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 2010  dicembre 08 Mercoledì calendario

SE LA LOMBARDIA TRASCINA IL SUD NELL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO

Arrivano i dati dell’indagine Invalsi sul 2009. Appaiono in controtendenza e spostano l’Italia in avanti rispetto alle posizioni dell’anno scorso. «È un risultato che ci rende orgogliosi», ha affermato il ministro Mariastella Gelmini commentando i risultati dell’indagine Ocse-Pisa sull’apprendimento degli studenti, «l’Italia inverte finalmente il trend negativo che durava da dieci anni. Le classifiche internazionali mettono il nostro Paese tra quelli che hanno avuto tra i più significativi miglioramenti. In questi anni si è investito tanto sulla valutazione degli apprendimenti e ora i risultati ci premiano».
Non è un entusiasmo giustificato. I dati rivelano un trend se mai di recupero parziale. Nella comprensione della lingua l’Italia risale di sei posizioni nella media Ocse, con un punteggio medio di 486 che la pone tra Portogallo e Slovenia; in matematica risale di tre posizioni con un punteggio di 483, tra Spagna e Grecia; mentre nelle scienze guadagna una sola posizione.
In realtà il confronto maggiormente attendibile è quello tra il 2000 e il 2009. Se lo si guarda bene, il dato che emerge è l’assenza di cambiamento: il punteggio medio era di 487 nel 2000 ed è di 486 nel 2009. Segnali positivi vengono invece dall’analisi dei dati disaggregati a livello regionale, che indicano il possibile avvio di un processo di avvicinamento delle diverse realtà territoriali. Infatti Sud e Isole hanno contribuito molto al recupero, con un aumento di 21 punti rispetto al 2003 e di 30 punti rispetto al 2000. Tra le regioni, la Lombardia è quella che raggiunge i migliori risultati, superando la media Ocse in lettura ( 5 2 2 ) , matematica (516), scienze (526). Non meno significativo è però il dato della Puglia che, unica regione del Sud, ottiene risultati superiori rispetto alla media nazionale, recuperando solo in matematica ben 50 punti. L’unico vero neo è rappresentato, al di là dei livelli di eccellenza raggiunti nei Licei e di una tenuta di fondo degli Istituti Tecnici, dal crollo degli Istituti Professionali: questo è il dato su cui è più importante riflettere.
Giorgio De Rienzo