28 dicembre 2010
Tags : Valentino Gionta
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GIONTA
VALENTINO"
2010
[…] compagni di detenzione [del latitante Vincenzo Pipino, tra gli altri] Valentino Gionta.
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale 5/12/2010.
L’accusa [ad Angelo Nuvoletta] è di far parte di un superclan Nuvoletta-Gionta (con sovraordinazione gerarchica del primo clan rispetto al secondo), a sua volta affiliato a Cosa Nostra. […] Il 10 giugno 1985 Giancarlo Siani, corrispondente a Torre Annunziata del Mattino, pubblica un articolo sull’arresto di Valentino Gionta, boss del clan alleato ai Nuvoletta, firmando così la propria condanna a morte. La frase che gli costerà la vita: «La sua cattura potrebbe essere il prezzo pagato dagli stessi Nuvoletta per mettere fine alla guerra con l’altro clan di Nuova Famiglia, i Bardellino» (come dire che i Nuvoletta hanno fatto la soffiata sul suo nascondiglio, per conciliarsi coi Bardellino).
Fonte: frammento 162059.
[…] [Ferdinando Cesarano] è sempre prescelto nei commando degli omicidi eccellenti: [tra gli altri] strage degli uomini di Valentino Gionta, socio di Lorenzo Nuvoletta (agosto 1984) […].
Fonte: frammento 161593.
2008
[Film di Marco Risi sul giornalista Giancarlo Siani]. Tutto nasce da Gionta, «il venditore ambulante ittico che controllava la droga che passava da Torre Annunziata, in carcere col 41 bis». Il destino di Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo, è legato a lui. Tutto, in quel periodo, ruotava intorno agli interessi per la ricostruzione del dopo terremoto. […] Il protagonista del film ricorda che fu freddato dalla camorra «per un articolo in cui scrisse che, a far arrestare Gionta, furono i suoi compagni, Angelo e Lorenzo Nuvoletta. Siani scrisse che il prezzo dell’armistizio fra i clan era Gionta. I Nuvoletta, dovevano lavare l’infamia». […] Se Gomorra aveva intenti più «documentaristi », qui c’è la realtà sopra le righe, il melò della vita vera che contiene giù un’idea di finzione, c’è il kitsch degli anni ’80 che entra nella scena del giorno: l’arresto di Gionta durante la comunione del figlio, i carabinieri sparano in aria, gli invitati urlano, urla il cantante alla Merola, Gionta si strappa la camicia e urla anche lui, che l’unica arma è quella che tiene sotto i pantaloni, e tutto è al contempo folle e reale.
Fonte: Corriere della Sera 22 luglio 2008, Valerio Cappelli.