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 2010  dicembre 09 Giovedì calendario

Gli amici del «falco» e quel buco da 100 milioni - C’è un buco, anzi una voragi­ne, che supera i cento milioni di euro

Gli amici del «falco» e quel buco da 100 milioni - C’è un buco, anzi una voragi­ne, che supera i cento milioni di euro.E c’è una corsa contro il tem­po per evitare il fallimento. La par­tita decisiva la deciderà il giudice di Cagliari. Certo, il sogno E Polis , un’invenzione geniale di Niki Grauso, è svanito in un mare di debiti e di mosse sbagliate, quasi trecento persone hanno perso il lavoro, le macerie del gruppo edi­to­riale free press pesano sulle spal­le di alcuni personaggi assai vici­ni a Italo Bocchino, braccio de­stro del leader Fli Gianfranco Fi­ni. Per un anno e mezzo circa, dal­l’inizio del 2009 fino alla scorsa estate, E Polis è stato gestito da una coppia assai vicina al colon­nello di Fli: il commercialista Francesco Ruscigno e l’imprendi­tore Vincenzo Maria Greco. Sono loro ad aver guidato in tutto e per tutto l’azienda, ad aver incontra­to i giornalisti, preso accordi con i poligrafici e i concessionari della pubblicità, organizzato riunioni, pianificato le attività. Sempre a Ruscigno e a un politico di lungo corso e di scuola democristiana come Vito Bonsignore (attraver­so un’altra società gestita dal ge­nero Massimo Chiabotto) erano riconducibili le quote di maggio­ranza della società. Al ritorno dalle vacanze, il ter­zetto ha passato la mano e si è smarcato. Ora la verifica tocche­rà al tribunale di Cagliari che ha fissato l’appuntamento per l’11 gennaio.L’obiettivo è la presenta­zione di un concordato e dunque in questo modo si eviterebbero il fallimento e guai maggiori. In ogni caso l’avventura di E Po­­lis , partita a Cagliari nel 2004, è fi­nita. La gestione degli amici di Bocchino si è rivelata disastrosa. Ruscigno è un commercialista vi­cino al fedelissimo finiano ed è presidente del consiglio d’ammi­nistrazione della Goodtime srl della moglie di Bocchino, Gabriel­la Buontempo, amministra socie­tà di Greco, si occupa, fra mille al­tre cose, di un quotidiano bocchi­niano come il Roma , una cui quo­t­a pari al 30 per cento è riconduci­bile a Bocchino attraverso la mo­glie. Non solo: l’ubiquo Ruscigno è liquidatore della Mariella Bura­ni Fashion Group, la casa di mo­da di Cavriago dichiarata fallita nel febbraio scorso, nel marzo 2009 è stato il curatore della liqui­dazione della Italo Bocchino srl, è membro del collegio sindacale delle Poste con relativo benefit: auto blu, anche se di colore bian­co. Una girandola di interessi e at­tività che ruotano intorno alle stesse persone. Vincenzo Maria Greco, inge­gnere e professore universitario già indagato in epoca Tangento­poli, è, se possibile, ancora più le­gato a Bocchino: è il padrino della moglie Gabriella Buontempo. E le due famiglie, come ha docu­mentato Il Giornale , hanno un re­ticolo fittissimo di rapporti: per esempio i figli di Greco, Ludovico e Maria Grazia, a suo tempo colla­boratrice dell’ Indipendente edito da Italo Bocchino, sono partner della Retail group, il cui fondato­re e azionista è Giancarlo Buon­tempo, architetto, fratello della moglie di Italo Bocchino. Una la­birinto da far venire il mal di te­sta. La coppia Greco-Ruscigno ha gestito in concreto la vita di E Po­lis fino al disastroso epilogo. An­che se va detto che non tutte le re­sponsabilità dell’affondamento sono del trio Greco-Ruscigno­Bonsignore. Quando i due «ge­melli » indivisibili, Greco e Rusci­gno, hanno preso il timone di co­mando del gruppo, la discesa era già cominciata e il quadro era già complesso. Ma la risalita non c’è mai stata: i conti sono peggiorati, E Polis si è inabissato come una nave. In estate le testate free press , una ventina in tutta Italia con una diffusione nel periodo d’oro di ol­tre seicentomila copie giornalie­re, hanno chiuso; giornalisti, poli­grafici e pubblicitari - in tutto un esercito di quasi trecento perso­ne - hanno perso il posto di lavo­ro; le perdite sono lievitate. Fino a raggiungere, secondo stime at­tendibili, la quota di 108 milioni, anche se occorre tener presente che circa 40 milioni sono debiti fra i soci. Diversi soggetti hanno presentato istanza di fallimento: per esempio una sorella di Grau­so che rivendica il mancato paga­mento del canone di affitto di un immobile. Il tribunale di Cagliari ha deci­so di dare tempo e di aspettare fi­no all’anno nuovo per evitare il tracollo del gruppo. I conti si fa­ranno in aula l’11 gennaio. L’obiettivo dei nuovi amministra­tori, John Gaethe Visendi e Alber­to Rigotti, è presentare il concor­dato. Ora la cordata Visendi-Ri­gotti è alla caccia di capitali, del terzetto Bonsignore-Greco-Ru­scigno, invece, non c’è più trac­cia. Dopo il loro fallimento, ora è E Polis sull’orlo del fallimento.