Andrea Valle, Libero 4/12/2010, 4 dicembre 2010
TROTA NOSTALGICO: «SIAMO I BALILLA DELLA GELMINI».
La Lega Nord è stata un po’ un Balilla perché ha detto: bisogna cambiare il sistema Italia che non funziona e piano piano, combattendo, sta portando a casa la riforma federale. La Lega come Balilla ha portato il cambiamento». Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Nord Umberto, ha parlato così ieri a Genova alla prima commemorazione leghista del Balilla, nel 264/mo anniversario della rivolta popolare genovese contro le truppe austriache di cui Giovanni Battista Perasso, Balilla, nel 1746 fu promotore. L’altro giorno il Fli ligure aveva polemizzato con la Lega affermando che Balilla non è padano ma solo genovese, anzi padani sarebbero gli austriaci contro cui il ragazzo tirò le pietre nel quartiere Portoria del capoluogo ligure.
IL PARAGONE
«La Lega, come Balilla, lotta per un sistema vicino alla gente» ha sottolineato Renzo Bossi «vuole tenere vive le tradizioni della nostra terra senza polemiche. Ognuno può ricordarlo, Balilla è un simbolo, un uomo del popolo, che ha deciso di prendere l’iniziativa togliendo la paura agli altri». «Vent’anni fa parlando di federalismo si era considerati pazzi» ha continuato il Trota «oggi tutti ne parlano. Con la riforma federale, applicando i costi standard a ogni Regione del Paese, ci sarà più efficienza, saranno tagliati gli sprechi, un bene per le tasche di tutti». E poi: «Quando si va contro al sistema come Balilla, si fa sempre fatica. La Lega lo sa, sarà sempre così. Balilla ha tirato il primo sasso il 5 dicembre del 1746, ottenendo uno dei primi trattati a ottobre 1748, due anni dopo. La Lega sa che ci vuole tempo per cambiare il sistema».
Bossi jr ha anche parlato della riforma dell’università disegnata dal ministro Maria Stella Gelmini: «È indispensabile» afferma Renzo «spesso i giovani vanno in piazza non sapendo quali sono i punti della riforma. Sicuramentec’è bisogno di una riforma dell’università». Una pausa: «Questo è sicuro, perché ci vivo anche nel mondo universitario. Bisogna cambiare qualcosa, per preparare il futuro diquesto Paese dobbiamo ripreparare i giovani al mercato di oggi della globalizzazione. È di sicuro necessario un forte cambiamento dell’università nel nostro Paese. La protesta si deve basare su punti ben chiari, spesso i giovani oggi vanno in piazza, ma non sanno quali sono i punti della riforma».
SINISTRA FURIOSA COL TROTA
Reazione dei giovani del Pd: «Capiamo che oramai l’ex maggioranza PdL-Lega abbia perso ogni senso del pudore, ma sentire RenzoBossi accusare di ignoranza gli studenti scesi in piazza e saliti sui tetti in queste settimane ci pare davvero una comica provocazione» affermano Michele Grimaldi dei Giovani Democratici e Federico Nastasi, coordinatore della Rete Universitaria Nazionale. «Forse il giovane esponente della Lega non sa» aggiungono «che non solo gli studenti sono perfettamente coscienti dell’inutilità e della pericolosità del dd lGelmini, ma protestano proprio contro chivorrebbe adeguare la scuola e l’università pubblica all’oramai celeberrimo “parametro trota”,f ondato sul pericoloso mix di ignoranza, nepotismo e finanziamenti alle scuole private ea gli esamifici. Il sistema dei saperi pubblico nel nostro Paese necessita di una riforma vera e di finanziamenti veri, non di concessioni pree lettorali alla Crui, a Confindustria e ai baroni, come nel tentativo della coppia Gelmini-Tremonti». «Renzo Bossi si rassegni: gli studenti italiani sono molto più coscienti e liberi di quello che vorrebbero le destre. E l’11 dicembre saranno in piazza per continuare a ribadire il proprio no a questo governo e il loro impegno per un’università e un Paese migliore» concludono.