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 2010  ottobre 18 Lunedì calendario

ACIDO MURIATICO: MORTA SUICIDA EX DIRIGENTE DI SCOPELLITI

Orsola Fallara è morta. Dopo ore di agonia e di interventi chirurgici che hanno tentato l’impossibile, il suo corpo devastato dall’acido muriatico non ce l’ha fatta. È finita così la vita della supermanager del Comune di Reggio Calabria. Il suo nome era notissimo nella città dello Stretto, dove veniva considerata una delle menti più raffinate al servizio dell’ex sindaco Peppe Scopelliti. L’ex golden boy della destra alla Boia chi molla, ora fedelissimo di Berlusconi, le aveva affidato tutta intera la responsabilità di gestire le finanze del Comune, e soprattutto di fornire le basi finanziarie al “modello Reggio”. Il capolavoro di Scopelliti, un vortice di spese folli, una illusione mediatica fatta di festini, clientele, consulenze milionarie alla solita cerchia di amici, appalti e finanziamenti a pioggia per iniziative imprenditoriali che spesso hanno visto coinvolta la ‘ndrangheta. Risultato finale il Comune è sull’orlo del dissesto finanziario con un buco stimato intorno ai 330 milioni di euro. Con bilanci analitici, come ha denunciato nelle settimane scorse il Pd, rigorosamente top-secret, tanto che lo stesso sindaco facente funzione, Giuseppe Raffa, ammette candidamente di non conoscere a fondo i dati finanziari della sua amministrazione. Ma è una storia di “ordinario” spreco delle risorse pubbliche che ha portato il nome della Fallara agli onori delle cronache nazionali.
LA VICENDA è quella delle liquidazioni super per una serie di incarichi esterni. Cifre da capogiro, come i 750 mila euro che la Fallara si assegna per aver rappresentato il Comune nella Commissione tributaria. Fioccano interrogazioni dei parlamentari del Pd, articoli sui quotidiani nazionali. È un’altra puntata della triste telenovela sulla “casta alla ‘nduja”. La Fallara è nell’occhio del ciclone e Giuseppe Raffa, sindaco facente funzione della città dopo l’elezione di Scopelliti a governatore della Calabria, la sospende. E questo è un altro capitolo della battaglia feroce che dentro il Pdl si sta combattendo per le prossime elezioni amministrative. Raffa è stato fatto fuori dalla corsa a sindaco, Scopelliti non si fida e non lo vuole, lui tenta la scalata alla Provincia, ma quel posto spetta all’Udc. Poteri, politici e mafiosi stanno giocando la loro partita per la conquista della città, mentre le casse del Comune sono vuote. “La situazione è gravissima – denuncia Demetrio Naccari Carlizzi, consigliere comunale del Pd – qui non è stato presentato neppure il 770 e questa violazione ci costerà milioni di euro, le trattenute Irpef di migliaia di dipendenti non sono state versate e sono sparite nel nulla, sono stati sforati ben cinque parametri del patto di stabilità”. Altro che modello Reggio, il rischio è la bancarotta. La Fallara è attaccata da tutti, abbandonata anche dal suo sponsor, Peppe Scopelliti. “Certi errori non sono tollerabili”, così, con poche parole, il governatore della Calabria liquida la donna-manager che per anni è stata la mente finanziaria della sua scalata politica.
CON QUESTI sentimenti nell’anima, e con la certezza di aver perso ogni protezione politica, mercoledì scorso Orsola Fallara convoca i giornalisti per una lunghissima dichiarazione (vedi video sul Fattoquotidiano.it ). Nella quale attacca tutti, l’opposizione e il sindaco attuale (“facente fantoccio”, lo chiama), e lancia un ultimo messaggio a Scopelliti. “Devo chiedere scusa a Peppe, che ha fatto bene a dire che non faccio più parte del suo gruppo... non ho nemmeno il coraggio di chiamarlo al telefono perché è chiaro che il mio rapporto con lui è finito”. Le ultime parole di una donna che aveva navigato nelle stanze del potere e che il potere aveva lasciato al suo destino: “Da domani Naccari (il consigliere comunale del Pd, ndr) e Raffa (il sindaco Pdl, ndr) saranno i responsabili di quello che mi succederà”. Dopo la conferenza stampa un’amara sorpresa, le hanno aperto la macchina e rubato, insieme al cellulare, anche una serie di documenti. Nella città dei misteri, delle intimidazioni sottili e delle bombe ai magistrati, è un fatto che accresce l’ansia della donna. E che forse, assieme alle paure e alle delusioni, la spinge al suicidio. Un gesto dalle modalità stranissime (la donna usa l’acido muriatico scegliendo una morte atroce), con tanti punti ancora da chiarire. A chi ha telefonato la Fallara prima di uccidersi? Quando ha chiamato il 118, prima o dopo aver ingerito l’acido?
Muore la Fallara, la donna-manager che sapeva tutti i segreti della finanza del “modello Reggio”. Muore in una città dove si respira un’aria da fine regime, e dove troppo lungo è l’elenco di consiglieri comunali e regionali, pezzi da novanta del potere, citati in inchieste e rapporti investigativi che parlano dei legami tra mafia e politica.