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 2001  dicembre 11 Martedì calendario

Il crimine paga bene anche a piccole rate - Per tutta la vita lo scrit­tore e sceneggiatore americano Salvato­re Albert Lombino (1926-2005) si è na­scosto dietro una se­rie di pseudonimi

Il crimine paga bene anche a piccole rate - Per tutta la vita lo scrit­tore e sceneggiatore americano Salvato­re Albert Lombino (1926-2005) si è na­scosto dietro una se­rie di pseudonimi. Evan Hunter ed Ed McBain sono i più cono­sciuti, cui si aggiungono Richard Marsten, Hunt Collins, Ezra Han­non, Curt Cannon, John Abbott. A ogni nome corrisponde una se­rie di storie con singolari punti di vista sul noir . I lettori abbinano Evan Hunter a un classico come Il seme della violenza ( 1954) e i ci­nefili ricordano Hunter per l’ec­cellente sceneggiatura de Gli uc­celli (1963) di Hitchcock, in cui l’autore reinventò su ordine del maestro del brivido inglese l’ori­ginale racconto di Daphne Du Maurier. Gli appassionati di poli­zieschi hanno sempre seguito il ciclo di storie dell’87º Distretto ideato da Ed McBain che ha rivo­luzionato a partire dal ’56 il mo­do di raccontare la vita quotidia­na di un posto di polizia narran­do le peripezie di Steve Carella e dei suoi compagni a New York. Stephen King sostiene che «Mc-Bain ha insegnato a un’intera ge­nerazione a scrivere storie insie­me divertenti e capaci di rispec­chiare con autenticità un’epoca e una cultura. Sarà ricordato per aver portato il cosiddetto police procedural nella narrativa mo­derna, ma ha fatto molto di più di questo». Pochi però conoscono la lunga attività di Mr. Lombino-McBain come autore di racconti, soprat­tutto perché la maggior parte di questi furono pubblicati nel pri­mo periodo della sua carriera, ov­vero fra il ’50 e il ’57, prima che lo scrittore diventasse una «macchi­na sforna romanzi ». Lombino co­minciò a firmare storie polizie­sche ma anche di fantascienza come Evan Hunter, Hunt Collins e Richard Marsten per riviste co­me Manhunt , racconti che nasce­vano dopo la sua esperienza co­me editor presso l’agenzia lette­raria Scott Meredith dove ebbe la fortuna di lavorare con maestri del fantastico come Arthur C. Clarke e Poul Anderson. L’anto­logia L’universo del crimine. I rac­conti polizieschi (Einaudi, pagg. 420, euro 17,50) curata da Luca Briasco e Roberto Santa Chiara ci mostra finalmente in maniera organica quasi quarant’anni di storie brevi che spesso vennero siglate anche in maniera anoni­ma e che per la prima volta por­tano in copertina semplice­mente il nome di Ed McBain. Sono 21 racconti che mo­strano la poliedricità narrati­va di un autore che riesce a mantenere, come spiega Briasco nella Postfazione, «un delicato equilibrio tra so­ciologismo e divertimento puro, senza mai trascurare la complessità dei personag­gi e delle loro motivazioni psicologiche». Lo scrittore statunitense mostra di aver sapu­to f­in dall’inizio dosare tutte le to­nalità di noir per descrivere il di­sagio sociale che attanaglia la Grande Mela: «McBain conosce perfettamente le tendenze del crime­dice Briasco - e ne dà am­pia prova in molti dei racconti composti nei primi anni Cin­quanta. In Baciami Dudley si con­cede una parodia irriverente quanto irresistibile di Mickey Spillane... Acquazzone è un omaggio abbastanza esplicito al­lo Hammett di Raccolto rosso ( ol­tre che, nella figura del protagoni­sta, allo Hemingway di Avere e non avere ); in un piccolo capola­vor­o come Il fuggitivo vengono ri­evocati gli incubi urbani di Wo­olrich e di Goodis; in Faccia di ges­so , Come un cavallo e Un bellissi­mo Natale riecheggia il delirio dei grandi folli di Jim Thomp­son ». Ma McBain sa che l’universo del crimine non è statico, ma an­zi segue di pari passo l’evoluzio­ne e l’involuzione della civiltà che lo ha creato. Per cui la New York descritta in molti suoi rac­conti è una città dove gli sbandati imperversano, i giovani scelgo­no facilmente la strada della de­l­inquenza e sono pronti a trasfor­marsi in assassini, i tossici non cercano alcuna redenzione, le gang dominano nei quartieri co­m­e emerge in letture abrasive co­me Incensurato , Smetto quando voglio , Agonia , Roulette russa . A poco serve la moralità degli inve­s­tigatori e il loro personale istinto di giustizia quando a morire so­no bimbi di poco più di ot­to mesi, come quella strangolata in Piccolo omicidio . E normal­mente, ci ricorda McBa­in, anche la Vigilia di Na­tale «non appena i negozi chiudono si scatena l’Infer­no ». Se è vero che in quei momenti può accadere che nasca fortuitamen­te un bambino al commissariato co­me in Natale al­l’Ottantasettesimo Distretto , è più faci­le che succeda che due sconosciuti trasformino quel giorno di festa in una rissa mortale, come si racconta nel tra­gico Un bellissimo Natale , dove basta un pugno ricevuto per mo­rire.