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 2010  dicembre 06 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FOA, ANNA"


Ricerca fatta con "Foa"

[…] Anna Foa: «Eppure, la diversa posizione della donna nei due universi rappresenta forse il maggior punto di divergenza, oggi, fra Islam e Occidente. Lo ha sottolineato giorni fa il filosofo francese André Glucksmann su ”Il Foglio”, affermando che la ”vera guerra è sulla libertà delle donne musulmane”. Forse proprio perché questa ci sembra una questione scontata, o perché sotto sotto la collochiamo tra le questioni ”di costume”, noi occidentali non riusciamo a comprenderne la forte valenza politica. L’uguaglianza tra uomini e donne è un diritto umano fondamentale che va tutelato contro ogni discriminazione ed oppressione. Radicalmente opposta è l’opinione di molta parte del mondo islamico, dove l’uguaglianza fra i generi è considerata tipica dell’immoralità della società occidentale, segno di un ”mondo alla rovescia”». […]
Abbiamo lasciato sgozzare le donne algerine. Foa: «Abbiamo accettato per molti anni che le donne afgane fossero segregate sotto il burka, abbiamo discusso se consentire o meno la mutilazione genitale femminile nei nostri ospedali. Il rispetto delle culture diverse non prevede anche il rispetto della possibilità di mutilare bambine, segregare mogli, lapidare adultere. Come giudicheremo il caso (solo uno fra i tanti) di quella tredicenne condannata alla lapidazione, in questi giorni, in Iran perché messa incinta dal fratello (a sua volta condannato ad una pena minore): l’espressione di una cultura diversa dalla nostra oppure una gravissima violazione dei diritti umani? Sembra che la sinistra europea, forse per paura di apparire ostile all’Islam, non riesca a scegliere tra i due corni del dilemma. questa la ragione per cui Ayaan Hirsi Ali, rifugiata dodici anni fa in Olanda dalla Somalia, è diventata deputato nel 2003, non nelle fila del partito socialdemocratico, dove aveva militato precedentemente, ma in quelle del partito liberale, che considerava più adatte alla sua battaglia». […]
Scheda 115099 – Uscite: Il Foglio dei fogli 15/11/2004

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[…] All´Auditorium di Roma […] una serie intitolata «Lezioni di Storia», organizzata dall´editore Laterza e dalla Fondazione Musica per Roma (dopo Carandini, sarà la volta di Luciano Canfora, Andrea Giardina, Alessandro Barbero, Antonio Pinelli, Anna Foa, Vittorio Vidotto, Emilio Gentile e Alessandro Portelli: ciascuno prenderà in esame una giornata simbolo nella storia di Roma).
La Repubblica 28/10/2006, pag.58-59 Francesco Erbani

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[GIOVANNI MARIA VIAN] ha subito reclutato la storica Anna Foa, figlia del comunista Vittorio e pronipote del rabbino capo di Torino. Credo sia la prima volta di una commentatrice ebrea sull’Osservatore.
Stefano Lorenzetto, Panorama 28/3/2008

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[…] Sono autore di una ricerca sulla vicenda di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti (di cui si parla nel film di M. T. Giordana), ricerca pubblicata dall’editore Spirali di Milano. Ho letto la lettera di Anna, Bettina e Renzo Foa (del 23 maggio) e mi spiace replicare ma nei numerosi processi che si sono svolti sulla Banda Koch non c’è stata alcuna testimonianza che i due attori ne facessero parte. La stessa Lisa Foa nel suo libro "E’ andata così" (Sellerio 2004) a pag. 49 scrive che i due attori erano lì (a Villa Triste) per inclinazioni sadiche senza suffragare quella affermazione con precise testimonianze.
La Repubblica 1 giugno 2008

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[BENEDETTA CRAVERI:] «[…]Divento organizzatrice di un programma di informazione culturale: saranno coinvolti nella trasmissione giovani studiosi e giornalisti, da Corrado Bologna a Emilio Gentile e Anna Foa, da Antonio Gnoli a Pierluigi Battista a Gianni Riotta […]».
Mirella Serri, Tuttolibri-La Stampa 30/1/2010, pagina XI

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In novanta giorni il giornale [L’OSSERVATORE] è stravolto con firme nuove e contenuti diversi […]. Spiccano – oltre al banchiere Ettore Gotti Tedeschi, che poi diventerà presidente dello Ior – anche new entry femminili: la studiosa ebrea Anna Foa, […].
Paolo Rodari, Il Foglio 13/02/2010

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[…] Oltre 5 mila tra intellettuali, artisti, professionisti, hanno firmato e presentato al Parlamento di Bruxelles un "Appello alla ragione" in cui si dice quanto segue: Israele deve perseguire una politica che renda fattibile la soluzione di due Stati, uno ebraico e uno palestinese; per farlo l’Europa deve assumersi le proprie responsabilità per le sorti degli ebrei, del Paese e della regione. E infine, last but not least: chi sta nella diaspora ha il diritto e il dovere di dire tutto quello che pensa dello Stato d’Israele. […] Da noi lo hanno firmato tra gli altri, Anna Foa e Gad Lerner.
Wlodek Goldkorn e Gigi Riva, L’espresso 20/5/2010

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[…] Leggi del 1938 e cultura del razzismo a cura di Marina Beer, Anna Foa e Isabella Iannuzzi.
Paolo Mieli, Corriere della Sera 15/06/2010

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[…] Anna Foa, docente di Storia moderna e autrice del libro «Ebrei in Europa».
Francesca Paci, La Stampa 20/6/2010