Francesco Piccolo, l’Unità 6/12/2010, 6 dicembre 2010
CORSIVO
Forse hanno ragione coloro che fanno suonare le campane da settimane – spero abbiano ragione. Però questo è il problema: siamo sicuri di non confondere il desiderio che le cose stiano così e il fatto che le cose stanno così? Ho letto perfino un sondaggio, questa settimana, che veniva sintetizzato nel titolo: l’Ulivo supera il Pdl. Ma l’Ulivo non esiste, se esiste è una somma di partiti che si possono mettere insieme aggiungendone quanti se ne vuole (visto che non esiste) e il Pdl è un solo partito – e forse è sempre stato superato da un Ulivo composto in modo fantasioso. E allora queste forzature fanno paura, assomigliano ad altre di segno opposto che assicurano che tutto è tranquillo, tutto procede.
Sia chiaro: la sensazione che Berlusconi sia alla fine c’è tutta. Ma la questione rimane: siamo noi che forziamo, che ci stiamo autosuggestionando o è la verità definitiva quella che vediamo? Perdonatemi, ma sono cauto, guardingo. Ho pochissima fiducia nell’opposizione, e ancora meno in Fini e Casini. Non mi fido di Letta. E figuriamoci della capacità di Berlusconi di ritirarsi in buon ordine. Spero che il 14 dicembre ci sia questa sfiducia quasi certa; e mi chiedo: quasi? Insomma, la domanda che tutti si fanno è: Berlusconi sarà capace di perdere e di uscire dalla politica per sempre? La domanda che nessuno si vuole fare è: si può considerare finito un politico che se si andasse oggi a votare avrebbe grandissime probabilità di rivincere le elezioni, con un pezzo di coalizione in meno?