15 dicembre 2010
Tags : Angelo Gelmini
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GELMINI, ANGELO"
2007
Stivaletti con il tacco alto e girocollo blu, auto di lusso, Jaguar e Mercedes con autista. Così viveva Frate Eligio, all’anagrafe don Angelo Gelmini, fratello minore di don Piero, anche se non tutti ricordano la parentela che lega due religiosi per alcuni troppo spesso sotto la luce dei riflettori, troppo amici dei vip e di politici potenti.
Negli Anni Settanta frate Eligio iniziò il suo personale modo di indossare il saio e di gestire il rapporto tra Vangelo e denaro, non c’era più timore nel farsi vedere bere champagne, di frequentare locali notturni e avvicinare belle signore baciandole sulla guancia. Raccolse fondi così, molti dai vip di allora per fondare Mondo X (comunità per tossicodipendenti), e Telefono Amico. Gli fu dato in comodato d’uso il castello di Cozzo di Lomellina, dove con la sua gestione si aprì anche un ristorante raffinatissimo, e lì si festeggiavano matrimoni con rinfreschi a prezzi tutt’altro che popolari.
Molto amico del «Golden-boy» Gianni Rivera, Eligio era dal ”65 il «consigliere spirituale» del Milan. Una decina di anni dopo finì nei guai per un brutto pasticcio finanziario, lo arrestarono con l’accusa di truffa, i carabinieri fermarono anche don Piero Gelmini, nella sua villa alla periferia di Roma. Su frate Eligio si sono scritti, in quegli anni, interi capitoli di gossip, un dossier su «Novella 2000» portava il titolo «I segreti del castello di Cozzo». Frate Eligio si faceva fotografare volentieri, a volte con il saio, a volte con maglione e pantaloni sotto i quali c’erano stivaletti con il tacco. Ai carabinieri che lo arrestarono disse: «Andiamo sono pronto» indossava maglione a girocollo blu e mocassini. Molti i soprannomi - dati dai nemici - del frate che amava il lusso, per la sua predilezione per il vino francese «Don Perignon», oppure «frate - jet» e molte le insinuazioni sulla vita privata. «Peligio», come invece lo chiamavano gli amici, ha però fondato oltre venti comunità per tossicodipendenti, tutte figlie di Mondo X. Meno gossippara la vita di don Pierino, 82 anni. «Ce lo ricordiamo ancora don Piero, arrivò in Mercedes con l’autista...». Racconta così un parrocchiano di Bagno di Gavorrano (Grosseto) la prima volta da parroco di don Gelmini. Era la fine degli Anni Cinquanta, don Piero Gelmini era al suo secondo incarico da sacerdote e in Mercedes si presentò nel paese di minatori dove non c’erano ancora chiesa e parrocchia. Rimase pochi anni «il vescovo lo mandò via. Ci fu anche lo sciopero della messa». Don Piero quando Eligio frequentava vip abitava all’«Infernetto» periferia chic di Roma, in giardino una Jaguar. Ma - si disse - era una villa in affitto. Poi anche don Piero fondò la sua catena di comunità di recupero, ma ai vip ha sempre preferito i politici, non teme critiche nello schierarsi pubblicamente a favore del centrodestra: alla festa per i suoi ottant’anni c’era anche Silvio Berlusconi che regalò 5 milioni di euro alla Comunità Incontro. E Frate Eligio? Adesso preferisce una vita più ritirata, si occupa ancora di tossicodipendenti, segue diverse comunità la più famosa a Cetona (Siena). (Antonella Mariotti, ”La Stampa” 4/8/2007).