FEDERICO RAMPINI, la Repubblica 3/12/2010, 3 dicembre 2010
GLI AIUTI DELLA FEDERAL RESERVE ANCHE ALLA BCE E ALLE BANCHE EUROPEE
new york - C´è perfino la Ubs svizzera, quella famosa per avere a lungo "ospitato" i conti di tanti facoltosi evasori americani. C´è la Société Générale, anche lei circondata da una sinistra fama dopo il processo al suo trader Jerome Kerviel. E poi l´inglese Barclays, la belga Dexia, la tedesca Dresdner. Tutte quante rischiarono il crac, quando l´intero sistema finanziario mondiale era al collasso. E chi fu a salvarle? Il contribuente americano. Almeno in via indiretta: attraverso la sua banca centrale. E´ la rivelazione, politicamente scottante, dagli ultimi documenti della Federal Reserve sui "crediti di emergenza" che la banca centrale americana fu costretta ad erogare. In tutto 3.300 miliardi di dollari. La più massiccia operazione salva-banche mai realizzata. Una parte di quei 3.300 miliardi finirono al di fuori degli Stati Uniti ed aiutarono anche la Bce, la Banca centrale europea, che dal dicembre 2007 ha fatto ricorso 271 volte ai programmi di swap in dollari. Perché la Fed fu costretta dalle circostanze ad agire come "prestatore di ultima istanza" a livello mondiale. Per obblighi di trasparenza, ora la Fed ha dovuto pubblicare i dati sulle 21.000 operazioni di finanziamenti speciali alle banche concessi a partire dal 2007. In certi casi si trattava di prestiti "overnight", a brevissima scadenza, in altri casi i fondi venivano erogati fino a tre mesi. La sorpresa è nell´entità dei prestiti alle banche estere. La sola Barclays, per esempio, attraverso varie filiali incassò 232 miliardi di dollari. Tra le prime dieci figurano anche la Royal Bank of Scotland, la Bayerische Landesbank.
Per un singolo strumento di finanziamento delle banche, lo sportello d´emergenza attraverso cui la Fed comprava i "commercial paper" e così forniva liquidità, il singolo istituto che ne approfittò di più fu proprio la Ubs. Cinque delle dieci banche che lo usarono di più erano europee. Ora Barclays precisa di avere "restituito fin dal mese di dicembre 2009 tutti i fondi a cui ebbe accesso negli Stati Uniti. Stessa musica dalla Royal Bank of Scotland. Ma negli Usa è già polemica. Il senatore Bernie Sanders, indipendente del Vermont, si è chiesto "da quando in qua la Fed è diventata la banca centrale per il mondo intero?" In una fase in cui l´Amministrazione Obama e la Camera a maggioranza repubblicana devono riuscire a mettersi d´accordo per operare dolorosi tagli alla spesa pubblica, la notizia che tanti fondi per i salvataggi bancari finirono all´estero non è certo popolare. Proprio in questi giorni peraltro Obama ha dato il suo via libero a un potenziamento delle risorse che il Fmi potrà destinare ad aiutare gli Stati dell´Eurozona a rischio di insolvenza. E l´America dovrà contribuirvi come maggiore azionista singolo del Fondo. Un nuovo "regalo all´Europa socialista" per la destra repubblicana. Dopo avere salvato i banchieri europei, Obama verrà accusato di venire in soccorso alle baby-pensioni degli statali del Vecchio continente?