LUCA FORNOVO, La Stampa 8/12/2010, pagina 41, 8 dicembre 2010
Madoff modello Parmalat Incassati 2,6 miliardi - Ormai tra cause e risarcimenti ha inanellato un successo dietro l’altro, tanto che a Wall Street gli è valso l’appellativo di «liquidatore del diavolo»
Madoff modello Parmalat Incassati 2,6 miliardi - Ormai tra cause e risarcimenti ha inanellato un successo dietro l’altro, tanto che a Wall Street gli è valso l’appellativo di «liquidatore del diavolo». Ieri Irving Picard, il curatore fallimentare della società di Bernard Madoff, il finanziare condannato a 150 anni di carcere per la maxitruffa da 50 miliardi di dollari, ha raggiunto col Dipartimento di Giustizia americano un accordo da 625 milioni di dollari con Carl Shapiro e la sua famiglia, amici di vecchia data di Madoff. L’accordo prevede che Shapiro paghi 550 milioni di dollari al fondo che si occupa della liquidazione della società di Madoff e il resto al Dipartimento di Giustizia. Shapiro, 97 anni, ha ricavato oltre 1 miliardo di dollari dalla truffa Madoff. L’accordo, che deve essere approvato dalla corte, porta a 2,6 miliardi di dollari il totale ricevuto dal liquidatore Irving Picard da restituire alle vittime di Madoff. Picard ha concluso anche un’intesa con la banca svizzera Union Bancaire Privee (Ubp) per il recupero di una cifra che potrebbe arrivare a 500 milioni di dollari. Lunedì il liquidatore ha avviato un’azione legale da 9 miliardi di dollari contro il colosso britannico Hsbc, dopo quelle contro la banca d’affari americana Jp Morgan per 6,4 miliardi di dollari e contro l’istituto svizzero Ubs per 2 miliardi di dollari. L’accordo è stato raggiunto con Ubp e una società off-shore ad essa collegata, la M-invest, un veicolo creato per investire denaro nei fondi Madoff e gestito da persone che avevano ruoli manageriali in Ubp. La transazione, conclusa prima del deposito di una richiesta di risarcimento da 1 miliardo di dollari, prevede che Ubp paghi 470 milioni di dollari a favore delle vittime di Madoff e consente un pagamento aggiuntivo di 30 milioni. «La transazione con Ubp rappresenta la più grande transazione con un feeder fund di una banca e il primo grande accordo con una banca internazionale», ha commentato Picard. Il liquidatore ha citato in giudizio una dozzina di altri fondi feeder (quelli che raccoglievano dagli investitori denaro destinato ad alimentare lo schema Ponzi messo in piedi da Madoff) in Europa, nei Caraibi e nel Centro America. L’11 dicembre prossimo scadrà il termine per avviare cause contro i presunti corresponsabili del crac Madoff. Al momento le richieste avanzate da Picard nei confronti del finanziere, dei suoi familiari, di ex dipendenti del gruppo, di banche, fondi feeder e investitori che hanno tratto profitto dalla frode, ammonta a oltre 33 miliardi di dollari, a fronte dei circa 20 miliardi di perdite derivate dal crac.