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 2010  dicembre 06 Lunedì calendario

GEOMETRI, LA PREVIDENZA È AL SICURO"

Novità previdenziali in vista per i circa 96 mila geometri italiani: la libera professione, che in particolar modo caratterizza il settore, trova ora nuove misure per la pensione che verrà. Il Cipag (Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri), che ha appena approvato il bilancio previsionale 2011 con un risultato economico positivo di 185,4 milioni, ha varato un nuovo sistema di calcolo (misto) e un piano di previdenza complementare.
«Il passaggio dal sistema contributivo, tarato più che altro sul lavoro dipendente, a quello misto – afferma Fausto Amadasi, presidente Cipag – consente di delineare un sistema più a misura dell’attività dei liberi professionisti, in particolare sostenendo i più giovani». Le problematiche di avvio dell’attività di un simile professionista, in effetti, come pure la dinamica dei suoi redditi, la mancanza delle tutele proprie del lavoratore dipendente e le diverse modalità di uscita dal mondo produttivo, non appaiono particolarmente in sintonia con la poco solidaristica applicazione del criterio contributivo. «Una sintesi tra i sistemi contributivo e retributivo – osserva Amadasi realizza una previdenza capace di integrare i punti di forza dei due, correggendo la iattura del criterio contributivo, che è essenzialmente egoistico». anche il mondo dei geometri sta conoscendo le turbolenze della crisi
E, legata in particolare alla flessione del settore edilizio, che occupa una fetta preponderante di questi professionisti. «Fino al 2008 – spiega Amadasi – registravamo una linea di crescita, anche come reddito procapite. Poi è arrivata la recessione pure nel nostro campo». Ma a differenza di quanto stanno facendo i costruttori dell’Ance e parti importanti dell’indotto dell’edilizia (come l’Oice), scesi in piazza con le loro richieste di aiuto al governo, i geometri guardano lo scenario con maggiore distacco politico. «Siamo da sempre abituati a rimboccarci le maniche – afferma Amadasi soprattutto nei momenti più difficili. Per i nostri professionisti l’aiuto viene difficilmente dall’esterno. Non abbiamo mai contato su sostegni pubblici, che altrove sono importanti. Sta di fatto che il grosso problema che tutti ci accomuna è la burocrazia: è il mostro che ci sta fagocitando».
L’identikit del geometra vede oggi la presenza cospicua di studi associati: «I nostri professionisti – osserva Amadasi – tendono per lo più a riunirsi per coprire tutta la gamma di attività cui sono chiamati a rispondere: in particolare, vanno forte per noi anche le specializzazioni legali e fiscali».
E per adeguarsi ulteriormente alle mutate esigenze previdenziali, è partita in questi giorni una consultazione tra gli iscritti alla Cassa, in merito al nuovo fondo di previdenza complementare, che dovrebbe partire nel 2012: è rivolto ai geometri che esercitano la libera professione e sarà gestito direttamente dalla Cipag. «Siamo tra i primi enti di previdenza obbligatoria a intraprendere un percorso di questo tipo», dice il presidente della Cassa. «Il nostro comitato dei delegati, modificando lo statuto dell’ente, ha di fatto avviato tutte le procedure». Nei prossimi mesi l’operazione dovrà ottenere la necessaria approvazione da parte della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione. «Per le finalità del fondo complementare si ricorrerà a un patrimonio gestito in modo autonomo e separato rispetto a quello destinato alla previdenza obbligatoria. Questo garantisce la massima sicurezza: in particolare, la non distraibilità dal fine previdenziale dei contributi versati e la non aggressività da parte di terzi sulle posizioni individuali. In altre parole, il fondo è blindato».