Varie, 9 dicembre 2010
Tags : Bill Richardson
Richardson Bill
• Pasadena (Stati Uniti) 15 novembre 1947. Politico. Governatore (democratico) del New Mexico. Nel gennaio 2009 rinunciò alla cruciale carica di ministro del Commercio affidatagli dal presidente Obama perché sotto inchiesta per via di un appalto da lui concesso a una ditta sua finanziatrice elettorale • «[...] La figura di Richardson è duplice: il record anagrafico (padre culturalmente statunitense ma nativo del Nicaragua, madre spagnola e la famiglia Richardson ha vissuto principalmente in Messico) restituisce un Obama in versione ispanica, con tutto l’appeal che la cosa suscita in ambiente latinos. [...] Politicamente, il governatore del sud è un prodotto dell’humus clintoniano e ha all’attivo una serie notevolissima di rumoreggiati incarichi di primo piano e una serie altrettanto lunga di incarichi affidati di media taglia. Il tratto più marcato della sua figura istrionica è certamente la vocazione per il libero commercio. Nel 1993, quando era poco più di un rampollo buono dell’establishment, Richardson permise al presidente Clinton di ratificare alla Camera il Nafta, l’accordo di libero scambio fra i paesi del nord America. In termini politici la cosa gli fruttò una scaramuccia di poco conto – a parte un dissenso con l’allora senatore del Delaware, Joe Biden [...]– con gli avversari del Nafta e un legame saldo con la galassia clintoniana, che gli fece fare il salto di qualità, affidandogli dapprima il ruolo di ambasciatore presso le Nazioni Unite per poi dirottarlo al dipartimento dell’Energia. Da allora il nome di Bill Richardson è rimasto indissolubilmente legato al Nafta, al libero scambio, all’America antiprotezionista, mentre l’amore filiale con l’altro Bill si è logorato con il tempo fino a rompersi definitivamente quando l’eclettico Richardson ha deciso di sostenere Obama invece di Hillary Clinton, rompendo il patto di sangue e beccandosi del Giuda Iscariota da James Carville, un adviser dei Clinton. [...]» (Mattia Ferraresi, “Il Foglio” 4/12/2008) • «[...] La politica estera è sempre stata la sua passione: non solo è stato ambasciatore all’Onu di Bill Clinton (dopo aver fatto il ministro dell’energia), ma ha compiuto varie missioni diplomatiche in paesi ostili agli Stati Uniti, come la Corea del Nord, Cuba e persino l’Iraq, incontrandosi nel 1995 con Saddam Hussein. [...]» (Arturo Zampaglione, “la Repubblica” 4/12/2008).