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 2010  dicembre 06 Lunedì calendario

Trento al top per qualità della vita Sud sempre peggio, Napoli ultima - Trento torna sul podio più al­t­o delle province italiane per qua­lità della vita; Napoli invece con­tinua ad essere la peggiore di tut­te, simbolo di un Mezzogiorno che fa segnare quasi un tonfo; be­ne le province delle grandi realtà urbane, con Torino e Roma che svettano sulle altre riuscendo a guadagnare rispettivamente 40 e 25 posizioni rispetto all’anno scorso: questa in sintesi la foto­g­rafia scattata da Italia Oggi e dal­l’Università La Sapienza con la dodicesima indagine sulle pro­vince italiane, che ha inteso valu­tare la qualità della vita analiz­zando 9 voci particolari: ambien­te, affari e lavoro, criminalità, di­sagio sociale e personale, popola­zione, servizi finanziari e scolasti­ci, sistema salute, tempo libero e tenore di vita

Trento al top per qualità della vita Sud sempre peggio, Napoli ultima - Trento torna sul podio più al­t­o delle province italiane per qua­lità della vita; Napoli invece con­tinua ad essere la peggiore di tut­te, simbolo di un Mezzogiorno che fa segnare quasi un tonfo; be­ne le province delle grandi realtà urbane, con Torino e Roma che svettano sulle altre riuscendo a guadagnare rispettivamente 40 e 25 posizioni rispetto all’anno scorso: questa in sintesi la foto­g­rafia scattata da Italia Oggi e dal­l’Università La Sapienza con la dodicesima indagine sulle pro­vince italiane, che ha inteso valu­tare la qualità della vita analiz­zando 9 voci particolari: ambien­te, affari e lavoro, criminalità, di­sagio sociale e personale, popola­zione, servizi finanziari e scolasti­ci, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Trento, provincia autonoma e reginetta del mitico nord-est, so­pravanza tutte le altre realtà terri­toriali facendo il bis del 2002, im­ponendosi nella top ten su Man­tova, Belluno, Bolzano, Pordeno­ne, Siena, Cuneo, Sondrio, Aosta e Parma. La prima posizione del­la provincia di Trento per qualità della vita, sottolineano gli autori dell’indagine, si spiega con le buone performance archiviate negli ambiti affari e lavoro, am­biente, popolazione e servizi fi­nanziari e scolastici. Da sottoline­are anche la grande rincorsa del­la provincia di Pordenone, quin­ta, che rispetto all’anno scorso re­cupera addirittura 32 posizioni; allo stesso modo di Aosta, risalita di 34 posti. Come nel 2009 anche quest’an­n­o è la provincia di Napoli a occu­pare il posto di fanalino di coda della classifica, simbolo tuttavia di un Mezzogiorno- viene sottoli­neato - che fa segnare un ulterio­re arretramento, cancellando i buoni risultati del 2009, quando era emerso un gruppo di provin­ce con caratteristiche omogenee (Campobasso, Foggia, Bari, Po­tenza e Matera) in cui la qualità della vita veniva giudicata accet­tabile. In termini complessivi, infor­ma l’indagine, le province in cui la qualità della vità è buona o ac­cettabile sono 55 (contro le 57 dell’anno scorso); le realtà in cui è invece scarsa o insufficiente so­no 48 (2 nel Nord-Ovest, 1 nel Nord-Est, 9 nel Centro e ben 36 nell’Italia meridionale e insula­re). E, come accennato, proprio quest’ultimo dato sembra essere uno dei punti clou dell’indagine, evidenzia infatti una tendenza del nostro Meridione che nell’ar­co di un anno ha visto peggiorare le proprie performance in ordine sparso: da Agrigento a Crotone, da Brindisi a Salerno, passando per Foggia, Oristano, Catanzaro, Catania, Benevento e Sassari. Nelle province delle grandi cit­tà saltano agli occhi i casi di Ro­ma, che raggiunge il 57/mo po­sto recuperando ben 25 posizio­ni, e anche Torino, ferma al 51/mo dopo aver recuperato ben 40 gradini; in terreno positi­vo anche Milano, fotografata al 49/mo posto (+5). Di segno diver­so Bologna (21/ma, -6), Firenze (13/ma, -13) e Venezia (52/ma, -11).