LUIGI GRASSIA, La Stampa 7/12/2010, pagina 13, 7 dicembre 2010
Col supertreno aereo addio - Nei trasporti italiani l’Alta velocità ferroviaria ha portato una rivoluzione, e lo dicono i numeri
Col supertreno aereo addio - Nei trasporti italiani l’Alta velocità ferroviaria ha portato una rivoluzione, e lo dicono i numeri. Fino al 2008 per spostarsi fra Milano e Roma il 50% delle persone prendeva l’aereo, e solo il 36% il treno (il 14% residuo si divideva fra auto e bus). Nel 2009 il rapporto si è capovolto: 50% in treno e 38% in aereo. Sull’onda di questo successo le Ferrovie dello Stato stimano che nel complesso del 2010 le cose andranno ancora meglio per loro, perché fra le due metropoli ben il 55% dei viaggiatori sceglierà il treno e solo il 35% l’aereo. Che cosa è successo? Un anno fa con l’attivazione del tratto Bologna-Firenze è stata inaugurata nella sua interezza la linea Milano-Roma ad Alta velocità, che fino ad allora poteva essere percorsa in Av solo per tronchi, e il tempo di viaggio è stato tagliato da tre ore e mezza a sole tre. La rivoluzione è completata dal fatto che oltre alla Bologna-Firenze nel dicembre 2009 è stata inaugurata anche la NovaraMilano, e con questo l’Av è diventata operativa non solo lungo tutto il tragitto da Milano a Roma ma anche su quello più esteso da Torino a Salerno. Il numero di passeggeri trasportato con i supertreni Frecciarossa e Frecciargento corrisponde ormai a più di un milione e 500 mila al mese, cioè 18 milioni all’anno. Per i viaggiatori il vantaggio dell’Alta velocità ferroviaria rispetto all’aereo consiste innanzitutto nella possibilità di spostarsi direttamente dal centro di una città al centro di un’altra, evitando di raggiungere l’aeroporto, poi saltando le lunghe e noiose procedure dell’imbarco, e infine abbreviando di molto la corsa in taxi, autobus o metrò quando si raggiunge la città di destinazione. Lungo la rotta fra Milano e Roma, che citiamo in particolare perché è la più affollata e, dal punto di vista dei gestori del servizio, la più remunerativa d’Italia (dato che a un estremo c’è la capitale economica del Paese e dell’altro quella politica, con grande viavai di manager tutti i giorni), adesso i tempi di percorrenza in treno ad Alta velocità e in aereo sono paragonabili, cioè 4 ore, o anche meno, dal momento dell’uscita di casa a quello in cui si scende dal taxi a destinazione. Quanto al prezzo, col Frecciarossa l’andata e ritorno in prima classe costa 228 euro, in seconda 188, mentre con Alitalia si spendono da 187,63 euro a 213,44 e con Easyjet da 130,98 a 164,98 (provato ieri sul sito di Trenitalia e su Expedia, con le date di oggi); da aggiungere il costo del taxi o di altro mezzo urbano. Le Ferrovie segnalano un particolare vantaggio dei Frecciarossa e dei Frecciargento rispetto all’aereo: sui supertreni i sedili sono più larghi e comodi e il passeggero può alzarsi, muoversi e camminare agevolmente, andare al bar o al ristorante, e se vuol lavorare o fruire di contenuti multimediali al computer può farlo grazie alle connessioni Wi-fi, cioè senza fili, che ormai sono garantite lungo tutta la rete ad Alta velocità. Il telefonino non dev’essere staccato, come quando si vola. E sui treni deluxe ci sono persino salottini attrezzati dove i manager possono incontrarsi e combinare affari. Ovvio che l’aereo resta (e resterà sempre) vincente sui percorsi lunghissimi per la sua velocità oraria ineguagliabile; le tratte ferroviarie che durano più di quattro o cinque ore risultano via via meno competitive. Il progetto di rete continentale europea prevede di collegare ad Alta velocità ferroviaria addirittura Lisbona con Kiev (attraversando, fra l’altro, il Nord Italia) ma è probabile che solo qualche stravagante si sciropperà tutto il tragitto in supertreno.