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 2010  dicembre 04 Sabato calendario

RESA DELL’OLIO AI MINIMI STORICI

Meno olio per tutti. La campagna olearia, ancora in corso, è funestata dal maltempo con pioggia, vento, grandine che non hanno risparmiato nessuna regione. Le olive cadono al suolo e gli olivicoltori devono stare a guardare poiché le continue perturbazioni in transito sul nostro paese concedono solo sprazzi di bel tempo e i campi sono spesso impraticabili.

Sgradite sorprese anche al frantoio con rese in olio ai minimi storici, spesso sotto al 15%, a volte anche sotto al 10%, 4-5 punti in meno rispetto alle campagne precedenti a parità di periodo. A queste condizioni non conviene raccogliere, questo è il ritornello di questa annata. A fronte di una diminuzione di 4-5 punti sulla resa, infatti, i costi di frangitura crescono del 30%, ovvero 30-40 centesimi in più per ogni chilogrammo d’olio prodotto. Le quotazioni dell’extra vergine sui principali mercati, invece, rimangono stabili e non vi sono segnali di una risalita. Un quadro che non è destinato a mutare a breve, infatti l’abbassamento delle rese è conseguenza del significativo assorbimento di acqua da parte dei frutti, che può proseguire anche in fase di avanzata maturazione delle olive. La conseguenza è che il peso delle stesse può incrementare, fino anche a raddoppiare, anche nel volgere di poche ore da una pioggia, mentre è più lungo il processo di perdita di quest’acqua delle drupe. Al frantoio si stanno portando quintali di acqua, contenuta nelle olive, che provoca anche difficoltà nel processo estrattivo. I decanter e i separatori centrifughi perdono di efficienza, si trova più olio perso sia nelle sanse sia nelle acque di vegetazione. Si difendono meglio i vecchi impianti per pressione che utilizzano l’accorgimento di utilizzare un po’ di sansa secca in aggiunta a quella fresca per diminuirne la fluidità. Non solo quantità, anche le caratteristiche organolettiche degli extravergini di questa campagna sono meno complesse ed intense. Tutte le componenti che conferiscono aromaticità all’olio, come i polifenoli, sono infatti più solubili in acqua che in olio e se ne vanno, in grande quantità, nelle acque di vegetazione.