Umberto Folena, Avvenire 6/12/2010, 6 dicembre 2010
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
Quando un grullo pensa, pensa grullaggini. Il grullo, rigorosamente fiorentino, avrà pensato: faccio un colpo in farmacia, i farmacisti sono miti, nonviolenti; un farmacista non offende ma cura; un farmacista non ferisce ma lenisce. Bravo grullo. Ma se il farmacista ha un figliolo poco arrendevole né remissivo? Il 30 novembre il grullo irrompe in una farmacia di Campi Bisenzio armato di taglierino e minaccia il farmacista: fuori i soldi. E si intasca 800 euro. Ma a quel punto dal retro si fa avanti minaccioso il figliolo del farmacista con un martello in mano. Che ci facesse un martello in farmacia le cronache non precisano. Forse per appendere quadretti... Il grullo si becca un paio di martellate in capo, esce e sale in taxi sanguinante. Già, perché il grullo era andato a far la rapina in taxi dicendo al conducente: mi aspetti con il motore acceso, torno subito. Il conducente però si rifiuta di far salire un grullo che gli lorderebbe di sangue la tappezzeria, così il grullo prende il bus. L’hanno beccato a casa della madre, all’Isolotto. La donna ha collaborato. Le mamme si vergognano dei figli grulli, a Firenze.