • «Ma dov’è finita Agatha Christie, scomparsa da Styles venerdì 3 dicembre?» (titolo dei giornali lunedì 6 dicembre). «La scrittrice inglese Agatha Christie scompare nel nulla in circostanze misteriose» (il titolo del New York Times quel lunedì) • "La Grande ricerca della Domenica", come venne chiamata la ricerca di Agatha la domenica successiva alla sua scomparsa, il 12 dicembre: vi parteciparono cinquantatre gruppi di ricerca, ognuno con a capo un agente e formato in media da trenta-quaranta persone. La stampa stimò che le persone che parteciparono alla ricerca si aggiravano tra le 2.000 e le 15.000. Non ebbe alcun esito • Arthur Conand Doyle, che nei giorni delle scomparsa di Agatha Christie diede un guanto appartenuto alla scrittrice ad un medium, Horace Leaf: «Non gli ho dato alcun indizio per spiegargli cosa desiderassi e a chi appartenesse il guanto, non lo ha visto fino a quando non gliel’ho messo sul tavolo al momento del consulto e non c’era niente che fosse legato a me o al caso Christie... Eppure pronunciò immediatamente il nome di Agatha. "Ci sono dei problemi legati a questo oggetto. Da una parte, la persona a cui appartiene è sconvolta, dall’altra è risoluta. Non è morta come molti credono. È viva e penso che sentirete parlare di lei venerdì prossimo"» (Conan Doyle) • Agatha fu infine trovata il 14 dicembre 1926 presso l’Harrogate Hydropathic Hotel, località termale. Ad identificarla fu il marito, Archie. I due sostennero sempre che Agatha era stata vittima di amnesia e si era ritrovata in quell’hotel per aver battuto la testa. In realtà le cose andarono così: Agatha aveva deliberatamente messo in atto la sua scomparsa per vendicarsi del marito, che l’aveva tradita e voleva il divorzio e aveva deciso di punirlo con gli stessi mezzi a sua disposizione: l’intrigo, il mistero, la vendetta. Alle 21.45 aveva lasciato una lettera destinata a Charlotte, la segretaria, e una destinata ad Archie. Era andata poi direttamente a Newlands Corner e aveva fatto scivolare giù l’auto per l’altopiano con i freni dinseriti e le marce a folle. Aveva volontariamente lasciato i fari accesi per attirare l’attenzione sulla macchina e la pelliccia, una valigetta con alcuni vestiti e la patente nell’abitacolo. La sua intenzione era quella di far credere che fosse successo qualcosa di grave e imprevisto. Era andata a piedi fino alla stazione di West Clandon e aveva preso il treno per Londra. Aveva trascorso la notte della scomparsa con Nan, al 78 di Chelsea Park Gardens. Aveva poi inviato una lettera al cognato il sabato mattina presto rivelandogli l’intenzione di andare in un centro termale dello Yorkshire. Agatha credeva che in 3-4 giorni l’avrebbero ritrovata senza suscitare tutto lo scalpore che poi aveva sollevato la sua scomparsa. Poi aveva deciso di andare ad Harrogate pensando che le autorità, dopo aver visto la lettera, l’avrebbero subito rintracciata lì visto che era la località termale più famosa dello Yorkshire. Agatha aveva poi scelto l’hotel più famoso. Domenica mattina aveva lasciato un anello di diamanti ad aggiustare da Harrods e aveva lasciato detto di inviarlo direttamente all’Harrogate alla "signora Neele". Agatha aveva poi preso il treno delle 13.40 dalla stazione di Kinh’s Cross per arrivare ad Harrogate alle 18.40, aveva preso un taxi e si era registrata all’hotel col nome di Teresa Neele (il cognome dell’amante del marito) di Città del Capo, Sudafrica. Agatha si era poi sorpresa che la lettera spedita al cognato non avesse portato direttamente a lei, e anche che la stampa si fosse appassionata alla sua storia. L’attesa era andata ben oltre le sue aspettative. La donna aveva poi messo un’inserzione sul Times perché pensava fosse l’unica cosa da fare per sostenere la sua dichiarazione di amnesia che comparve sabato 11: “Amici e parenti di Teresa Neele del Sudafrica, contattatemi. Scrivete alla casella postale R 702, The Times, E. C. 4" (pagata 15 scellini) • La polizia trovò Agatha grazie alla segnalazione di due musicisti della band che si esibiva all’Harrogate Hotel • La stampa accusò Agatha di aver architettato tutto per farsi pubblicità e chiese che le spese sostenute dalla polizia per le sue ricerche venissero rimborsate dalla famiglia Christie • Agatha, che in seguito all’abbandono del marito divise le persone in due categorie: il Fedele ordine dei cani (a cui appartenevano Charlotte, la segretaria, e Peter, il suo cane) e l’Infedele ordine dei ratti • Il divorzio tra Agatha e Archie divenne definitivo il 29 ottobre 1928. Pochi mesi dopo lui sposò Nancy Neele e con lei visse per sempre • In viaggio a Baghdad, nel 1930, Agatha, che aveva ormai 39 anni, connobbe Max Mallowan, assistente venticinquenne del marito di una sua amica • Max aveva capelli neri e baffi alla moda. La sua apparente calma e la sua indole mascheravano un grande idealismo di fondo e una forte determinazione. Cresciuto in Inghilterra con un padre austriaco, tirannico e agnostico, e una madre francese appassionata di letteratura e pittura. Studiava archeologia ed era a Baghdad per assistere ad alcuni scavi