18 dicembre 2010
Tags : Gabriella Germani
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GERMANI, GABRIELLA"
2010
«Pensiamo all’imitazione che mi ha fatto Gabriella Germani. Una gag godibilissima, ma che si prestava a lesioni. Sembro una che fa informazione hard. Quella di Signoroni (la parodia di Alfonso Signorini, ndr) era più bonaria» (Monica Setta). (Alessandra Menziani, Libero 29/5/2010)
2009
Gabriella Germani soffia sulle candeline al party per i suoi 40 anni. Presenti: Lamberto Sposini, l’autore tv Giovanni Benincasa, Mara Venier, Enrico Mentana, Gabriella Germani, Patrizia Mirigliani, Rodolfo Laganà, la fotografa Tiziana Luxardo, Francesca Reggiani. (Chi, 6 maggio 2009)
2005
Nell´ultima Domenica in si è confermata come fuoriclasse Gabriella Germani, un´attrice che è riuscita a scavare nella psicologia di donne diverse: da Asia Argento a Manuela Arcuri, da Maria De Filippi a Mara Venier e Daria Bignardi. La sua tecnica? «Non mi va di fare solo cloni. L´imitazione classica ormai è riduttiva. Ci vuole ironia: istintivamente riproduco la voce, ma quello che più mi preoccupa è di entrare nell´anima del personaggio prescelto, lo studio con attenzione», racconta la Germani. Anche lei tende comunque allo stravolgimento della imitata. Qualche esempio? «Alla Arcuri faccio dire poesie assurde, senza punteggiatura. Vedendola nella fiction Carabinieri l´ho immaginata come un´analfabeta. Cosa che lei non è nella vita». Oppure Maria De Filippi: «Sono partita da un pizzico di verità. Lei che in tv è sempre così austera e punitiva, l´ho immaginata con la frusta in mano». Un´esagerazione che ha creato un "caso": Maurizio Costanzo ha protestato con la Rai. Come si difende? «Avevano riferito male, non c´era nulla di offensivo. Giorni dopo, la De Filippi mi ha chiamato, abbiamo subito fatto pace». Qual è il sogno della Germani? «Condurre un programma tutto mio. Sarebbe pure economico per la rete che mi chiama. Pagando una sola volta, io posso fare le imitazioni di tre diverse conduttrici: De Filippi, Venier e Daria Bignardi». (LEANDRO PALESTINI, La Repubblica, 28/07/2005)