Frammenti, 26 dicembre 2010
Tags : Italo Ghitti
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GHITTI
ITALO"
2010
Il 3 giugno 1993, interrogato dal giudice Italo Ghitti, Brancher dichiara di voler finalmente rispondere, ammette il versamento delle tangenti ma assicura che il tutto è stato fatto a giovamento di una sua personale società.
Fonte: MICHELE BRAMBILLA, La Stampa 6/7/2010, pagina 7
2009
Riconteggi. La Procura di Milano rivede i conteggi originari e, sospettando che la risposta dello Ior sia stata parziale, fa partire un’altra rogatoria, a cui la banca risponde accusando semplicemente Bisignani di avere incassato quei 14,6 miliardi in più. Bisignani viene arrestato, ma nega, creduto dal gip Italo Ghitti, che lo scarcera, sostenendo che il Vaticano non è credibile, e sollecitando, invano, altre rogatorie.
Fonte: Gianluigi Nuzzi. Vaticano S.p.A., Chiarelettere, 2009, 280 pagine, 15 euro.
[Mesiano] […] quindi a Milano giudice alla III sezione del Tribunale, dove con Angelo Mambriani è nella terna collegiale presieduta da Italo Ghitti (l’ex gip di Mani pulite) che dopo 3 anni di processo smonta una indagine di ”ndrangheta della Procura e assolve gli imprenditori indiziati d’essere prestanome di boss nella titolarità di garage e bar attorno al Tribunale.
Fonte: Luigi Ferrarella, Corriere della sera 7/10/2009
Tra i tanti paragoni che non reggono con i tempi di Mani Pulite, c’è lei, Clementina Forleo, il gip dell’inchiesta Antonveneta, nulla a che vedere con il giudice Italo Ghitti. Tanto lui sapeva essere sgradevole ma accorto quanto Clementina, descritta dagli avvocati come un giudice con il quale è difficile dialogare, è persona per certi versi quasi disarmante. […] Tanto Ghitti era impegnato nelle lotte delle toghe quanto lei è un cane sciolto (ha fatto solo uno degli scioperi indetti dall’Anm contro la riforma Castelli).
Fonte: SCH. 106753 (FORLEO CLEMENTINA)
2001
All’alba di Mani pulite, nell’aprile del 1992, Italo Ghitti, l’unico gip deputato a giudicare le indagini preliminari del pool, disse: «Il nostro obiettivo è colpire un sistema, non le singole persone». Il procuratore generale di Milano, Giulio Catelani, parlò senza remore di rivoluzion
Fonte: Il Foglio, 15/11/2001 pag. 1