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 2011  gennaio 04 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “GARDINI

ELISABETTA”

"I sogni devono essere grandi" (Elisabetta Gardini sulla ”Stampa” del 27 ottobre 1999)

Scambio di opinioni sul sedere alla tre giorni di Forza Italia a Gubbio tra Elisabetta Gardini e Tiziana Majolo. La prima comunicò alla platea che la suddetta parte anatomica «non è una zona erogena»; la seconda, chiamata in causa dopo aver dato segni di dissenso, sentenziò «che si tratta di un punto di vista soggettivo» (qualche giorno più tardi la Gardini rischiò il posto da portavoce di Forza Italia dopo aver rivelato che l’ex ministro Tremonti usava una macchinetta per mettersi le supposte) (Ghost, "Io Donna" 9/10/2004)

Non c’è pace per il portavoce. In singolare e illuminante coincidenza l’attrice Elisabetta Gardini è inciampata sul suo ruolo prima ancora di essere nominata portavoce di Forza Italia, nelle stesse ore in cui il portavoce di An Mario Landolfi stava meditando se dimettersi da quello stesso incarico per contrasti con Fini e la linea del partito. «Io faccio questo», «io faccio quello», «io qui», «io là», comunque «io»: chiaramente ha straparlato, la Gardini, ma soprattutto ha sottovalutato le orecchiette aguzze che abbondano nei ristoranti attorno a Montecitorio. A un certo punto, la graziosa portavoce in pectore si è diffusa con i suoi commensali sull’uso di certe supposte da parte dell’ex ministro Tremonti. Argomento scabroso (specie a tavola): unico precedente, un carteggio a base di supposte fra Andreotti e il povero Pecorelli. Ma dopo che Augusto Minzolini, sulla ”Stampa”, ha dato conto della disquisizione anatomo-farmacologica l’investitura della Gardini è parsa di colpo, più che improponibile, grottesca. E l’operazione di ornamental casting di Forza Italia è stata rinviata, o cancellata. (Filippo Ceccarelli La Stampa, 20/09/2004)

A Montecitorio, la portavoce di Forza Italia, onorevole Elisabetta Gardini, essendosi imbattuta in bagno nel transgender onorevole Vladimir Luxuria, ha gridato allo scandalo imponendo a Vladimir di uscire immediatamente e di andare nella toilette di sua competenza, a suo dire quella degli uomini. Vladimir, il cui vero nome è Wladimiro Guadagno, ha risposto che lui adopera il bagno delle donne da quando aveva 19 anni. La questione è spinosa e i deputati sono spaccati in due. In maggio, uno di loro, Lucio Barani (del Psi-Nuovo Psi), aveva chiesto con un’interrogazione urgente che venisse istituita una "toilette per transgender o transessuali". Nessuno gli ha risposto. Stefania Miretti, sulla Stampa, ha sostenuto che il genere di Vladimir si determina facilmente: se fa pipì sedendosi sulla tavoletta è femmina, se la fa stando all’impiedi e magari dimenticando poi di riabbassarla (o magari, Dio non voglia, senza proprio alzarla) è sicuramente maschio. (Vanity Dal 23 al 30 ottobre 2006)

Non ha fatto meglio la sua sostituta, quella Elisabetta Gardini che faceva il portavoce di Forza Italia e che in Europa ha aperto bocca solo una volta e si è fatta vedere di rado. (Emiliano Fittipaldi, L’Espresso, 12 febbraio 2009)

Stanno affogando: un cagnolino, Elisabetta Gardini, Walter Veltroni, Gianni Alemanno. Ha un salvagente: a chi lo dà? «Veltroni è già affogato politicamente, Alemanno potrebbe nuotare con virile italianità, Elisabetta Gardini galleggia da sola e non mi chieda perché… Salverei il cagnolino» (Vladimir Luxuria in un’intervista di Igor Righetti). (Igor Righetti, Novella 2000, n. 12, 19/03/2009, p. 47)

indimenticabile servizio delle Iene dove Elisabetta Gardini era ignara della Consob e il Darfur veniva scambiato per il fast food. (Denise Pardo, L’Espresso, 7 maggio 2009)

«Non ho gelosia e invidia verso Carfagna e Gelmini. Non mi cambierei neppure con Sharon Stone, figuriamoci con loro» (Elisabetta Gardini). (Maria G. Buonanno, Novella 2000, n. 24, 11/06/2009, p. 79)

Molti vip hanno casa nella zona di via Gradoli. Elisabetta Gardini, per esempio. (L. Farnese, Novella 2000, n. 48, 26/11/2009, pp. 26-27)

«bacchettona e priva di ironia» Elisabetta Gardini (Tiziana Maiolo, nel libro Donne che odiano le donne) (Angela Frenda, Corriere della Sera 19/2/2010)