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 2010  dicembre 04 Sabato calendario

La città perfetta uccisa da uno strano assassinio - Dicono che se vuoi cam­biare il mondo devi cambiare il modo in cui lo guardi

La città perfetta uccisa da uno strano assassinio - Dicono che se vuoi cam­biare il mondo devi cambiare il modo in cui lo guardi. Beh, Celebration, ventisette mila acri addormentati nella con­tea di Osceola, Florida, il mon­do lo guarda giusto a modo suo. Non appartiene a uno spazio ma nemmeno a un tempo, è un paesino così per­fetto che l’unica cosa che ti vie­ne voglia di fare è andartene via di lì. Ha gli stessi abitanti di Casal di Principe, ventimila in tutto, ma sta a dieci minuti di macchina da Disney World, un posto dove non succede niente ma può accadere di tut­to. Come l’isola di Ouessant, al largo delle coste bretoni, do­ve i gendarmi sbarcano solo d’estate perchè la delinquen­za non esiste da più di un seco­lo, o meglio non esisteva pri­ma che trovassero il corpo di un pensionato crivellato di colpi, perchè il destino a volte è un grande sceneggiatore e perchè la vera tragedia ades­so, tra gli ottocento isolati nel­­l’isola, è non riuscire più a fi­darsi di quelli che ti stanno in­torno. Celebration non è cattiva ma l’ha disegnata così Walt Di­sney che qui voleva realizzare il mondo perfetto, la fantasia che si fa vivere quotidiano, do­ve far abitare pulizia, ordine, ci­viltà e patriottismo. L’ha imma­ginata a forma di mezza luna incastrata come una perla tra laghetti, campi da golf e fore­ste tropicali formato mignon. Case in stile classico, ma an­che vittoriano, coloniale e fran­cese, e la pista di ghiaccio artifi­ciale sulla piazza principale, protette da un sofisticato siste­ma di­sicurezza elettronico a fi­bre ottiche, ma anche, e di più, dagli occhi attenti del vicinato, lontano mai più di nove metri da te, inquietante e rassicuran­te al tempo stesso. Più sicura che libera come la Seahaven del «Truman Show», immersa in un’atmosfera anni Cinquan­ta come la Stepford di «La don­na perfetta» dove tutto è sini­stramente impeccabile a parti­re dalle donne. Alcuni anni fa uno di qui ave­va scherzato con un giornali­sta, per un piccolo furto consu­mato in paradiso, solo in quel momento, sorrise, aveva avu­to la sensazione di vivere in un posto reale, e non in una comunità fuori dal mondo co­me gli Amish. Ma da ieri a Ce­l­ebration c’è un ordine che sto­na e, come nell’isola di Oues­sant, quei confini morali che sembravano sicuri non ci so­no più. Semmai, al loro posto, c’è il nastro giallo della polizia a circondare «The Idlewyld», un lussuoso condominio ap­pena dietro il centro. >Erano giorni che i vicini non vedeva­no più in giro Matteo Giovan­ditto, cinquantotto anni porta­ti con una certa esuberanza, e non è mica facile passare spa­rire qui, dove persino il volu­me della tv ha regole da santa inquisizione, se supera un cer­to livello vieni espulso come Sergio Ramos contro il Barcel­lona. L’hanno trovato morto in cucina, Matteo, la sua Cor­vette parcheggiata altrove, nel lungo week end del Gior­no del Ringraziamento, am­mazzato nel posto della favo­le da qualcuno che sembrava cappuccetto rosso e invece era il lupo. Una vita normale, una morte strana, un delitto che per essere in sintonia con il posto deve essere come mi­nimo perfetto. «Questo è un caso molto raro», ha detto Twis Lizasuain, portavoce del­lo sceriffo. Molto raro è dire poco. Non c’è mai stato un omicidio a Topolinia e tanto­meno un suicidio. Come quel­lo di Craigh Foushee che pri­ma di spararsi alla testa aveva trasformato casa sua in Fort Apache, con i blindati e le te­ste di cuoio delle polizia ad as­sediarlo per quattordici ore, gli alunni della scuola vicina barricati in aula e tutti i cock­tail party cancellati al campo da golf. Aveva perso da poco il suo posto di lavoro, lui che si era rifugiato a Celebration, come la classe media con il fiato sul collo, con la nostal­gia della vita tranquilla dei pa­dri, di quando le città non era­no minacciate dai pericoli della modernità, i bambini giocavano per strada e i vicini di casa erano tutti amici. Ora anche qui, come ovun­que, come nel mondo reale, pensano che dietro ogni sorri­so ci sia un coltello e dietro ogni parola un tradimento. Le case acquistate per un mi­lione di dollari hanno dimez­zato il proprio valore, persi­no il cinema, di questo set a cielo aperto, ha chiuso per fal­limento. Due colpi di pistola hanno ucciso le certezze di Topolinia, ogni mondo non è mai stato così paese. In certi casi anche il pessimismo a suo modo consol a.