Frammenti Vari, 3 gennaio 2011
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “GANDHI
SONIA”
Sonia Gandhi non ce l’ha fatta: non sarà primo ministro dell’India. ”L’Italiana”, come la chiamano i nazionalisti indù (e sottovoce qualcuno anche nel suo partito) ha rinunciato all’incarico di formare il governo. A scoraggiarla ci hanno pensato i mercati: all’inizio della scorsa settimana, la Borsa di Nuova Delhi ha vissuto le peggiori giornate in 129 anni di storia. Il sostituto è Manmohan Singh, ministro delle Finanze negli anni 90, che ha giurato sabato. (Vanity Fair 3/6/2004)
L´allusione è al fatto che a presiedere il partito è Sonia Gandhi, italiana e quindi naturalmente additata come una quinta colonna del Vaticano. (Federico Rampini, la Repubblica 9/7/2007)
(Classifica Forbes donne più potenti del mondo) Al sesto posto c’è Sonia Gandhi, leader del National Congress Party indiano, italiana di nascita ma di fatto indiana. (Corriere.it 31 agosto 2007)
Sonia Gandhi (nata Maino a Orbassano, in provincia di Torino, nel 1947) vedova di Rajiv, per anni ha tentato di tenere il figlio lontano dalla politica. Rampini: «Sia Indira che Rajiv morirono vittime di attentati terroristici, nel 1984 e nel 1991. Ma il senso del destino e della missione dinastica è stato più forte. La stessa Sonia è diventata presidente del Congresso, leader indiscussa di un partito che d’istinto cerca in questa famiglia i suoi padroni. Per il principino è iniziato il lungo addestramento alla successione». (Federico Rampini, la Repubblica 14/5/2009)
La storia di Sonia Gandhi è piuttosto sensazionale. figlia di un operaio che quando lei aveva cinque anni trasferì la famiglia dal vicentino a Orbassano, in provincia di Torino. A 18 anni il padre la mandò a Cambridge per farle studiare l’inglese, con l’intenzone probabilmente di darle le basi per diventare una brava segretaria. Invece in Inghilterra la ragazza incontrò Rajiv, un indiano che per lei perse subito la testa. Si trattava niente di meno che del figlio di Indira Gandhi, il primo ministro di quel paese, discendente di una famiglia che aveva costruito l’indipendenza dell’India: il nonno di Rajiv era Nehru. Sonia si sposò e fece giurare al marito che non sarebbe mai entrato in politica. Il marito giurò e si mise a fare il pilota commerciale. Il rifiuto della politica era tale che quando nel 1980 il fratello di Rajiv, Sanjay, morì, Sonia andò a fare una scenata alla suocera per impedirle di costringere il marito a fare il gran passo. Dovette però rassegnarsi nel 1984, quando la stessa Indira venne uccisa in un attentato. Rajiv a quel punto si candidò, vinse le elezioni, s’avviò per una gran carriera e invece nel 1991 venne assassinato anche lui in una congiura. La stessa Sonia, nata Maino, dovette perciò prendere su di sé l’eredità della famiglia, trasformandosi finalmente in un’autentica Gandhi. Rintuzzate le accuse degli avversari che la criticavano violentemente per il suo essere straniera, imparò a muoversi con grazia e prudenza, padroneggiando l’hindi e parlando inglese quando incontrava giornalisti italiani. Insomma, domenica scorsa ha vinto alla grande le elezioni politiche, una consultazione che ha smosso 700 milioni di esseri umani e che ha richiesto un mese di spoglio delle schede per la proclamazione dei risultati. Mentre la Borsa indiana guadagnava il 17% in una sola mattina (il partito di Sonia, detto Partito del Congresso, è una formazione di centro, moderata, che vuole portare gradualmente il Paese fuori dalla sua difficile condizione economica), l’opinione pubblica indiana la consacrava come donna più potente del Paese. Suo figlio Rahul, 39 anni, scapolo, che non farà ancora il primo ministro, viene giudicato l’astro nascente della classe dirigente indiana. E tutti aggiungono che sua sorella Priyanka, 37 anni, l’altra figlia di Sonia, è di sicuro l’erede di sua nonna Indira. Non si direbbe, ma sono tutti e due mezzi italiani (Vanity Fair 11 al 18 maggio 2009)
Un’altra italiana che dovrebbe esserci è Sonia Gandhi.
Ma è italiana? Quando un giornalista italiano la incontra è obbligato a parlarle in inglese se non vuole essere fulminato dal suo sguardo. No, non si può considerare italiana. Comunque c’è. L’anno scorso era ventunesima, quest’anno è tredicesima. Giusto, ha trionfato alle elezioni (classifica Forbes) (Gazzetta dello Sport 21/8/2009).
Sonia Gandhi: «Non mi sento italiana neanche un po’» (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 22/04/2010)
Al nono posto un’altra donna, Sonia Gandhi (classifica stilata dalla rivista americana Forbes, il personaggio più potente del pianeta) (R. Bon., Il Sole 24 Ore 5/11/2010)