16 gennaio 2011
Tags : Franzo Grande Stevens
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GRANDE STEVENS, FRANZO"
2007
Margherita Agnelli ha citato in giudizio Franzo Grande Stevens (avvocato di famiglia), Gianluigi Gabetti (presidente dell’Ifil) e Siegfried Maron (gnomo svizzero). Vuole che il tribunale li costringa a rivelare, fino all’ultimo dettaglio, la consistenza del patrimonio di suo padre Gianni Agnelli. Alla morte di Agnelli, Margherita ricevette 109 milioni di euro e dice di non aver mai capito se questo era un acconto o un saldo. Benché abbia precisato che non vuole far male a nessuno né chiedere danni o risarcimenti o restituzioni, ma solo sapere, l’iniziativa ha suscitato un gran clamore e una dichiarazione «dispiaciuta» del figlio John, capo dell’impero Fiat. Molte interpretazioni. La più accreditata è questa: nel 2003 i 170 discendenti del senatore Agnelli fondatore della Fiat tirarono fuori di tasca loro 250 milioni di euro per ricapitalizzare l’azienda, in quel momento prossima alla fine. Margherita si rifiutò, dicendo che non avrebbe assistito a un altro caso Parmalat. Sbagliò, perché da allora a oggi il titolo è passato da 6 a 21 euro e ha ampiamente ripagato i membri della famiglia che accettarono il rischio (quasi tutti). Forse Margherita è piccata per aver sbagliato analisi quattro anni fa e cerca il modo di rifarsi. C’è anche la questione dei cinque figli avuti dal secondo marito, il conte russo de Pahlen: sono tutti fuori dal mondo Fiat, a differenza degli altri parenti. In ogni caso, Margherita sta finanziariamente come sta (assai bene) in seguito a transazioni e carte firmate di sua volontà. (Vanity Fair Anno IV - Centosettantunesima settimana. Dal 28 maggio al 4 giugno 2007)