la Repubblica 3/12/2010, 3 dicembre 2010
Da scolaretti, da ragazzini, si usava donare alla bibliotechina di classe un paio di romanzi prediletti, insieme alla carta blu per ricoprirli, uguale per tutti
Da scolaretti, da ragazzini, si usava donare alla bibliotechina di classe un paio di romanzi prediletti, insieme alla carta blu per ricoprirli, uguale per tutti. Si trattava allora di qualche "classico" tipo Balzac e Flaubert. O magari il Benito Cereno di Melville, brevissimo. Non ne ho ritrovati sugli scudi degli studenti odierni. Ove figurano piuttosto il Decamerone e il Don Chisciotte, allora considerati scolastici, e dunque noiosissimi, come i famigerati Promessi Sposi ... Alberto Arbasino, Roma