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 2010  dicembre 07 Martedì calendario

PECHINO, PUGNO DI FERRO. RETATE CONTRO I VESCOVI


Monsignor Feng Xinmao, ve­scovo ufficiale di Hengshui è stato sequestrato da 100 po­liziotti e portato di forza a Pechino. De­cine di fedeli hanno cercato di salvar­lo dalle grinfie dei poliziotti, che han­no assediato per ore la casa del prela­to. L’atto di forza, che ricorda i tempi di Mao e della Rivoluzione culturale vuole obbligarlo a partecipare all’As­semblea dei rappresentanti cattolici ci­nesi che si tiene da oggi nella capitale. L’Assemblea, che è «l’organismo so­vrano » della Chiesa, dovrebbe elegge­re i presidenti dell’Associazione Pa­triottica (Ap) e del Consiglio dei ve­scovi, due organismi che il Papa defi­nisce contrari alla fede cattolica, per­ché miranti a creare una Chiesa indi­pendente da Roma.
Nel marzo scorso, la Commissione va­ticana per la Chiesa in Cina ha chiesto ai vescovi cinesi di evitare «di porre ge­sti (quali, ad esempio, celebrazioni sa­cramentali, ordinazioni episcopali, par­tecipazione a riunioni) che contraddi­cono la comunione con il Papa, che li ha nominati Pastori, e creano difficoltà, a volte angoscianti, in seno alle rispet­tive comunità ecclesiali». Seguendo le indicazioni della Santa Sede, molti ve­scovi e responsabili ecclesiali non vo­gliono parteciparvi, ma il governo li sta forzando a prendere parte al raduno.
Per convocare almeno qualche prela­to, l’Ap ha messo agli arresti domicilia­ri alcuni dei vescovi che hanno parte­cipato all’ordinazione illecita di Cheng­de, lo scorso 20 novembre. Per quella occasione, otto vescovi erano stati se­questrati e obbligati a partecipare alla cerimonia, condannata dalla Santa Se­de come «una grave violazione alla li­bertà religiosa». Da dopo l’ordinazione illecita, monsi­gnor Feng Xinmao era stato costretto a vivere in isolamento, senza poter ve­dere alcun fedele, sotto il controllo del­la polizia. In questi giorni è morto un sacerdote molto anziano e lui ha chie­sto di poter almeno celebrare i funera­li. La polizia prima ha rifiutato, poi, die­tro la minaccia del vescovo di attuare u­no sciopero della fame, gli è stato con­cesso di presiedere alla messa funebre. Alla fine delle esequie i fedeli e i suoi sa­cerdoti lo hanno preso e portato nell’e­piscopio, da dove mancava da quasi un mese e si sono messi a guardia del lo­ro vescovo perché non venisse ancora portato in isolamento.
La polizia e rappresentanti del governo, con almeno 30 camionette, ha asse­diato l’episcopio e dopo diverse ore è riuscito a prendere il vescovo e a tra­sferirlo a Pechino. Negli scontri vi sono stati alcuni feriti. Uno dei fedeli, pian­gendo, ha commentato ad AsiaNews : «Il nostro povero vescovo non ha alcu­na libertà». In diverse altre diocesi si re­gistrano pressioni e “deportazioni” a Pechino dove vescovi e responsabili lai­ci saranno costretti a partecipare al­l’Assemblea.
Un altro episodio di violenza riguarda il vescovo monsignor Li Lianggui di Cangzhou. Dopo l’ordinazione illecita, il prelato è scomparso, forse perché non vuole di nuovo costretto a partecipare all’Assemblea dei rappresentanti cat­tolici cinesi. La polizia, dopo averlo ri­cercato nel territorio diocesano, ha mi­nacciato tutti i fedeli: o il vescovo ritor­na sotto il loro controllo, o diramerà un ordine di cattura in tutta la Cina, addi­tandolo come «un pericoloso crimina­le ricercato». Nei giorni scorsi Benedetto XVI aveva lanciato un appello per la Chiesa cine­se che «sta vivendo momenti partico­larmente difficili». Egli ha pure do­mandato ai fedeli di tutto il mondo di pregare per «tutti i vescovi cinesi, a me tanto cari, affinché testimonino la loro fede con coraggio, riponendo ogni spe­ranza nel Salvatore che attendiamo».


L’ESCALATION -

30 aprile - 3 maggio 2006: ordina­zioni illecite di Giuseppe Ma Yinglin (Kunming) e di Giuseppe Liu Xinhong ( Wuhu).
30 novembre 2006 : ordinazione illecita di Wang Renlei (Xuzhou). Due vescovi vengono sequestrati e tenuti all’oscuro fino alla fine, per farli partecipare all’ordinazione.
21/9/2007- 31/10/2010 : decine di ordinazioni episcopali con l’approvazione del Vaticano (fra cui: Pechino, Canton, Hohhot, Guizhou, Haimen, Nanchang).
20 novembre 2010 : ordinazione illecita di Giuseppe Guo Jincai a vescovo di Chengde. Otto vescovi sono sequestrati giorni prima, tenuti in isolamento e poi costretti a parteciparvi.
24 novembre 2010 : la Santa Sede condanna l’ordinazione di Chengde come «una grave violazione alla libertà religiosa».
24/11/2010 - 6 dicembre : diversi vescovi sequestrati per costringerli a partecipare all’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi.
7-9 dicembre 2010 : assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi.