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 2010  dicembre 06 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FO, DARIO"


Ricerca fatta con +Dario +Fo

Dal 2005 Grillo preferisce rivolgersi al pubblico attraverso il suo blog, www.beppegrillo.it all’ottavo posto tra i più letti del mondo. Una specie di governo parallelo, con consulenti politici volontari tra i quali figurano l’architetto Renzo Piano, il commediografo Dario Fo e l’economista Joseph Stiglitz […].
Vanity Fair marzo 2008, Tom Mueller

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[…] Non si possono dimenticare la voce di Dario Fo, grande doppiatore del cattivo Scarafoni nella Freccia Azzurra (quello che vuole far fuori la Befana e vendere i giocattoli anziché donarli ai bambini; sorride sempre, racconta un sacco di balle, davvero ci ricorda qualcuno e non solo per via del cognome in rima: Scarafoni, nel film, verrà portato via dai gendarmi) […].
Maurizio Crosetti, ”la Repubblica” 30/10/2002 – Scheda Parrini su D’ALÓ Enzo.

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[PLATINETTE] «[…] Sta realizzando un disco intitolato ”La mia prima cellulite”. E’ dedicato alle canzoni più brutte, secondo lei, degli ultimi trent’anni. «Non ho dimenticato di inserire ”Stringimi forte i polsi” scritta da Dario Fo». (Inquadratura su Platinette)
Anna Maria Salviati, Teresa , Messaggero, N.247 13/07/1999

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DURANO Giustino. «[…] Durano doveva molto a Milano. E viceversa. Pugliese, aveva conquistato stile e pubblico proprio a Milano. Nel ”Piccolo” di Strehler e Grassi, certo; ma prima ancora con Dario Fo. Erano i primi anni Cinquanta. All’Odeon i due sprizzavano scintille con la rivista ”Cocoricò”: paglietta in testa, bastoncino in mano, gesti gemelli, i due inauguravano una comicità simmetrica, ritmica e un tantino pazza. Sembravano due Chevalier che avessero letto le prime commedie di Ionesco. A loro si aggiunse, nel ’53, Franco Parenti e fecero Il dito nell’occhio, seguito da Sani da legare: riviste da camera in cui l’elemento mimico era fondamentale, non a caso vi collaborò Jacques Lecoq. Nel terzetto, Durano mostrava una cifra tutta sua. Aveva un dinamismo da clown; e, come i clown, sembrava calzare invisibili scarpe lunghe un metro con cui trepestava non sulle assi del palcoscenico, ma sulla segatura della pista. In quegli anni Durano creò uno stile cui rimase fedele per tutta la vita: in teatro, ma anche al cinema, dove esordì proprio accanto a Fo con Lo svitato […].
Osvaldo Guerrieri, ”La Stampa” 19/2/2002 – Scheda Parrini su DURANO Giustino

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DURANO Giustino «[…] Nella sua nuova città esisteva allora una fabbrica di talenti che si chiamava Radio, dove si affinava la voce e si aguzzava lo spirito; ed è lì che Durano incontra Franco Parenti e Dario Fo, un trio che arriva, non senza traversie - col sostegno di Paolo Grassi che gli concede il Piccolo Teatro - a montare due spettacoli che danno inizio alla rivista da camera per l’acceso impegno politico degli sketch, l’immediatezza del linguaggio e la fisicità dell’azione garantita dal contributo determinante di Jacques Lecoq»
Franco Quadri, ”la Repubblica” 19/2/2002 – Scheda Parrini su DURANO Giustino

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Lina Wertmüller: “[…] Tutti gli altri, a parte Giorgio Albertazzi, votavano socialista o comunista. E pazienza se erano stati, come Dario Fo, ragazzi fascisti. In Italia si fa tutto sempre contro, siamo extraparlamentari di centro”.
Barbara Palombelli, ”Corriere della Sera” 11/3/2005 - Scheda Parrini su WERTMÜLLER Lina

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[COCHI PONZONI:] ”Al Derby, nel tempio del cabaret, eravamo di moda. C’era la fila per venirci a vedere, tutte le sere. E tanti erano intellettuali, veniva Luciano Bianciardi, Tinin e Velia Mantegazza, Umberto Eco, Dario Fo, tanti [...]”.
Antonio Dipollina, ”la Repubblica” 6/3/2005 – Scheda Parrini su PONZONI Cochi

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PINGITORE Pier Francesco. «[...] tra i geniali fondatori nel 1965 della compagnia chiamata Bagaglino […] ”[…] affittammo una cantina in via della Campanella, a Roma [...]. Quella era un’Italia bigotta, cupa, reazionaria. In Rai censuravano Vianello e Tognazzi per mezza battuta, Dario Fo veniva considerato il diavolo [...]”
Fabrizio Roncone, ”Corriere della Sera” 21/3/2009 – Scheda Parrini su PINGITORE Pier Francesco

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PECORELLA Gaetano. • «[...] Dario Fo e Pietro Valpreda, guardandolo in aula, trasecolavano, loro, vecchi arnesi di una ”sinistra immobile”».
Piero Colaprico, ”la Repubblica” 22/8/2002 – Scheda Parrini su PECORELLA Gaetano

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PAOLINI Marco. «É diventato un cantastorie di culto a rischio di essere considerato un guru, ”l’erede” di Dario Fo anche se, dice, ”siamo tutti figli legittimi di Fo, ma lui è una personalità troppo ingombrante perché lo si possa imitare”. [...] Dario Fo dice che non si deve scrivere per i posteri, che bisogna compromettersi [...]»
Marco Paolini, ”Corriere della Sera” 13/10/2004 – Scheda Parrini su PAOLINI Marco

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[NADA:] “[…] con Giulio Bosetti affrontai il Diario di Anna Frank e poi ancora Dario Fo mi volle nel Pigmalione”.
Mario Luzzato Fegiz, ”Corriere della Sera” 5/5/2003

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[BRIAN MOLKO. Leader del gruppo musicale Placebo:] Fra le passioni di Molko c’è anche Dario Fo: ”All’università ho letto molto suoi lavori. Mi ha emozionato pensare che Milano avrebbe potuto avere un sindaco anarchico come lui, ma sfortunatamente ha avuto pochi voti”. [...]»
Andrea Laffranchi, ”la Repubblica” 27/3/2006 – Scheda Parrini su MOLKO Brian

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[RIC E GIAN] i due interpretano La strana coppia, Le farse di Dario Fo e Scusa, mi impresti tua moglie?.
Maurizio Ternavasio, ”La Stampa” 16/2/2010 – Scheda Parrini su MINIGGIO Riccardo

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[ENRICO MENTANA:] “[…] Mi ricordo anche di Dario Fo, nei Caroselli.”
Alain Elkann, ”La Stampa” 4/1/2004 – Scheda Parrini su MENTANA Enrico

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[MARIANGELA MELATO] Da chi ha imparato di più? ”Da Ronconi: intelligenza pura che mi sbalestra ogni volta. Da Dario Fo: un mago del ritmo, artista a tutto tondo. […]”.
Laura Laurenzi, ”la Repubblica” 26/3/2006 – Scheda Parrini su MELATO Mariangela

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[LIZZANI CARLO:] «Però il film più amato resta Lo svitato con Dario Fo, il figlio sfortunato, aveva un linguaggio troppo in anticipo sui tempi […]».
Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 3/4/2002 – Scheda Parrini su LIZZANI Carlo.

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JANNACCI Enzo «[…] Ha avuto un maestro riconosciuto (Dario Fo), […]».
Gianni Mura, ”la Repubblica” 21/6/2005 – Scheda Parrini su JANNACCI Enzo

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[JANNACCI Enzo:] «Al Derby ero arrivato proprio all’inizio dei Sessanta, per due motivi, per fame e per Dario Fo. Che c’entra Fo? Io fino a quel momento non ero nessuno. Sì, avevo fatto qualcosina con Giorgio Gaber, ma ero l’ultimo arrivato e c’erano in giro cantautori come Bindi, e poi Sergio Endrigo, gli altri... Un giorno ero a Roma, a registrare alla Ricordi, e Dario lì a sentirmi. ”Vieni a casa mia”, mi dice poi. Una volta lì mi fece ascoltare La luna è una lampadina, Il foruncolo, canzoni che poi misi nel Milanin Milanon. E lì iniziò una bella collaborazione che dura ancora oggi. Lui mi considera suo figlioccio […] Insomma fu Dario che mi spinse sulla strada che poi tutti conoscono. Mi ha insegnato tutto. Io ero pazzo, è vero, come dice Gaber, ma mica scemo. Sapevo imparare. Scrivemmo insieme canzoni come Ho visto un re, L’Armando, Il primo furto non si scorda mai, che poi erano storie disperate in musica, cabaret appunto, già attraversato da una vena satirica che è stata poi una delle caratteristiche della comicità milanese di quegli anni […].
Anna Bandettini, ”la Repubblica” 14/6/2002 – Scheda Parrini su JANNACCI Enzo

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GABER Giorgio. «[…] Tutto si dipanò in una minuscola manciata di anni, dentro un gruppetto di amici che avevano base artistica al Santa Tecla, cantina milanese che voleva imitare le caves parigine, dove si stava formando un gruppo di amici rimasti poi per sempre sodàli: c’era Dario Fo che scriveva le prime canzoni per Jannacci, e perfino un imberbe Celentano con il quale Giorgio mise su un duo […]».
Marinella Venegoni, ”La Stampa” 2/1/2003 – Scheda Parrini su GABER Giorgio

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[CLAUDIO BISIO:] «[...] Da giovane toccavo il cielo con un dito quando andavo a vedere Dario Fo (è a lui che mi ispiro). Mistero buffo lo avrò visto cento volte e ogni sera Fo lo rappresentava in modo diverso, nuovo [...]»
Patrizia Saladini, ”Il Messaggero” 29/6/2003- Scheda Parrini su BISIO Claudio

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BERNABEI Ettore. Dal 1961 al 1974 Direttore generale della Rai: «[...] la censura della Canzonissima di Dario Fo e Franca Rame [...] ”Fu un passo doloroso ma inevitabile. C’erano appena stati, a Roma, scontri di piazza violentissimi: gli edili in sciopero avevano tirato i sanpietrini sui poliziotti, mandandone una ventina in ospedale. E all’ultimo momento Fo cambiò il suo sketch, proponendone uno nel quale un costruttore, per ogni operaio che moriva nei suoi cantieri, regalava un anello alla moglie. Non faceva ridere, e soprattutto era assolutamente inopportuno. O così o niente, disse Fo. Benissimo, risposi io, allora niente [...]».
Sebastiano Messina, ”la Repubblica” 15/9/2004 – Scheda Parrini su BERNABEI Ettore

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BALLANTINI Dario • «[...] interprete di uno sguaiato Ignazio La Russa, di un ipereuforico Dario Fo e di un ridanciano Vittorio Cecchi Gori [...]»
Davide Burchiellaro, ”Panorama” 12/2/1998 – Scheda Parrini su BALLANTINI Dario

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BAJ Enrico [1924-2003]. Pittore. Scultore. incisore... «[…] Nemico dichiarato dei critici d´arte saliti alla ribalta negli ultimi vent´anni ma amico di Eduardo Sanguineti e di Dario Fo, di Duchamp, Queneau, Breton e delle avanguardie neodadaiste europee […]».
Paolo Vagheggi, "la Repubblica" 17/6/2003 – Scheda Parrini su BAJ Enrico

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ABBADO Claudio. « […] Altri incontri determinanti? ”Votto, con cui studiai a Milano: sommo conoscitore delle opere italiane. Giulini, che ammiro molto anche umanamente. E poi gli amici. Guido Crepax, figlio di Gilberto, che suonava con mio padre. Siamo cresciuti insieme, e del nostro gruppo facevano parte anche Dario Fo e Emilio Tadini […]»
Leonetta Bentivoglio, ”la Repubblica” 25/6/2003 – Scheda Parrini su ABBADO Claudio

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Partecipanti al Wsf 2002. I leader storici del movimento (Bové, Casarini, Cassen, Agnoletto), Noam Chomsky, Dario Fo, […].
Walden Bello, il manifesto 30/01/2002, Claudio Marincola, Il Messaggero 31/01/2002

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Dibattito dopo la sentenza della Cassazione che ha mandato assolto un Francesco Lombardo, muratore di Palermo, che, geloso, aveva preso a sberle la moglie. […] Franca Rame ha detto che le mogli a questo punto dovrebbero picchiare i loro mariti con un pestacotolette ogni volta che questi fanno i cretini con le altre donne (a Dario Fo per questa via sarebbe garantito un ricovero ospedaliero perenne), […].
Sandro Ianni, Il Messaggero, 19/09/1996; Mariolina Iossa, Corriere della Sera, 19/09/1996; M.C., 19/09/1996.

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Dario Fo a proposito di Paolo Grassi, fondatore e direttore con Strehler del Piccolo Teatro di Milano: «Come autore, ho debuttato sul palcoscenico proprio al Piccolo: Paolo Grassi mi aveva visto al teatro Odeon in uno spettacolo in cui avevo ripreso i monologhi del "Poer nano", nati per la radio e dalla radio censurati dopo 18 puntate. Fu lui ad offrirci in affitto il Piccolo nei mesi di chiusura estiva, per aiutarci ma anche per tenere occupati i tecnici e le maestranze. Nel giugno del ’53 andammo in scena in via Rovello con la rivista "Il dito nell’occhio": quando cominciammo a provare, Strehler venne ad aiutarci con le luci, poi si nascondeva nei palchi per vederci lavorare, noi con le nostre battute surreali e i nostri costumi di sola calzamaglia. I milanesi, traumatizzati dal grande teatro, d’estate correvano al Piccolo, contenti di ridere con noi... […]».
Natalia Aspesi su la Repubblica del 12/3/2001 a pagina 31.

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Giuseppe Patroni Griffi: «Non sono d’accordo sul Nobel a Dario Fo. Quello che scrive Fo è funzionale solo alla sua capacità di rappresentarlo in scena, lui...Fine. Fo non c’entra niente con la drammaturgia».
Dante Matelli sull’Espresso del 16/2/2001 a pagina 106-108.

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Vittorio Feltri è il primo direttore di un giornale ad essere radiato dall’Albo dei Giornalisti. Il Consiglio dell’Ordine della Lombardia ha deciso all’unanimità in seguito alla pubblicazione su ’Libero’, il giornale diretto da Feltri, di foto tratte da un sito pedofilo russo (definite "agghiaccianti" dallo stesso Feltri). […] A parte Dario Fo, che l’ha definita "una bella notizia", gran parte del mondo politico e giornalistico si è schierato col direttore […].
Frank Cimini, Il Mattino 22/11/2000.

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[GIOVANNA MARINI] Partecipa allo spettacolo di Dario Fo, Ci ragiono e canto.
Ranieri Polese, ”Corriere della Sera” 26/3/2005 – Scheda Parrini su MARINI Giovanna

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[SVAMPA Nanni :] «[...] Non sono mai stato fanaticamente appassionato alle cose di Dario Fo [...] Se vuoi fare teatro politico devi comunque fare un gran teatro, altrimenti duri poco. Mi piaceva ad esempio Morte accidentale di un anarchico, perché conservava la struttura della commedia, gli altri spettacoli erano dichiarazioni politiche, didascalie su quello che allora succedeva [...]».
Antonio Gnoli, ”la Repubblica” 5/11/2002 – Scheda Parrini su SVAMPA Nanni

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ALLEGRI Eugenio. «[…] Nel 1981 partecipa all’allestimento dell’Opera dello Sghignazzo, scritto e diretto da Dario Fo».
Scheda Parrini su ALLEGRI Eugenio

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Ambrogino. […] De Niro […] ha meno simpaticamente rifiutato l’Ambrogino […]. Del resto, in passato, l’Ambrogino è stato rifiutato, tra gli altri, anche da Dario Fo e don Verzè.
Anno I - Quarantesima puntata, (settimana dall’11 al 18 ottobre)

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Tra le persone «molto tristi» per l’imminente entrata in vigore della legge contro le sigarette (10 gennaio) Giuliano Bianucci, presidente dell’associazione "Fumatori cortesi", nel cui comitato d’onore figurano Serena Dandini, Gherardo Colombo, Dario Fo , […].
Maria Grazia Ligato, "io donna" pagina 68

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«Dario Fo parteggia per Ulisse, io tifo per Achille» (Giorgio Albertazzi).
Rossella Battisti, l’Unità 11/12/2004, pag. 20

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FANTASTICHINI Ennio. «[...] nato a teatro con Dario Fo, [...]»
Simonetta Robiony, ”La Stampa” 14/2/2005 – Scheda Parrini su FANTASTICHINI Ennio

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«Faceva il palo nella banda dell’Ortica, faceva il palo perché l’era el sò mestée». Indimenticabile Enzo Jannacci quando, rigido come un baccalà surreale, cantava queste parole di Walter Valdi. […] La cantavano anche la giovane e aristocratica Ornella Vanoni, e poi Dario Fo, e Nanni Svampa […].
La Stampa 15/06/2005, pag.27 Maurizio Cucchi

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[…] Allo Strega […] Un’altra fragile certezza, per esempio, era il nome di Dario Fo tra i quattrocento giurati, ma poi risulta che il Nobel aveva da tempo dato le dimissioni e nessuno se n’era accorto.
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera, 30/06/2005

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«Adriano Celentano è un cretino di talento; Dario Fo un cretino di supertalento». (Giorgio Bocca dopo la puntata di Fantastico 8 col duetto tra i due su ”il caval galoppa, il cammello invece trotta”).
Libero 26/10/2005, pag.10 Maurizio Stefanini

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Ma quelli additati come colpevoli sono, almeno al giorno d’oggi, soprattutto i genitori. Giusto? Sbagliato? E, se colpevoli sono, di cosa li accusano i figli? […]. Dario Fo: «Niente. Anzi ricordo con tenerezza slanci, generosità, affettuosità, i sacrifici enormi fatti per farmi studiare, la loro sofferenza per le mie preoccupazioni».
MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004

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La manifestazione contro l’Alta Velocità, che si è svolta senza incidenti sabato scorso a Torino con Dario Fo, Beppe Grillo e Marco Paolini sul palco, […].
Anno II - Novantottesima settimana, Dal 12 al 19 dicembre 2005

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Primarie. Il centrosinistra ha tenuto a Milano le primarie per la scelta del candidato sindaco. Bella affluenza alle urne (più di 80 mila persone) e vittoria di Bruno Ferrante, l’uomo indicato da Ds e Margherita, col 67,75% dei voti. Dario Fo, che rappresentava la sinistra radicale, è arrivato secondo col 23,13. Milly Moratti ha preso il 5,8, Davide Corritore il 3,32.
Anno III - Centotreesima settimana, Dal 23 al 30 gennaio 2006

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Partito della società civile (?). Quelle che chiamano «truppe prodiane» (trecento intellettuali, da Dario Fo a Francesco Pardi a Margherita Hack) hanno pubblicato sull’’Unità” un appello con il quale viene chiesto al leader e ai partiti della coalizione di «apparentare le liste che tenteranno di avvicinare i cittadini alla politica».
Carmelo Lopapa, la Repubblica 3/2/2006

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[…] Lars Forssell, potente membro della commissione [DEI NOBEL], […], oltre che di Totò, era ammiratore di Dario Fo. La decisione di premiare quest’ultimo - secondo [ENRICO] Tiozzo - «ha rappresentato anche un modo, da parte dell’Accademia, di mettere a tacere la diatriba ormai decennale, molto dietrologica, sui presenti illeciti legati al mancato riconoscimento a Mario Luzi». In che senso? «Visto che la polemica si scatenava puntualmente ogni anno sui giornali italiani, in concomitanza con l’assegnazione del Nobel, si è pensato che l’unico modo di uscirne fosse premiare un altro candidato italiano». Uno scandalo, come hanno sostenuto in molti, la scelta di Dario Fo invece di altri candidati? «Piuttosto la prova implicita del fatto che la letteratura italiana - intesa come romanzo e poesia - non aveva in realtà figure degne del Nobel, e che se si voleva onorare la nostra cultura era necessario rivolgersi al cinema o al teatro. L’Italia come Paese di attori e giullari è un’immagine che piace ai membri dell’Accademia e agli svedesi in generale […]. Oggi l’ Accademia di Svezia - continua Tiozzo - ha assunto una generica connotazione di sinistra, fatta di pacifismo, atti umanitari, integrazione razziale, rifiuto di ogni forma di violenza, solidarietà ad ogni costo. E dunque è pressoché impossibile oggi, per uno scrittore che nella sua opera sia andato in una direzione opposta o sia legato chiaramente alla destra, avere il premio. Un criterio etico-politico che, nel caso di Fo, ha avuto il suo peso».
Corriere della Sera 17/02/2006, pag.49 Dario Fertilio

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[…] Teatro Affratellamento di Firenze, […] dove nel 1951 aveva debuttato Ferruccio Soleri si esibiva Dario Fo e venivano applauditi Cristiano Censi e Isabella Del Bianco.
’diario” 5/12/2003 - La meglio gioventù - Accadde in Italia 1965-1975 – Scheda Parrini su CHITI Ugo

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[…] Altri grandi attori andarono a Salò, da Vianello a Salerno. [GIORGIO ALBERTAZZI:]«Di Dario Fo non saprei. Con gli amici occorre delicatezza; e Dario è un amico. Non ho mai osato porgli l’argomento».
Corriere della Sera 04/03/2006, pag.12 Aldo Cazzullo

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[…] Si cantano ballate sul suo conto, Dario Fo prepara Morte accidentale di un anarchico, Calabresi è uno dei personaggi: «il commissario Cavalcioni».
Giampaolo Pansa La Stampa, 18/05/1972

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MONTI Ivana. Attrice. […] Con Dario Fo lavora in Settimo ruba un po’ meno e Ci ragiono e canto .
Scheda Parrini su MONTI Ivana

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[…] Nessuno fra i sarcastici propugnatori del linguaggio politicamente scorretto si è erto a elogiare la franchezza di [BRUNO] Ferrante (che già all´epoca delle primarie si era distinto per aver chiamato "giullare" il rivale Dario Fo, che gli dava del "poliziotto").
La Repubblica 03/05/2006, pag.22 Stefano Bartezzaghi

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La caratteristica principale del Nobel è stata immortalata da Dario Fo quando dichiarò: ”I giudici del Nobel: sono più avanti del settanta per cento dei letterati. Non per niente, dopo di me hanno premiato Saramago e Grass: tutti democratici di sinistra”. Un’affermazione capitale, di un’ingenuità travolgente che dice tutto quello che c’è da dire. Per esempio spiega perché Fo non rifiutò il Nobel come invece fece Jean Paul Sartre: ”Il rifiuto di Sartre aveva un valore, un significato – afferma Fo – il mio sarebbe stato una ripetizione astratta, e soprattutto anacronistica. Perché si sono spostati loro, i giudici del Nobel”. Il ragionamento va ripetuto: visto che i giudici (notare la fissa) sono diventati di sinistra, allora il Nobel è diventato serio e importante e l’hanno dato a me. Già. I giudici. […]
Il Foglio 03/05/2006, pag.1-2 Edoardo Camurri

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[…] il Palazzo della Borsa dove l’Accademia risiede dal 1914 per donazione […], l’aula dove tengono le prolusioni i Nobel e dove Fo ha recitato interpretando da solo tutti i ruoli compreso quello del cavallo («La cosa più divertente che io abbia mai visto tra queste mura» esordisce [KJELL] Espmark) […].
[KJELL ESPMARK:]«Dario Fo, è stato un innovatore ingiustamente trascurato. Quanto alla faccenda di Luzi, mi appello ai 50 anni di segretezza prescritti dagli statuti dell’Accademia. Quando scadranno – scherza – rivediamoci e parliamone».
Corriere della Sera 27/11/2006, pag.31 Dario Fertilio

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ALBANESE Ernesto. Colpito da una tragedia familiare (suo padre Emilio, 70 anni, consuocero di Dario Fo, fu ucciso nell’androne di casa da banditi che lo avevano derubato e scaraventato sul marmo delle scale, nel cuore della Napoli greco-romana).
co. Sa., ”la Repubblica” 12/5/2006 – Scheda Parrini su ALBANESE Ernesto

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1964. Esce la rivista Classe operaia, Dario Fo rappresenta Settimo, ruba un po’ meno.
Storia d’Italia attraverso la TV. Corriere della Sera Magazine 25/01/2007, Aldo Grasso

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1970. Dario Fo fonda il gruppo teatrale «La Comune».A Milano si rappresenta Morte accidentale di un anarchico.
[…]Incipit - Dario Fo - Morte Accidentale di un anarchico.
Una normale stanza sella questura centrale. Una scrivania, un armadio, qualche sedia, una macchina da scrivere, un telefono, una finestra, due porte. COMMISSARIO (sfogliando degli incartamenti, rivolto ad un indiziato che se ne sta seduto tranquillo) «Ah, ma non è la prima volta che ti travesti, allora. Qui dice che ti sei spacciato due volte per chirurgo, una volta per capitano dei bersaglieri… tre volte per vescovo… una volta ingegnere navale… in tutto sei stato arrestato, vediamo un po’… due e tre cinque… uno, tre… due undici volte in tutto… e questa è la dodicesima».
Storia d’Italia attraverso la TV. Corriere della Sera Magazine 08/02/2007, Aldo Grasso

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1974. Canzonissima dura dal 1958 al 1974, l’edizione è più famosa è quella del 1962 quando la censura sottrae la conduzione a Dario Fo e Franca Rame.
Storia d’Italia attraverso la TV. Corriere della Sera Magazine 15/02/2007, Aldo Grasso

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A Vicenza sì è svolta una manifestazione, contro l’allargamento della base militare Usa, del tutto pacifica, molto allegra, con mamme e bambini ad aprire uno dei due cortei. […] Sul palco, tra gli altri, anche Dario Fo e Sabina Guzzanti.
Giorgio Dell’Arti, Vanity Fair 21 febbraio 2007

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[…] Nel 1977 approdano in tv Dario Fo e Carmelo Bene ma chiude Carosello. […] In aprile la Rai trasmette Mistero Buffo di Dario Fo, suscitando proteste e indignazione nel mondo cattolico. Fastidio espresso soprattutto per l’accostamento blasfemo al Gesù di Nazareth di Zeffirelli, andato in onda la stessa settimana. L’Osservatore Romano sostiene che "tra lo sceneggiato di Zeffirelli e il teatrino del venerdì sera c’è tanta differenza quanta ce ne può essere tra un concerto sinfonico e una canzonaccia da osteria".
Corriere della Sera Magazine 22/02/2007, Aldo Grasso

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VALENTINI Chiara. Giornalista. Dell’Espresso. […] Tra i suoi libri La storia di Dario Fo (77).
Scheda Parrini su VALENTINI Chiara

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Non hanno esitato Dario Fo e Bernardo Bertolucci a partecipare al documentario The Puppeteers girato, scritto e prodotto da Maurizio Rigamonti e Laura Calder, co-prodotto da Chris, figlio di Ernest Borgnine qui nelle vesti di narratore, produttore esecutivo Armando Gallo. Il film è dedicato ai burattinai della famiglia Ferrari, una vera e propria dinastia, […]. Dario Fo racconta: «Circa 30 anni fa avevo deciso di uscire dal teatro tradizionale, e avevo cominciato a girare per le case del popolo e le balere: così nacque l’idea di scrivere "Grande pantomima per pupazzi piccoli e medi", ma dovevamo imparare a muovere queste "creature" e mi rivolsi alla famiglia Ferrari. Mi furono tutti maestri: Gimmi, Giordano, Luciano e i loro figli che allora erano ancora bambini. Imparai a dare vita a un burattino. Scoprii la complessità e la fatica dell’arte di essere burattinai ed assimilai tante lezioni di storia della rappresentazione scenica. I Ferrari possedevano nella loro collezione, che oggi è uno splendido Museo, uno dei burattini più belli che io abbia mai visto e si scoprì, poi, che era appartenuto all’antica famiglia di burattinai Rame, quella di mia moglie Franca».
Giovanna Grassi, Corriere della Sera 2/4/2007

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[…] Clamoroso fu il caso del "Fanfani rapito" di Dario Fo, spettacolo con il quale il futuro premio Nobel prefigurò, sfortunatamente, il sequestro di Moro. Peccato (per Fo) che la caricatura di Fanfani, sulla scena, facesse soprattutto tenerezza. Del resto, non sono affatto rari i casi di presunte vittime della satira che chiedono agli autori gli originali delle vignette.
Il Sole 24 Ore 13/05/2007, pag.55 Giuliano Zincone

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[VISITA DI BUSH A ROMA] […] Al momento non è dato sapere se Fausto Bertinotti intenda salutare Bush. Se lo farà, si verrà a creare la seguente situazione: il presidente comunista che dentro al Palazzo stringe la mano al detestato Bush, e suoi carissimi compagni come Dario Fo, Rossana Rossanda, Alex Zanotelli, l’ex comandante partigiano Giovanni Pesce, che urlano per le strade di Roma ”No Bush No war”, ”Bush go home”, eccetera (la visita a Roma di Bush è stata a lungo rimandata proprio per la certezza di manifestazioni antiamericane).
La Stampa 23/5/2007

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[ARNOLDO FOÁ:] Dario Fo?
«Mi confondevano. Firmavo autografi con il suo nome. Ho scritto una cosa su di lui. ”Dario dice: Io Fo. Ma in fondo lui che fa? Io almeno, Foà”». Divertente. «Ho scritto di meglio» […].
Giancarlo Dotto, La Stampa 27/8/2007

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Difende il comico [BEPPE GRILLO], invece, il premio Nobel Dario Fo: «Ha ragione. La gente ne ha piene le scatole dei giochi di potere».
www.repubblica.it

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[OLIVIERO TOSCANI:] Ha studiato la pagna elettorale di Dario Fo candidato sindaco di Milano, […].
Pietrangelo Buttafuoco, Panorama 11/10/2007

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[…] La monogamia può essere liscia o gassata, ma mantiene comunque la stessa sostanza «finché morte non ci separi» anche quando il ménage è frizzantissimo, come nella vita di Franca Rame e Dario Fo al quale, per dirla tutta, bisognava forse assegnare il Nobel per la "coppialità" che, nel caso italiano, sembra diventato, a prima vista, un valore di sinistra: Fini si separa, D´Alema no; Casini si sposa e risposa, Veltroni esibisce la stessa moglie modello, vivente monumento del suo prestigio di marito […].
Francesco Merlo, la Repubblica 4/11/2007, pagina 29.

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[…] Ci sono eccellenti satirici che considerano la navigazione tra querele e polemiche come il classico incerto del mestiere, e non se ne lamentano più del dovuto non perché abbiano il culo al caldo, ma perché sanno che lavorando sul limite può anche capitare di finire in fuorigioco. E ce ne sono altri che pur essendo di potentissima presa, e antica popolarità (Altan, Vauro, Benni, Paolo Rossi, Dario Fo, Paolo Poli, per fare i primi nomi che mi vengono in mente) sono nelle condizioni di fare bilanci professionali con i lettori, e con se stessi, ben prima che con gli avvocati.
MICHELE SERRA, La Repubblica 11/12/2007

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[FRANCA RAME] E domani? «Domani (oggi per chi legge, ndr) andrò a Torino, al funerale dell’ultimo operaio ucciso alla Thyssen».
Con Dario Fo? «Certo. Ci è tornata in mente una nostra vecchia canzone, che diceva: ”Addio addio amore, nelle galere di Lombardia e di Torino andiamo a crepare per poter campare”...».
La Stampa 03/01/2008, pag.11 ALBERTO MATTIOLI

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Renato Curcio Fondatore e ideologo delle Br, […]. Da dieci anni è a capo della coop editoriale «Sensibili alle foglie» che si occupa di studi sulla lotta armata, carcere e droga, tema quest’ultimo cavalcato da don Gallo, il parroco antagonista di Genova, che ha presentato il libro edito da Curcio insieme a Dario Fo […].
www.ildue.it 12/1/2008

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[…] La coerenza è stata una costante assoluta della vita mia e di Dario Fo, coerenza che abbiamo anche pagato caramente.
La Stampa 25/01/2008, Franca Rame

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[…] Anche i letterati, gli uomini di teatro e di cinema si sono interrogati su Moro: Dario Fo gli ha dedicato, già nel ´79, un lavoro teatrale ispirato al Filottete di Sofocle. Moro è Filottete, l´eroe greco abbandonato da Ulisse nell´isola di Lemno così come Moro viene abbandonato dai suoi compagni della Dc: Zaccagnini, Andreotti, Cossiga...
La Repubblica 13 febbraio 2008, PAOLO MAURI

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[MARIA JATOSTI:] «[LUCIANO BIANCIARDI] Nelle frequentazioni non era selettivo: suoi amici erano Vittorio Sereni e il calzolaio sotto casa, Carlo Ripa di Meana e Mario Acquarone, Mario Terrosi di Grosseto ed Enzo Jannacci, il bagnino del Cinquale e Carrà, Guttuso e Cavallini pittore di Piombino. Poi Dario Fo, Enzo Tortora, Umberto Eco, Camilla Cederna, la prostituta dell’angolo […]».
Il Giornale 22 febbraio 2008, Daniele Abbiati

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[OSCAR] Prudente ha a che fare anche con De André: nel ”67, scrisse una Dormi dormi per la commedia di Dario Fo La passeggiata della domenica: ”Era un excursus fra i presidenti americani - ricorda Prudente -. Le musiche erano di Carpi, ma Fo mi chiese di buttar giù una musica su un accenno medievale di Donna Lombarda la va alla fonte. La scrissi e la cantai, diventò Dormi dormi. Visto lo spettacolo, De André chiese a Fo se poteva utilizzare quella bellissima canzone, che diventò Via del Campo”.
Marinella Venegoni, ”La Stampa” 23/3/2008

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[…] Dal 2005 Grillo preferisce rivolgersi al pubblico attraverso il suo blog, www.beppegrillo.it all’ottavo posto tra i più letti del mondo. Una specie di governo parallelo, con consulenti politici volontari tra i quali figurano l’architetto Renzo Piano, il commediografo Dario Fo e l’economista Joseph Stiglitz […].
Vanity Fair marzo 2008, Tom Mueller

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É il loro incubo peggiore: Silvio Berlusconi eletto presidente della Repubblica. […] Ma l’approdo al Colle no, sarebbe davvero troppo. É per questo che, già negli ultimi giorni di campagna elettorale, i girotondini alla Pancho Pardi, Dario Fo e Franca Rame, invitavano a turarsi il naso procedendo con il voto utile. Utile e soprattutto anti-berlusconiano […].
Libero 17 aprile 2008, Salvatore Dama

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[FRANCO TRAVAGLIO, fratello minore di Marco] Ha lavorato con Andrew Lloyd Webber, Dario Fo, Saverio Marconi […]. Ha mai pensato di fare qualcosa a teatro con suo fratello? «La vedo dura. I nostri destini si sono incrociati solo una volta, quando ho lavorato con Dario Fo e Marco era il suo consulente per la vita di Berlusconi».
Libero 10 giugno 2008, ALESSANDRA MENZANI

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Non sempre la mazzetta da occultare ha dato luogo a simili notti di Valpurga; spesso però la miseria all’italiana ha portato, non solo metaforicamente, al cesso. […] L’ingegner Mario Chiesa, da cui partì l’inchiesta di Tangentopoli, tentò inutilmente di farla franca scaricando un certo numero di milioni - chi dice 7, chi 37 - appunto nella tazza del bagno del Pio Istituto Trivulzio. […] Dario Fo se ne entusiasmò a tal punto che ci fece uno spettacolo, in cui il Mario Chiesa finto gettava tanti di quei soldi nel wc da otturarlo, fino a che arrivava un poliziotto con lo scopettone ed esclamava: «Ingegnere, lei è proprio nella merda» […].
Jacopo Iacobonia, La Stampa 17/7/2008, pagina 7

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[…] Del resto quando una rivista cristiana [FAMIGLIA CRISTIANA] sceglie la discoteca Alcatraz di Milano per reclamizzare un restyling all’insegna dello slogan, applaudito da Dario Fo, «Non è mica casa e chiesa», poi non bisogna chiedersi perché tanti buoni credenti la caccino di casa e una moltitudine di parrocchie la rimuovano dal bancone della chiesa e neppure lamentarsi se in giro qualcuno la chiama Fanghiglia Cristiana.
Stefano Lorenzetto, Il Giornale 17/8/2008

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[SULLA SATIRA E MAGISTRATURA] Esiste una norma (che non riguarda il vilipendio religioso, depenalizzato nel 1999) e il problema a loro dire non è se la norma sia giusta o se comunque sia stata infranta: il problema è che c’è «aria di fascismo» (Dario Fo) e soprattutto che «la satira non si processa» (Curzio Maltese) il che beninteso ci starebbe anche bene, la satira non si processa: il problema infatti è che secondo la magistratura quella della Guzzanti non è satira.
Filippo Facci, il Giornale 12/9/2008, pagina 1

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[AI NOBEL] Il più divertente Dario Fo, non solo per lo sfoggio del frac firmato Gianfranco Ferré, ma soprattutto per aver pronunciato il discorso ufficiale con voci diverse, compresa quella di un cavallo.
Dario Fertilio, Corriere della Sera 9/10/2008, pagina 47.

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Lo scrittore Roberto Saviano dice che i Casalesi sono decisi a ucciderlo prima di Natale e di volersene andare all’estero. L’annuncio ha provocato un’ondata di solidarietà, una formidabile accoglienza alla Fiera del Libro di Francoforte e una lettera-appello firmata da premi Nobel in cui si chiede allo Stato di intervenire. I Nobel per ora sono Dario Fo, Günter Grass, Orhan Pamuk, Mikhail Gorbaciov, Desmond Tutu e Rita Levi Montalcini.
Anno V - Duecentoquarantaduesima settimana, Dal 13 al 20 ottobre 2008

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Omar Ronda […] L’inventore della Cracking Art, (basata sullo studio delle origini antropologiche delle materie fossili e il loro utilizzo in forma artistica dei suoi derivati plastici) […] La plastica come sintesi estrema ha riportato alle origini personaggi come Angelina Jolie, su commissione di Paul Allen (miliardario già socio di Bill Gates), che voleva farle un regalo per festeggiare il parto avvenuto nella casa di lui in Costa Azzurra. Su richiesta degli interessati, pure Luca Missoni, Dario Fo, Franca Rame e Ambra Angiolini hanno subito uguale trattamento.
Michela Tamburrino, La Stampa 13/11/2008

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Sta diventando un´idea piuttosto diffusa l´opinione che Azzurro sia il vero inno nazionale degli italiani. l´argomento centrale del libro di Fabio Canessa Azzurro, sottotitolo Conte, Celentano, un pomeriggio?, che l´editore Donzelli manda in libreria in questi giorni (116 pagine, 16 euro). […] Sotto questo aspetto il libro di Canessa è chiaro: messe agli atti le testimonianze, brillanti, che l´autore porta a suffragio dell´importanza sociale della canzone di Paolo Conte, da Renzo Arbore a Dario Fo, da Stefano Bollani a Giulio Giorello, ecco che il problema viene fuori imponente, forse irrisolvibile, e riassumibile in una sola domanda: di chi è Azzurro?
Edmondo Berselli, la Repubblica 14/12/2008

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Ma anche l’Europa ha le sue pecche, a cominciare dal Nobel. [TONI MORRISON:] «É bizzarro che l’abbia vinto Dario Fo e non Edward Albee, Arthur Miller o Tennessee Williams».
Alessandra Farkas, Corriere della Sera 19/12/08

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[ENZO JANNACCI] Che succede quando v’incontrate lei e Celentano, i campioni della pausa?
«Lui inventò questa cosa delle pause perché non seguiva la musica, si dimenticava quando doveva rientrare, era tutto in mano all’orchestra. […] A me non capita. La mia roccia è Dario Fo. Mi voleva bene. Mi dava forza, mi diceva: hai fatto quella pausa lì che nemmeno io sarei stato capace...».
Giancarlo Dotto, La Stampa 22/12/2008, pagina 21

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Dario Fo ha raccontato la storia di suo marito [PINO PINELLI] in un testo grottesco, ’Morte accidentale di un anarchico’, che ha contribuito a fargli assegnare il Nobel e che è ancor oggi uno dei lavori più rappresentati al mondo. Si è mai chiesta perché? [LICIA PINELLI] "Perché non è una vicenda solo italiana. L’ingiustizia e gli abusi del potere ci sono dappertutto".
Chiara Valentini, L’Espresso, 22 gennaio 2009

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Il critico letterario Harold Bloom contro i Nobel: «L’hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria, da Doris Lessing, che ha scritto un solo libro decente quarant’anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Jean-Marie Gustave Le Clézio, illeggibile, a Dario Fo, semplicemente ridicolo».
Alessandra Farkas, Corriere della Sera 5/3/2009, pagina 40.

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[FRANCO BATTIATO] Le piacciono i fischi? «Trovo sia un malcostume manifestare il dissenso. Una volta, era il 1980, Dario Fo aspettò che la gente defluisse dal concerto per venirmi a dire: ”Non condivido i tuoi testi”. ”Non m’interessa”, risposi».
Giancarlo Dotto, La stampa 29/4/2009

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[…] La parata firmaiola più spettacolare, di ben ottocento eccellenti, fu quella che dilagò sulle pagine dell’Espresso, per tre settimane, a partire dal 13 giugno 1971. Era il documento che avrei dovuto firmare anch’io, contro Calabresi «commissario torturatore» e «responsabile della fine di Pinelli». Nella parata sfilavano tanti vip della cultura di sinistra. […] Qualche firmaiolo stavolta lo cito: […] Dario Fo, […].
Giampaolo Pansa, Il revisionista Rizzoli 2009

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[NADA:] «Ho avuto altri Pigmalioni, come Giulio Bosetti che mi fece debuttare in teatro a 23 anni col Diario di Anna Frank ; come Dario Fo con L’opera dello sghignazzo , poi interruppi per­ché è assai difficile trovare materiale teatrale di pregio […]».
Maurizio Porro, Corriere della sera 3/8/2009

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Correva l’anno 1977, e Rampini […] faceva anche satira. […] Eppure è proprio lui ”Bourbon”, nom de plume con cui, sul numero 11 del mensile, esordisce con un corsivo intitolato ”Arrovattar l’ingegno” (nel senso di Pier Angelo Rovatti, direttore della rivista Aut aut e filosofo del pensiero debole):”Luglio: mese di intenso lavoro per le P. T. Guattari scrive a Fachinelli e Balestrini che rispondono a stretto giro di posta. Sartre scrive a Zangheri, Deleuze scrive a Sartre e a Zangheri, Foucault scrive a Deleuze, Sartre e Zangheri. Rovatti saluta tutti da Rimini e Fortini gli manda una scatola di gianduiotti. Tutti insieme scrivono a Cossiga, Lombardi, Dario Fo, Pannella, Fidel Castro, Fraizzoli e Boniperti. L’Espresso riassume pubblicando in copertina una foto di gruppo di tutti, nudi”.
Nicoletta Tiliacos, Il Foglio 24/06/2009

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Nella «mala senectute» difficilmente si trova una parola buona per qualcuno. […] Più in generale, per l’83enne Dario Fo l’Italia è invece «un paese sul baratro. É in atto, ora e qui, una trasformazione violenta della nostra natura, un capovolgimento antropologico, una corruzione storica». […].
Carlo Puca, Panorama, 3 dicembre 2009, pag. 177

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Luciano Bianciardi, […] si dedicava soprattutto agli autori irregolari e agli spiritacci geniali, da Dario Fo di Canzonissima 1962 a Paolo Villaggio in Quelli della domenica, per capire come si fa tv.
Alberto Papuzzi, la Stampa 12/12/2009

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[…]Intanto Serena Dandini in Parla con me su Raitre mandava in onda la sit-com Lost in Wc, parodia del giro di ragazze a Palazzo Grazioli. Ma l’opposizione, guidata da Repubblica, organizzò una manifestazione per la libertà di stampa minacciata, dopo avere raccolto firme di Dario Fo, Roberto Saviano e Adriano Celentano […].
Silvia Grilli, Panorama, 22 dicembre 2009

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Francesco Guccini, […], storico cantastorie. Ma forse bisogna mettere il trattino e aggiungere attore. «L’ho fatto anche in Radiofreccia di Ligabue, in un film di Enzo Monteleone facevo il padre di Stefano Accorsi, poi in uno di Benni dove c’erano Dario Fo e Paolo Rossi […]».
Valerio Cappelli, Corriere della Sera 21/12/2009

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Senatori a vita, ipotesi […]. E questi sono soltanto i più accreditati di un lungo elenco che va da Carla Fracci a Marco Pannella […], da Margherita Hack a don Verzé, da Dario Fo a Umberto Eco.
Gianna Fregonara, Corriere della Sera 5/1/2010

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[Alla manifestazione contro la proposta d’intitolare una via a Bettino Craxi, BEPPE GRILLO:] «Ci potrebbe essere Buenos Dell’Utri al posto di corso Buenos Aires a Milano, o Largo Mangano... La verità è che chi ci amministra non sa nulla di quel che pensano i cittadini: se avessero fatto Dario Fo sindaco di Milano, a quest’ora, avremmo una città capitale della cultura e non una merda».
Filippo Facci, Libero 10/1/2010

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CANESSA Fabio - Azzurro. Conte, Celentano, un pomeriggio... . Donzelli, Roma 2008.
Venezia
Storia de il "treno dei desideri" del 1968 scritta da Paolo Conti e interpretata da Adriano Celentano.
Testi di:
[…] Dario Fo

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KORPE Marie - Sparate sul pianista! Censura musicale di oggi. Introduzione di Dario Fo. Traduzione Vincenzo Perna. bibliografica. Indice analitico. Biografia autori. EDT, Torino 2007.
Venezia

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VARI - Ma libera veramente. Trent’anni di Radio Popolare: voci, parole e immagini. Fotografie. Cronologia. Kowalski, Milano 1979
Mestre4
Contiene
Testimonianze e intervista a (con brevi biografie) di […] Dario Fo e Franca Rame.

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[ARNOLDO FOÁ] Il suo quasi omonimo Dario Fo le piace?
«Il Nobel per la letteratura se lo merita, non è un cretino. Mi confondevano con lui, firmavo autografi con il suo nome. Ho scritto un verso: ”Dario dice io fo, ma lui in fondo che fa? Almeno io foà”».
Le piace?
«Molto».
Giancarlo Dotto, Gioia, 13/2/2010

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[RIC E GIAN] Nel ”65 la prima esperienza cinematografica […]. Subito dopo la televisione li scrittura per una serie di spettacoli di grande richiamo (Senza rete, Giochi in famiglia, Quelli della porta accanto), quindi ha inizio l’avventura teatrale: i due interpretano La strana coppia, Le farse di Dario Fo e Scusa, mi impresti tua moglie?.
Maurizio Ternavasio, ”La Stampa” 16/2/2010 – Scheda Parrini su BOSCO Gian Fabio

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[CLAUDIO ABBADO] É cresciuto insieme a Guido Crepax (figlio del Gilberto che suonava con suo padre), in un gruppo di cui facevano parte anche Dario Fo e Emilio Tadini. Altri punti di riferimento: Nono, Pollini, Tarkovskij, Serkin.
Il Catalogo dei viventi 2007

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RICORDI Claudio - Ti ricordi Nanni? Con Nanni Ricordi, L’uomo che inventò i cantautori. Excelsior 1881, Milano 2010
Venezia6
Contiene:
Testi e testimonianze di:
[…] Dario Fo

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[…] Irriverente ma non offensivo, il monologo che Paolo Rossi avrebbe dovuto portare al festival di Sanremo. Eppure gli italiani non l’hanno visto. «Mi hanno cercato loro, gli autori’ racconta Rossi ”. Sono stato a trovarli a Roma, poi a Sanremo. Ho raccontato il testo. Bellissimo, divertentissimo, dicevano. Poi non hanno più telefonato. Qualcuno però deve aver telefonato a loro». Si è detto che nella prima versione il visitatore non fosse lo Stato ma Berlusconi... «No. Non sono così pazzo, sarebbe stata una provocazione. Ho riferito l’episodio al mio maestro, Dario Fo, che deve averlo rielaborato. Ma non è così».
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 15/04/2010

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Anche il caso di Adro, dove il Comune ha negato la mensa ai bambini delle famiglie che non pagano la retta, è diventato occasione di una guerra tra ultrà. […] Mentre sul Fatto Dario Fo e Franca Rame sono riusciti a scrivere questo: «Ci sono dei bambini che al momento della distribuzione del cibo nella mensa si sono trovati con davanti un piatto dentro al quale c’era un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua, mentre nel piatto degli altri bimbi c’era pastasciutta e appresso formaggio e anche la frutta». Una scena da strappare il cuore, se fosse vera. Ma per fortuna è una bufala […].
Michele Brambilla, La Stampa 16/4/2010, pagina 1

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Franco [TRAVAGLIO, fratello di Marco] […] ”assistente alla regia” con Dario Fo. Tutto si tiene, ché pure Marco, come il fratello, adora la coppia Dario Fo-Franca Rame e pure Franco, come il fratello, ha collaborato a Repubblica […].
Marianna Rizzini, Il Foglio 24/04/2010

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BONACCI Flavio. Attore […] Fondamentale è l’esperienza con Dario Fo, nel Teatro Politico che dura fino al 1973, dove sviluppa la sua vena giullaresca.
Dizionario dello Spettacolo del ”900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Baldini & Castoldi 1998 – Scheda Parrini su BONACCI Flavio

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BONFIGLI Marina. Attrice […]. Ha lavorato anche con Dario Fo e Franca Rame e con Walter Chiari nella compagnia Senza Rete.
Dizionario dello Spettacolo del ”900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Baldini & Castoldi 1998 – Scheda Parrini su BONFIGLI Marina

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[MASSIMO BOLDI:] «[…] Molti dicono che la Guzzanti è la numero uno. Per me la vera satira è Dario Fo. Lui cavalca il sistema, non il momento. Qui stanno sempre addosso alla stessa persona. Allora non è più satira […]».
Barbara Benedettelli, il Giornale 24/5/2010, pagina 18

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[…]Anche qui, i progressisti di tutti i continenti l’hanno portato in trionfo: "Ecco finalmente quello che dice le verità scomode di cui tutti hanno paura". Non si accorgevano che Saramago si stava intruppando per l’ennesima volta, saliva sul carrettino dei Dario Fo, delle Inge Feltrinelli, degli Antonio Tabucchi, degli engagé mai stanchi. I quali ieri hanno pianto il compagno scomparso, cogliendo l’occasione per farsi pubblicità e ripetere che il Cavaliere è un tiranno (vedi Dario Fo) […].
Ghost Writer, Il tempo 19/6/2010

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Forse mai, in Italia, si è verificata una confluenza (una convivenza, addirittura) di artisti, scrittori, cineasti, musicisti, attori e attrici, pari a quella che – nei primi anni del dopoguerra’ ebbe come palcoscenico Milano e in particolare tutta l’area intorno all’Accademia di Brera. La latteria Pirovini, Il soldato d’Italia, il bar della «Titta» in via Fiori Chiari, il bar Jamaica all’angolo tra via Brera e via Fiori Oscuri: […]. [ALLA] latteria Pirovini […] poi ore e ore di chiacchiere, tra nomi famosi della vecchia generazione e nomi allora emergenti. Un elenco indimenticabile. Bontempelli e Paola Masino, Afeltra e De Monticelli, accanto a Fontana, Carpi, Morlotti, Cassinari, Peverelli, Ajmone, Kodra, Dondero, Santuccio, Strehler, Grassi, Dario Fo, Giansiro Ferrata, Pontecorvo, Tosi, Casiraghi. […]
Carlo Lizzani, Corriere della Sera 20/06/2010

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VAURO [Senesi] - Papeide. Tra un Papa e l’altro. Prefazione di Dario Fo. Piemme, Casale Monferrato 2006.
Contiene:
Vignette - Illustrazioni - Fumetti
FleetStreet

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[CELENTANO] Ma gradatamente innesta la retromarcia fino alla polemica presa di posizione con l’ ultima apparizione tv di «Rockpolitik» dove parlano Enzo Biagi, vittima dell’ editto bulgaro, Roberto Benigni, il nobel Dario Fo, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi, Michele Santoro, tanto per dare un’ idea del cambiamento di rotta […].
Gian Luigi Paracchini, Corriere della Sera 27/06/2010

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[…] In fondo, in quell’aneddoto, pulsa anche il Celentano successivo. Quello che rende il set di Fantastico 8, una mina non disinnescata sotto la sedia dei dirigenti Rai. La stampa lo aggredisce, ”spettacolo rozzo e improvvisato” lui non si scompone e offre momenti di televisione che nella tv di Stato dominata dal Caf hanno la potenza dell’eversione. Così Franca Rame può raccontare lo stupro subìto anni prima, e Dario Fo declamare per mezz’ora brani del Vangelo […].
Malcom Pagani, il Fatto Quotidiano 13/7/2010

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[GIORGIO ALBERTAZZI] Da ultimo ha fatto con Dario Fo, su Raidue, una storia del teatro in otto puntate, impresa che ha suscitato curiosità perché i due non avevano mai lavorato insieme e perché Dario Fo è un ultrasinistro mentre Albertazzi passa per un repubblichino.
Scheda Parrini su ALBERTAZZI Giorgio

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MINÀ Gianni - Testimoni del tempo. Sperling & Kupfer Rai-Eri, Milano 1999.
Contiene
Interviste :
[…] Dario Fo e Franca Rame
Fleetstreet

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[…] A quell’epoca la Cina era molto vicina all’Italia. Paolo Flores D’Arcais descriveva Shangai come una città «celeste edificata con i materiali della fantasia» e in molti volarono in Cina per tornarne incantati: Antonioni, Capanna, Moravia, Sofri... Dario Fo era entusiasta del Grande Timoniere.
Alessandro Gnocchi, il Giornale 28/8, pagina 15

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La satira della politica, oggi impossibile perché la realtà va già oltre ogni immaginazione farsesca (neppure Dario Fo, anche se Franca Rame gli avesse somministrato LSD a pranzo e a cena, avrebbe scritto il copione dell’ Italia di questi anni), […].
Maurizio Porro, Corriere della Sera 29/8/2010

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[…] Amma, Mata Amritanandamayi, […] conosciuta in tutto il mondo come the hugging saint, la sacerdotessa dell’ abbraccio. È arrivata al Palasesto di Sesto San Giovanni martedì, entro stasera avrà abbracciato diecimila persone, dicono gli organizzatori (cinquecento volontari). […] A renderle omaggio alle otto di sera arrivano Dario Fo e Franca Rame, l’ attore Beppe Convertini e il vicesindaco di Sesto […].
Federica Cavadini, Corriere della Sera 14/10/2010