la Repubblica 3/12/2010, 3 dicembre 2010
articolo + box -"BUSH MI AIUTI NELLE ELEZIONI" LE RICHIESTE PER IL VOTO DEL 2006 - Silvio Berlusconi, nell´ottobre del 2005, chiese «specificamente» all´ambasciatore degli Usa a Roma Ronald Spogli una riunione a Washington con l´allora presidente americano George W
articolo + box -"BUSH MI AIUTI NELLE ELEZIONI" LE RICHIESTE PER IL VOTO DEL 2006 - Silvio Berlusconi, nell´ottobre del 2005, chiese «specificamente» all´ambasciatore degli Usa a Roma Ronald Spogli una riunione a Washington con l´allora presidente americano George W. Bush «e di poter parlare davanti al Congresso degli Usa per migliorare le sua posizione in vista delle elezioni di aprile 2006». È quanto emerge da un cablogramma del 26 ottobre 2005 inviato dall´ambasciata statunitense a Roma. Il documento, classificato come segreto e firmato da Spogli, afferma che Berlusconi, in quel periodo, «ha otto punti di svantaggio nei sondaggi» e che il suo Governo è «minato da scontri interni e da una permanente recessione economica». «Berlusconi - è scritto nel cablogramma - giustapporrà la sua dinamica politica a favore della politica estera degli Stati Uniti, a quella del suo probabile sfidante del centrosinistra Romano Prodi che preferisce invece - continua Spogli - una politica estera europea, che chiede un preciso calendario per il ritiro del contingente italiano dall´Iraq». Spogli, al termine del cablogramma, raccomanda prudenza alla Casa Bianca e spiega quali sono le richieste di Berlusconi sul discorso che avrebbe tenuto Bush. «Berlusconi cercherà: dichiarazioni del presidente sui valori comuni, supporto per l´estensione del mandato Onu in Iraq. Noi «dovremmo 1) offrire un elogio appropriato alla politica estera italiana senza pregiudicare i nostri rapporti con Prodi e 2) fare in modo che Berlusconi si impegni con noi sulla Russia e l´Iran». *** Il nucleare "Deluso per l´esclusione dell´Italia chiede agli Usa di lasciare il 5+1" In un briefing a Obama prima dell´incontro del presidente americano con Berlusconi, l´incaricato d´affari Elizabeth Dibble scrive: «Deluso per l´esclusione dell´Italia dal gruppo dei 5+1, Berlusconi le sottoporrà il ruolo che egli vorrebbe avere per l´Italia come interlocutore fra l´Occidente, Israele e l´Iran... Probabilmente insisterà affinché gli Stati Uniti abbandonino del tutto la formula del 5+1. I funzionari italiani hanno accolto con entusiasmo l´impegno (da parte degli Usa) ad avviare trattative diplomatiche dirette con l´Iran, ma hanno un impulso irresistibile, ed è quello di fare di tutto pur di essere "presenti alla creazione" (alla fase iniziale, ndr). Frattini... spera davvero di ospitare il primo incontro Stati Uniti-Iran a livello ministeriale dopo decenni». *** La Libia "Presidente, stia attento al G8 vuole farle incontrare Gheddafi" Nel giugno 2009 l´incaricata di Affari statunitense in Italia, Elizabeth Dibble, scrive a Barack Obama in preparazione della visita di Berlusconi a Washington: «Berlusconi ha continuato la politica italiana di sviluppo delle relazioni con la Libia in modo da controllare l´immigrazione irregolare ma anche per ottenere accessi vantaggiosi alle grandi riserve di petrolio per le aziende italiane, principalmente per l´Eni. (...) Il leader libico Gheddafi compirà una storica visita in Italia dal 10 al 12 giugno, poco prima la visita di Berlusconi a Washington. Come presidente dell´Unione Africana, Gheddafi sarà al G8 all´Aquila e la avvertiamo che Berlusconi farà pressioni perché lei incontri il leader libico in quell´occasione». *** La Farnesina "Dichiarazioni estemporanee" e Frattini mandò un funzionario «Nel tentativo di riparare alle dichiarazioni fatte da Berlusconi (riguardo alla Georgia, all´espansione della Nato e allo scudo anti-missili, ndr), Frattini ha mandato un alto rappresentante del suo staff, Maurizio Massari, a chiarire la politica del governo italiano. Massari (come del resto quasi tutti i nostri interlocutori) ha detto che il premier «ha l´abitudine di fare dichiarazioni estemporanee, e che queste non vanno prese come posizioni politiche... Tutti i nostri contatti dicono che è difficile arginarlo e, quasi rassegnati, ci suggeriscono di ignorare i suoi commenti». *** La funzionaria "È frivolo, vanitoso e fa gaffe ma resta un amico degli Usa" Elizabeth Dibble chiude la sua nota informativa al presidente Obama, prima della visita di Berlusconi a Washington del giugno 2009: «La forte relazione Usa-Italia ci fornisce importanti benefici per la sicurezza nazionale e nelle nostre missioni all´estero (...) ma il primo ministro è un alleato imprevedibile. Si può essere tentati di liquidarlo come un interlocutore frivolo, a causa delle sue manie personali, le gaffe pubbliche, e i suoi giudizi politici talvolta imprevedibili, ma riteniamo che questo sarebbe un errore. Nonostante i suoi difetti, Berlusconi è stato al centro della politica italiana per gli ultimi 15 anni e tutto indica che lo sarà ancora a lungo. Quando è stato possibile coinvolgerlo nel raggiungimento di obiettivi comuni, si è dimostrato un alleato e un amico degli Stati Uniti».