SARA RICOTTA VOZA, La Stampa 9/12/2010, pagina 26, 9 dicembre 2010
“Donne, ritrovate il (buon) gusto del vestire” - Il Washington Post le ha appena dedicato un lungo articolo per la sua battaglia contro l’omologazione e la valorizzazione delle diversità
“Donne, ritrovate il (buon) gusto del vestire” - Il Washington Post le ha appena dedicato un lungo articolo per la sua battaglia contro l’omologazione e la valorizzazione delle diversità. Sottile, capelli lunghi e biondi - «alla Rapunzel», scrive il quotidiano americano - Franca Sozzani è la Carlin Petrini della moda; in gonna e tacchi alti, s’intende, ma per autorevolezza e impegno è una delle voci più internazionali d’Italia, fra le più ascoltate nel difendere e diffondere quel che resta del (buon) gusto italiano. Gusto estetico, in questo caso, di cui ogni giorno spiega una regoletta nel suo seguitissimo blog su Vogue.it, che ora è anche un libretto blu pronto a diventare il «libretto rosso» dei pazzi per la moda. Dirige Vogue Italia da oltre vent’anni, a occhio veste spesso Prada ma non ci sta a venir dipinta come il diavolo. Nei primi post scrive: «Io sono per la donna curvy!» con tanto di punto esclamativo; dice davvero o perché lo deve dire? «Ne sono così convinta che nel sito ho creato un canale apposta. Però precisiamo: la donna curvy non è grassa, ha rotondità. Non è una che si lascia andare, ha rispetto per sé. È la quintessenza della femminilità. Marilyn Monroe sarebbe una curvy , così come le belle di Rubens della mostra che ho appena visto a Como. Le forme sono interessanti, oggi che le donne vogliono essere tutte uguali». Post del 25 marzo: «La moda oggi è in uno stato di anarchia totale». Ma non sembra ci siano ancora diktat, specie fra le giovani? «Gli stilisti seguono un percorso anarchico, ognuno secondo la sua creatività; quelli che si vedono in strada, invece, sono fenomeni spontanei, partono dal basso e non sono “colpa” della moda né dei giornali di moda. Magari di altri giornali, di gossip». Quali sono le «divise» più omologanti oggi? «Il jeans o pantalone stretto col blusottino portato con gli Ugg (tozzi stivaletti scamosciati australiani, ndr ) o in alternativa con il tacco alto e la borsa Birkin di Hermès». E quali le categorie di donne più omologate? «Madri cinquantenni vestite come le figlie ventenni; e figlie colorati: come gli uomini». ventenni vestite in modo con- Altre bocciate: le invitate al- venzionale e borghese come le le prime della Scala e le invi- madri cinquantenni. E poi i tate ai matrimoni... bambini esibiti come status». «Alla Scala si vestono come in 23 aprile: distrugge la certez- spiaggia o con vestiti surreali. za del tubino nero. «Noioso» Ai matrimoni per lo più da se- dice, anche «ravvivato» con ra o con tailleurini per sembra- cinture etniche di tristissima re perbene, anche in bianco e stravaganza. Non è spietata? nero. Non hanno rispetto del «Se lo scegli allora osa e arriva luogo, né di chi si sposa». fino in fondo, mettilo con le per- Al matrimonio di suo figlio? le, o con venti spille...». «Ha già messo le mani avanti, Tra le bocciate senza appello, mi ha detto: “Mamma faremo le donne in politica, perché? la cerimonia io, la sposa, te e «O sono sexy, cosa che non si 200 comparse che vestirai tu. addice al Parlamento, o noiose, Dopo farò una festa con gli in tailleur pantalone e occhiali amici in jeans».