Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 04 Sabato calendario

UN TERZO DEL MADE IN ITALY È FASULLO

Un terzo della produzione complessiva di prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati, per un fatturato di 51 miliardi di euro, deriva da materie prime importate, trasformate e vendute con il marchio Made in Italy. È quanto emerge da un rapporto sulle Agromafie elaborato da Eurispes.
Lo scorso anno sono stati importate 30 milioni di tonnellate di prodotti agroalimentari, con un aumento del 50 per cento negli ultimi 15 anni. Sempre nel 2009 sono state importate in Italia 161.215 tonnellate di pomodori preparati o conservati di cui il 52,9% dalla Cina e destinate per la quasi totalità alla sola provincia di Salerno. Ma l’Italia ha anche importato dall’estero circa 70.500 tonnellate di vini di uve fresche, per la quasi totalità provenienti dagli Stati Uniti e solo marginalmente dalla Repubblica Sudafricana, Cile e altri paesi. Allo stesso modo sono state importate 4.983 tonnellate carne suina proveniente per il 91% dal Cile e destinato per l’87,4 per cento alle sole province di Milano e Modena. Le confezioni di generi alimentari sequestrate dai Nas sono cresciute del 40% nell’anno in corso. Dai numeri dell’attività dei Nuclei Antisofisticazioni nel settore agroalimentare, emerge che nel primo semestre di quest’anno le confezioni di cibo sequestrate e ritirate dal commercio ammontano a oltre 10 milioni, con un aumento record del 40% rispetto allo stesso periodo del 2009; nel pari periodo dell’anno 2009 erano stati 7,2 milioni di pezzi. Aumenta anche il valore del cibo sequestrato che sale a 71 milioni di euro (+4%), così come le strutture irregolari sottoposte a sequestro (+23%) o chiuse per motivi di salute pubblica (+18%). Rispetto allo scorso anno sono state inoltre effettuate oltre 18.000 ispezioni (+20%), mentre sono restate sostanzialmente stabili le infrazioni penali e le amministrative. Sono invece diminuiti gli arresti (da 32 a 11), ma non le denunce (+10%) e le segnalazioni all’autorità giudiziaria (+26%). Passando al genere di prodotti finiti sotto esame dei Nas oltre 10 milioni di uova non in regola con le norme igienico-sanitarie scoperte a Verona e destinate alla lavorazione dei prodotti tipici delle festività natalizie, panettoni e pandori in testa. Oltre 200mila bottiglie di conserva di pomodoro pericolosa trovate a Salerno e, a Siena, 10 milioni di litri di vino da tavola pronto per essere esportato negli Stati Uniti come Chianti Docg. Senza dimenticare le 25 tonnellate di cibi etnici irregolari sequestrati nel corso di un’operazione che ha coinvolto diverse città italiane, e le 50 tonnellate di alimenti scaduti, ma poi abilmente riconfezionati con una nuova data di scadenza, avvenuta a Milano.