Frammenti Vari, 5 gennaio 2011
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “FORMIGONI, ROBERTO”
Il 17° Paese elencato nel rapporto è l’Italia, con nove nomi di individui e società. In testa a questa lista c’è un nome che suona come Roberto Formigoni. Accanto ci sono le cifre delle quote che dalle carte degli archivi del ministero risulterebbero essere state a lui assegnate nel corso della varie fasi del programma ”Oil for Food”. Per un totale di 24 milioni e mezzo di barili, pari ad almeno una ventina di petroliere. (…)Quando ”Il Sole-24 Ore” ha chiesto se il presidente della regione Lombardia abbia mai ricevuto assegnazioni o in qualche modo abbia trattato partite di petrolio iracheno, il suo portavoce ha risposto che Formigoni «non ha mai ricevuto una lira dall’Iraq», aggiungendo: «Abbiamo sempre cercato di aiutare le aziende italiane nei confronti dell’Iraq, anche all’interno del programma ”Oil for Food”, e abbiamo organizzato, a nostre spese, missioni umanitarie». (…)Dopodiché, anziché prendere insieme la strada per Roma, Aziz andò direttamente in un ristorante sul mare a incontrare un uomo politico italiano che conosceva dal ’90: Roberto Formigoni. «Formigoni lo voleva vedere subito al suo arrivo - ricorda padre Benjamin - Andarono a pranzo insieme, verso Ostia credo, dove si erano dati appuntamento». (Claudio Gatti Il Sole-24 Ore, 28/01/2004)
IL RUOLO DI FORMIGONI – La documentazione dell’Onu, spiega sempre il giudice, «comprova che il governo iracheno ha scelto di "assegnare" le quote autorizzate di greggio a uomini politici di diversi paesi», in cambio del loro «appoggio contro l’embargo». Erano poi questi «politici prescelti» a «indicare al governo iracheno le società con cui stipulare i contratti petroliferi». Per queste triangolazioni, l’inchiesta dell’Onu chiama in causa personalità di ben 52 Stati. In Italia, scrive il gip, «tra gli "assegnatari" vi era Roberto Formigoni, che documentalmente risulta aver indicato direttamente a Tarek Aziz, all’epoca vicepresidente del governo iracheno, le società italiane Cogep e Nrg Oils come quelle con cui stipulare i contratti di vendita del petrolio per le quantità a lui personalmente assegnate». Nella lista scoperta a Bagdad, al governatore lombardo erano «assegnati» 24 milioni di barili di petrolio: un record superato di poco solo dall’ex ministro francese Charles Pasqua (25). Il 13 dicembre 2004 la procura di Milano riceve il troncone d’inchiesta dell’Onu sulle due società a responsabilità limitata «segnalate da mister Formigoni». Ora il giudice conclude che le indagini hanno «provato che Cogep e Nrg hanno pagato le tangenti richieste su conti alla Fransabank di Beirut e alla Jordan National Bank di Amman di cui sono titolari funzionari iracheni» tra cui spicca «Saddam Zibn Hassan, all’epoca direttore generale della società petrolifera» di Stato a Bagdad. Su questi depositi segreti del regime di Saddam, dal 2000 al 2002, quattro soci o amministratori della Cogep hanno versato 942 mila dollari, mentre il manager della Nrg Oils ne ha bonificati altri 242 mila. De Petro, per il giudice, è addirittura un «socio di fatto» della Cogep. E fu lui a fornire la «provvista» per l’ultima tangente. (Paolo Biondani, Corriere della Sera 12/11/2006, pagina 18.)
Il governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dice che Alitalia è costretta a pagare 300 camere d’albergo a Milano per 365 giorni l’anno per ospitare i lavoratori che fanno su e giù. Solo il pernottamento - dice lui - costa 45 milioni l’anno. Formigoni è contrarissimo a questo declassamento di Malpensa: «La verità è che Alitalia è un’azienda formata al 95% da personale romano che ha tutta l’ambizione di svolgere solo un servizio nazionale e perciò sta tutta ripiegata su Fiumicino». Secondo lui, il piano del nuovo presidente Alitalia, Maurizio Prato, è stato preparato per far contenti i sindacati romani. Non prevede che un migliaio di esuberi. Quando c’era ancora la gara per comprare la compagnia, Toto ne aveva messi in conto 2.500. (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 1 settembre 2007)
Formigoni: salde radici e profonde nell’esperienza di CL, fondatore del Movimento Popolare; legami solidi, quindi, con la Compagnia delle Opere. (www.repubblica.it 2/7/2008)
«Lei è un irresponsabile », ha detto gelido Giulio Tremonti a Roberto Formigoni che contestava i tagli imposti da Roma. (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 17/7/2008, pagina 1)
I tre governatori più amati d’Italia sono del centrodestra. Lo dice l’indagine Ipr Marketing per il Sole 24 Ore. In cima alla classifica c’è il governatore siciliano Raffaele Lombardo: col 67% per cento dei consensi (+1,6% rispetto alle elezioni nel 2008), toglie il primato, per la prima volta in tre anni, al lombardo Roberto Formigoni che si piazza al secondo posto col 66% (10 punti in più di quando fu eletto nel 2005). (G. Tr. "Il Sole 24 ore 12/1/2009; Matteo Tonelli la Repubblica 12/1/2009.)
E Roberto Formigoni, il governatore in eterno procinto di succedere a Berlusconi?
"Non ha capito che i presidenti di Regione da nessuna parte sono divenuti dei politici. Hanno assunto poteri di spesa, ma non sono personaggi nazionali. Pensi a Bassolino: da sindaco era un re, da governatore."
Ma Formigoni è il campione della sanità privatizzata e l’idolo della Compagnia delle Opere.
"Sì, ma la sua lobby, la Compagnia delle Opere, ormai mostra segni di debolezza perfino qui. Non è mai diventata un centro di potere su scala nazionale e Formigoni non è diventato un leader nazionale”. (Intervista a Philippe Daverio) (Francesco Bonazzi, L’Espresso, 11 giugno 2009)
Ma a staccare il biglietto della Milano cinematografica c’è pure Roberto Formigoni che oggi la inaugurerà insieme con il sindaco Letizia Moratti. Per il governatore lombardo la parola d’ordine è marketing territoriale. Grazie al nuovo polo e alla scuola di Cinema del Centro Sperimentale guidato da Francesco Alberoni che vi troverà posto, vuole nuove professionalità in grado di confezionare prodotti multimediali - per il grande schermo, certo, ma anche per la tv e per Internet - che possano dare lustro al territorio regionale. Come quello che la Regione aveva ottenuto nel film «The International», dove pure Formigoni aveva girato un piccolo cameo. (Francesco Spini, La stampa 13/7/2009)
Giro di valzer per Roberto Formigoni e Letizia Moratti. Dopo aver portato un saluto ai duemila anziani radunati al Palalido di Milano per la festa di primavera, il presidente lombardo si è concesso un ballo con il sindaco tra un nugolo di signore attempate che li hanno applauditi calorosamente. Così il candidato del Pdl ha voluto mettere a tacere le presunte frizioni tra lui e il primo cittadino: «Con il sindaco Moratti non c’è mai stata nessuna guerra». La Moratti si è detta fiduciosa che sia dimostrata la legittimità delle firme a supporto del listino di Formigoni. Quanto al ballo, Formigoni ha avuto qualche difficoltà: «Ammetto che non so ballare - ha scherzato - ma una signora mi ha detto che ha imparato a ballare a 70 anni, c’è una speranza anche per me». (corriere.it, 03/03/2010)
Alla fine il Cavaliere è stato confermato, così come il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che ha fatto poker e si avvia a raggiungere i vent’anni in vetta al Pirellone. (Stefano Zurlo, il Giornale 30/3/2010, pagina 3)
Giusto un mese fa, appena a ridosso delle elezioni, Roberto Formigoni annuncia un piano per portare la banda larga ultraveloce, quella oltre i 20 mega al secondo, sul 50% del territorio regionale entro il 2015. (STEFANO CARLI, la Repubblica Affari&finanza 26/4/2010)
Roberto Formigoni conquista la maglia nera di questa speciale classifica. La sua giunta, composta da 16 assessori, conta appena una donna (poco sopra il 6%). Si tratta della leghista Monica Rizzi, bresciana di 41 anni, che ottiene la delega allo Sport. Forse il governatore lombardo voleva sfatare la leggenda secondo cui alle donne non piace il calcio. (Nicola Imberti, Il Tempo 28/10/2010)
Il vero globetrotter è il lombardo Roberto Formigoni: dal 1995, quando è stato eletto per la prima volta, ha guidato 49 missioni all´estero. Da Calcutta a Hanoi, il governatore ha girato mezzo mondo. Spesso, per raccogliere consensi per la candidatura di Milano all´Expo 2015, e almeno a questo la "politica estera" del governatore è servita. Ma cos´è rimasto, nella Storia, del suo incontro con Fidel Castro? E le affollate delegazioni regionali al Columbus Day di New York? Quella del 2004 avrebbe dovuto attrarre turisti per i Mondiali di Sci in Valtellina. Ma nelle valli di Sondrio non si è mai registrato un incremento dei visitatori americani. Ciò nonostante la Regione non manca un´edizione della manifestazione dedicata a Cristoforo Colombo che nel 2008 è costata alla Regione 170mila euro. Semmai Formigoni ha inaugurato una stagione di relazioni internazionali che ha avuto molti emuli tra i presidenti di Regione. (DAVIDE CARLUCCI, la Repubblica 11/6/2010)
Roberto Formigoni nel giro di due anni perderà la bellezza di 1,3 miliardi di euro, il salasso più alto d’Italia. Anche se la sua sanità, la bestia nera dei bilanci regionali (vale in media l’80% dei conti), non produce deficit e riesce a garantire il rapporto spesa-pil più basso d’Italia: il 6,7% contro una media nazionale dell’8,7%, 1600 euro l’anno a cittadino contro una media che supera i 1700. (MARCO SODANO, La Stampa 29/6/2010, pagina 9)
Roberto Formigoni. Autentico volpino, il governatore lombardo chiede in codice al suo faccendiere di riferimento Arcangelo Martino, l´ex socialista che presentò a Berlusconi il padre di Noemi Letizia, con il quale era finito in galera, e che con la sua azienda fa milioni e milioni di affari con l´«eccellente» sanità lombarda, se «malgrado la neve ci saranno passeggiate».
Cioè se gli ispettori manipolati dalla loggia pitreista di riferimento arriveranno con mezzi non proprio ortodossi per sbloccare la lista a lui collegata esclusa dalle elezioni regionali del marzo scorso per irregolarità nella firme. (ALBERTO STATERA la Repubblica 27/7/2010)
«Questo nostro modello conquisterà l’Italia». A cercare negli archivi, la frase risale al 1985. Il suo titolare, Roberto Formigoni, era un giovane di belle speranze e di elevato misticismo. Venticinque anni e molta concretezza dopo, arriva un libro su Comunione e liberazione dove si sostiene che la profezia si è in buona sostanza avverata. (Marco Imarisio, Corriere della Sera 19/11/2010)
Mi chiamo Camillo Langone, sono un detrattore di Roberto Formigoni (Il Foglio 10/12/2010)
Si parla di lui nel libro:
STELLA Gian Antonio - Tribù. Foto di gruppo con cavaliere. Mondadori, Milano 2001.
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