Michele Calcaterra, Il Sole 24 Ore 8/12/2010, 8 dicembre 2010
CAROVANA DI MUJERES PER LA SPAGNA
Chissà se tra Ramon e Maria sboccerà l’amore. Lui, ormai in là con gli anni, è di Las Medulas, un paesino della provincia di Leon famoso per essere entrato a far parte dal 1997 dei siti "patrimonio dell’umanità". Lei, sulla cinquantina, viene dal Sudamerica ed è partita la mattina in torpedone da Madrid, dove lavora come donna di servizio, con l’associazione "Carovana de mujeres", insieme a un’altra quarantina di donne (quasi tutte latinoamericane), nella speranza di trovare l’anima gemella.
Ramon, artigiano specializzato nel tagliare l’ardesia, vive da solo in un paesino a forte emigrazione dove risiedono ufficialmente 90 anime, ma dove ne vivono in realtà solo la metà. Soprattutto vecchi, tant’è vero che a Las Medulas non esiste nemmeno la scuola e solo il turismo ha ravvivato un po’ nell’ultimo decennio questo villaggio immerso tra castagni centenari e rosse guglie millenarie, eredità degli imponenti sbancamenti fatti dai romani nei primi anni dopo Cristo per recuperare l’oro di queste montagne.
Quello di Las Medulas non è un caso isolato. Le zone rurali occupano circa il 92% del territorio spagnolo, ma solo il 31% della popolazione vive in campagna. Questo fa sì che oltre 3mila comuni siano oggi abbandonati e che un altro migliaio abbia registrato negli ultimi anni un impressionante esodo verso la città. Soprattutto da aree come Estremadura, Castilla e Leon, Asturie che hanno vissuto - e fatto storicamente affari - a cavallo tra la Spagna e il vicino Portogallo.
In particolare se si prende la Via de la Plata, quella che da Merida si spinge a nord fino ad Astorga (a due passi da Leon, città natale del premier Zapatero), la diminuzione della popolazione è stata negli ultimi anni costante. Ma il fatto straordinario è che l’esodo è guidato dalle donne, più intraprendenti e con più voglia di emanciparsi e di studiare. Perciò nei centri con meno di 10mila abitanti ci sono solo 8 donne ogni 10 uomini. E lo squilibrio aumenta nei municipi più piccoli e più poveri.
È in questo quadro che negli ultimi anni è nato una sorta di "fai da te" di sindaci, associazioni e imprenditori, per tentare di attrarre nelle zone rurali la gente di città, ripopolando così comuni a rischio estinzione. In estate, ad esempio, oltre 500 persone sono confluite a Castelneu, vicino a Saragozza, attirate dalle allettanti proposte del sindaco che offre incentivi fiscali, suolo gratuito, esenzione di licenza commerciale a chi si trasferisce nel paese e apre un’attività. Una decisione dettata dal fatto che Castelneu sta per morire: il 70% dei 150 residenti supera i 60 anni di età, i bambini sono solo nove. Insomma, per Castelneu non c’è futuro, senza famiglie giovani con figli. Un esperimento che nel passato ha avuto già un forte successo per altri piccoli comuni.
Un’altra iniziativa, dai contorni più commerciali, cerca di promuovere la ristrutturazione e il recupero dei centri rurali abbandonati. Tenuto conto anche che la Spagna usufruisce di fondi per lo sviluppo rurale messi a disposizione dalla Ue per un totale di circa 13,8 milioni di euro, la metà per aiuti diretti all’agricoltura. In quest’ottica (si veda il sito puebloabandonados.es) si stanno moltiplicando le iniziative per trasformare antichi borghi ormai diroccati in agriturismo o alberghi, facendo così rinascere economicamente questi centri e quelli limitrofi.
Nel frattempo a Las Medulas, dopo un ricco pasto a base di brodo "Berciano", Botillo del Bierzo (insaccato di maiale affumicato) e torta di castagne (specialità del luogo), annaffiato da vino della zona e chupito, Ramon a Maria sono passati alle danze: "dance music" anni 80, qualche lento per rendere l’ambiente più caldo. Ballano però soprattutto le donne, mentre gli uomini, quasi tutti con un passato di lavoro duro all’estero, o nei campi e nelle cave di ardesia della zona, preferiscono guardare e darsi di gomito indicando il compagno più coraggioso che balla.
Pedro, l’organizzatore, dice che ha deciso di contattare la carovana de mujeres, per ravvivare la festa del patrono del paese e per tentare di trovare una compagna a una decina di amici solteros. Non a caso, la partecipazione dei meduliani è corale. Non sappiamo come andrà a finire tra Ramon e Maria, anche se la "carovana" ha un bilancio di tutto rispetto. Nata 25 anni fa, ha già unito un centinaio di cuori solitari. Parola di Manolo Gozalo, il cinquantenne presidente dell’associazione che 15 anni fa ha felicemente sposato la "sua" Venecia. In fondo il sogno di una nuova vita costa poco: 20 euro per le donne e 50 per gli uomini.