Simona Verrazzo, Libero 9/12/2010, 9 dicembre 2010
BOTTIGLIA D’ANNATA RIEMPITE CON VINO SCADENTE
Una bottiglia di vino vuota che costa 360 euro. Succede nella nuova Cina capitalista, dove la fanno da padrone il libero mercato, gli stili di vita e gli status symbol sempre più identici a quelli dell’Occidente e dove è scoppiata la febbre per il vino e l’intero settore dell’enologia. E se a Pechino, Shanghai, Canton, Hong Kong non c’è tavola (dei nuovi ricchi cinesi) in cui non compaiano calici e decanter, gli altri (quelli poveri) si sono inventati un
commercio parallelo, quello delle bottiglie vuote dei grandi vini, che poi vengono riempiteconunprodottocheovviamente non è quello sull’etichetta.
A raccontare il nuovo traffico che sta spopolando tra gli astuti commercianti cinesi è il quotidiano britannico Daily Telegraph. La truffa è piuttosto complessa, perché i “falsari” devono recuperare bottiglie perfettamente conservate. In particolare l’etichetta serve che sia integra e senza macchie. Molta attenzione – trattandosi di vino – è poi riservata all’annata,
perché non tutti i “vuoti” vanno bene. Tra i più ricercati c’è il Bordeaux Château Lafite Rothschild del 1982, la cui bottiglia rigorosamente vuota arriva a costare 360 euro. Una volta trovata è riempita con vino scadente viene rivenduta ai ricchi cinesi al prezzo di 2.400 euro. Per le strade delle grandi metropoli si stanno moltiplicando, invece che diminuire, le ditte che raccolgono vuoti, una professione che nei paesi occidentali moderni è completamente sparita. Ed è sicuro che aumenteranno proprio in queste settimane visto
che, in occasione del Capodanno cinese (che si celebra il 3 febbraio), i nuovi ricchi vorranno accompagnare i loro pasti con grandi vini.
Non vengono risparmiate neppure le bevande locali, come il Maotai, il più famoso liquore della Cina, la cui bottiglia vuota dell’annata 1950 arriva a costare 720 euro. E ora che la notizia si è sparsa, non è raro vedere i clienti di ristoranti e alberghi che scrutano per molto tempo le bottiglie, prima di aprirle, nella speranza di individuare l’eventuale truffa. Il mercato cinese è il più grande del mondo, con milioni di clienti, e la passione per il vino ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale. Dal novembre 2009 all’ottobre 2010 – secondo il sito specializzato Decanter – la Cina e Hong Kong insieme hanno importato vini per un totale di 333 milioni di euro, un aumento del valore che è stato del 98% in Cina e del 126% a Hong Kong. Numeri che fanno impressione, come i 180.000 euro, prezzo di battitura all’asta ad Hong Kong, lo scorso anno, di un Lafite del 1869.