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 2010  dicembre 04 Sabato calendario

MINZOLINI L’AFRICANO

Quartier generale di Saxa Rubra, redazione del Tg1, ultimo avvistamento di Augusto Minzolini: il direttorissimo globetrotter pronto per la trasferta di Marrakech. Un paio di giorni per l’imperdibile Festival internazionale del cinema marocchino, in compagnia del fedele Leonardo Metalli, inviato di cultura. I vertici Rai aspettano con ansia l’accertamento sui rimborsi spese di Minzolini: in soli dodici mesi, la carta di credito aziendale ha strisciato per 64 mila euro.
PER VOCAZIONE aziendale, Mauro Masi ha ordinato un’indagine interna sui conti dell’ex Squalo dei retroscena politici: uno sgambetto. Il direttore generale ha rimediato in Commissione di Vigilanza, tra le righe durante l’audizione, consigliò ai cronisti di controllare il passato del Tg1: “È capitato che a un direttore sia stato pagato il soggiorno in un hotel di lusso a Roma per ben 3 mesi, per una spesa di 49 mila euro”. Il Giornale traduce: la Rai ha pagato a Gianni Riotta comode notti nel prestigioso albergo d’Inghilterra, un porto ambito tra piazza di Spagna e Montecitorio. Una vistosa cucitura per giustificare Minzolini. Eppure cifre e date s’incrociano male: per prassi, la Rai offre ai direttori non residenti a Roma una sistemazione provvisoria. Un trattamento che accomuna Riotta e Gad Lerner: “Anch’io ho dormito un paio di settimane all’albergo d’Inghilterra – spiega il conduttore dell’Infedele – e poi in un residence”. Forse Masi ha confuso euro con lire (tant’è che nel listino dell’albergo non ci sono suite al prezzo indicato dal Giornale, ovvero 650 euro a notte). Il fugace passaggio di Lerner al Tg1, luglio-ottobre 2000, anticipa di anni l’introduzione dell’euro. Al Fatto risulta che Riotta abbia cambiato albergo (due volte) in circa otto settimane tra il settembre e l’inizio novembre 2006: e dunque i 50 mila euro del Giornale – 49 mila per Masi – sono frutto di un calcolo con tante moltiplicazioni. Non c’è bisogno di arrotondare per difetto né per eccesso le spese di Minzolini, studiate e trascritte in una relazione ufficiale da Andrea Sassano (collaboratore di Masi) e ora archiviate dal segretario del Consiglio di amministrazione. Il rapporto è farcito di operazioni sospette di Minzolini: fogli di viaggio, carta di credito, migliaia di euro per rappresentanza. Tratti di penna che dipingono Minzolini come un direttore in tournée permanente e a spese di viale Mazzini. Il procedimento disciplinare sembra scontato: il direttorissimo rischia una sanzione pecuniaria e, nel caso più grave, il licenziamento in tronco.
LA CACCIATA dal Tg1 non è fantasia, se le regole aziendali sono uguali per tutti: sei tecnici Rai di Bologna sono stati licenziati per aver usato i soldi pubblici per motivi privati. E poi c’è un’altra accusa che fa vacillare la poltrona dell’ex Squalo: la pubblicità occulta. Per sei volte in pochi mesi, il Tg1 e Uno-mattina hanno ospitato i dirigenti di Royal Caribbean, una multinazionale americana per le crociere. La Royal ha organizzato un concorso per “famiglie” in collaborazione proprio con il Tg1: “Reporter d’alto mare. I vincitori avranno l’opportunità di salire in anteprima a bordo di Allure of the Seas. Il gigante dei mari sarà inaugurato a novembre in Florida”. Il link tra il Tg1 e la Royal è Bruno Liconti, giornalista e addetto stampa della società americana. Accanto pubblichiamo una fotografia di Liconti (barba bianca), scattata in Kenya il settembre scorso e caricata su Occhisulmondo del medesimo Liconti: a sinistra Minzolini, a destra Gabriella Giammanco, deputata del Pdl. Sul sito c’è un album intero: non manca Metalli in tenuta estiva, in queste ore con il direttorissimo in Marocco.
MINZOLINI conosce bene Liconti: “Vi faccio sapere se collabora con la Rai o il Tg1 – ha detto all’Usigrai – Ma intanto posso assicurarvi che il permesso che aveva per entrare in auto a Saxa Rubra, grazie a me, gli è stato tolto”. La presenza in Kenya dell’onorevole del Pdl apre l’ennesimo capitolo “strane attenzioni”. I due hanno brindato insieme al varo di Msc Magnifica, il 4 e 6 marzo scorso al porto di Amburgo. Un appuntamento irrinunciabile. Minzo aveva marinato il debutto di Msc Splendida a Barcellona. Per scusarsi – luglio 2009 – aveva dedicato un paio di minuti del Tg1 all’evento mondano.