Stefano Montefiori, Corriere della Sera 07/12/2010, 7 dicembre 2010
BETTENCOURT, LA GUERRA E’ FINITA. PATTO TRA L’EREDITIERA E LA FIGLIA —
Alla fine ha vinto la figlia. Nonostante gli avvocati ripetano che l’accordo annunciato ieri «non prevede né vincitori né vinti», nonostante l’88enne Liliane Bettencourt resti azionista di maggioranza (31%) dell’impero dei c osmetici l ’ Oréal, è la 57enne Françoise Bettencourt Meyers a vincer e la guerra che tre anni fa lei stessa dichiarò alla madre e soprattutto al suo invadente amico, il fotografo François Marie Banier.
Nell’affaire partito come lite famigliare e diventato poi uno scandalo capace di sfiorare l’Eliseo, la Bettencourt figlia ottiene sostanzialmente tutto ciò che ha sempre chiesto: l’allontanamento di Banier (e del gestore Patrice de Maistre e del fiscalista Fabrice Goguel) dall’entourage della madre, il suo riavvicinamento a una donna alla quale in passato era «attaccata come un’ostrica», e la nomina del marito Jean-Pierre Meyers a capo della holding di famiglia «Tethys», nella quale entrano anche i figli Nicolas e Jean-Victor. Liliane e Françoise, che abitano una di fronte all’altra sui due lati di una stradina nel quartiere Saint James di Neuilly, il sobborgo chic di Parigi, ieri sera si sono di nuovo incontrate dopo oltre tre anni di silenzi e di carte bollate.
«Liliane Bettencourt e Françoise Bettencourt Meyers si sono riavvicinate per mettere termine ai conflitti che hanno turbato la vita famigliare — si legge nel comunicato —. Hanno deciso di guardare all’avvenire e hanno preso, di comune accordo, tutte le disposizioni necessarie». Questo significa che la figlia Françoise rinuncia alle cause intentate contro la madre (per farla interdire) e i suoi collaboratori (accusati di essere dei profit tatori ) . L’inquietante François Marie Banier, 63 anni, che era solito salire in camera della «sua donnona» (come la chiamava lui ) senza farsi annunciare, esce una volta per tutte dal gioco, in grado comunque di consolarsi con il miliardo di euro racimolati negli anni in appartamenti, quadri, contanti.
La linea ereditaria della famiglia è salva, le armi del secondo azionista Nestlé (straniero e quindi inviso al governo francese) si spuntano, il colosso L’Oréal può partire «alla conquista di un miliardo di nuovi consumatori». Restano lo scandalo Woerth, e il sospetto che la signora Liliane, oltre che all’amico stravagante, abbia dato troppi soldi alla campagna elettorale del futuro presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy.
Stefano Montefiori