Stefano Zurlo, il Giornale 9/12/2010, pagina 4, 9 dicembre 2010
Gli amici del «falco» e quel buco da 100 milioni - C’è un buco, anzi una voragine, che supera i cento milioni di euro
Gli amici del «falco» e quel buco da 100 milioni - C’è un buco, anzi una voragine, che supera i cento milioni di euro.E c’è una corsa contro il tempo per evitare il fallimento. La partita decisiva la deciderà il giudice di Cagliari. Certo, il sogno E Polis , un’invenzione geniale di Niki Grauso, è svanito in un mare di debiti e di mosse sbagliate, quasi trecento persone hanno perso il lavoro, le macerie del gruppo editoriale free press pesano sulle spalle di alcuni personaggi assai vicini a Italo Bocchino, braccio destro del leader Fli Gianfranco Fini. Per un anno e mezzo circa, dall’inizio del 2009 fino alla scorsa estate, E Polis è stato gestito da una coppia assai vicina al colonnello di Fli: il commercialista Francesco Ruscigno e l’imprenditore Vincenzo Maria Greco. Sono loro ad aver guidato in tutto e per tutto l’azienda, ad aver incontrato i giornalisti, preso accordi con i poligrafici e i concessionari della pubblicità, organizzato riunioni, pianificato le attività. Sempre a Ruscigno e a un politico di lungo corso e di scuola democristiana come Vito Bonsignore (attraverso un’altra società gestita dal genero Massimo Chiabotto) erano riconducibili le quote di maggioranza della società. Al ritorno dalle vacanze, il terzetto ha passato la mano e si è smarcato. Ora la verifica toccherà al tribunale di Cagliari che ha fissato l’appuntamento per l’11 gennaio.L’obiettivo è la presentazione di un concordato e dunque in questo modo si eviterebbero il fallimento e guai maggiori. In ogni caso l’avventura di E Polis , partita a Cagliari nel 2004, è finita. La gestione degli amici di Bocchino si è rivelata disastrosa. Ruscigno è un commercialista vicino al fedelissimo finiano ed è presidente del consiglio d’amministrazione della Goodtime srl della moglie di Bocchino, Gabriella Buontempo, amministra società di Greco, si occupa, fra mille altre cose, di un quotidiano bocchiniano come il Roma , una cui quota pari al 30 per cento è riconducibile a Bocchino attraverso la moglie. Non solo: l’ubiquo Ruscigno è liquidatore della Mariella Burani Fashion Group, la casa di moda di Cavriago dichiarata fallita nel febbraio scorso, nel marzo 2009 è stato il curatore della liquidazione della Italo Bocchino srl, è membro del collegio sindacale delle Poste con relativo benefit: auto blu, anche se di colore bianco. Una girandola di interessi e attività che ruotano intorno alle stesse persone. Vincenzo Maria Greco, ingegnere e professore universitario già indagato in epoca Tangentopoli, è, se possibile, ancora più legato a Bocchino: è il padrino della moglie Gabriella Buontempo. E le due famiglie, come ha documentato Il Giornale , hanno un reticolo fittissimo di rapporti: per esempio i figli di Greco, Ludovico e Maria Grazia, a suo tempo collaboratrice dell’ Indipendente edito da Italo Bocchino, sono partner della Retail group, il cui fondatore e azionista è Giancarlo Buontempo, architetto, fratello della moglie di Italo Bocchino. Una labirinto da far venire il mal di testa. La coppia Greco-Ruscigno ha gestito in concreto la vita di E Polis fino al disastroso epilogo. Anche se va detto che non tutte le responsabilità dell’affondamento sono del trio Greco-RuscignoBonsignore. Quando i due «gemelli » indivisibili, Greco e Ruscigno, hanno preso il timone di comando del gruppo, la discesa era già cominciata e il quadro era già complesso. Ma la risalita non c’è mai stata: i conti sono peggiorati, E Polis si è inabissato come una nave. In estate le testate free press , una ventina in tutta Italia con una diffusione nel periodo d’oro di oltre seicentomila copie giornaliere, hanno chiuso; giornalisti, poligrafici e pubblicitari - in tutto un esercito di quasi trecento persone - hanno perso il posto di lavoro; le perdite sono lievitate. Fino a raggiungere, secondo stime attendibili, la quota di 108 milioni, anche se occorre tener presente che circa 40 milioni sono debiti fra i soci. Diversi soggetti hanno presentato istanza di fallimento: per esempio una sorella di Grauso che rivendica il mancato pagamento del canone di affitto di un immobile. Il tribunale di Cagliari ha deciso di dare tempo e di aspettare fino all’anno nuovo per evitare il tracollo del gruppo. I conti si faranno in aula l’11 gennaio. L’obiettivo dei nuovi amministratori, John Gaethe Visendi e Alberto Rigotti, è presentare il concordato. Ora la cordata Visendi-Rigotti è alla caccia di capitali, del terzetto Bonsignore-Greco-Ruscigno, invece, non c’è più traccia. Dopo il loro fallimento, ora è E Polis sull’orlo del fallimento.