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 2010  dicembre 03 Venerdì calendario

articolo + box - I DUE TELEGRAMMI DI HILLARY SUGLI AFFARI BERLUSCONI-PUTIN - LA strana relazione fra la Russia di Putin e l´Italia di Berlusconi inquieta non poco gli americani: in due telegrammi diversi, inviati a Mosca e a Roma dall´ufficio del segretario di Stato Hillary Clinton si chiedono informazioni sugli affari di Berlusconi in Russia

articolo + box - I DUE TELEGRAMMI DI HILLARY SUGLI AFFARI BERLUSCONI-PUTIN - LA strana relazione fra la Russia di Putin e l´Italia di Berlusconi inquieta non poco gli americani: in due telegrammi diversi, inviati a Mosca e a Roma dall´ufficio del segretario di Stato Hillary Clinton si chiedono informazioni sugli affari di Berlusconi in Russia. Nel primo, 2 giugno 2009, Washington chiede «ogni informazione sulla relazione personale fra Putin e Berlusconi». E insiste: «Quali investimenti personali, se ci sono hanno fatto i due che possono in qualche modo guidare le loro scelte politiche ed economiche?». Alcuni mesi prima, il 26 gennaio 2009, l´allora ambasciatore a Roma Ronald Spogli aveva puntato il dito nella stessa direzione: in un documento classificato come "secret/no for" (da non mandare alle ambasciate straniere), aveva affermato che il primo ministro italiano e i suoi amici stavano guadagnando attraverso gli accordi bilaterali firmati fra Eni e Gazprom. Spogli riferisce che a sospettare guadagni «privati e molto lucrosi» sono sia esponenti dell´opposizione che uomini dello stesso Partito della Libertà: «Ci parlano di una connessione nefasta fra i due primi ministri», scrive. Spogli concludeva che «il miscuglio fra simpatia, dipendenza energetica e relazione personale fra Putin e Berlusconi garantiscono alla Russia un alleato disponibile a lavorare a suo favore all´interno dell´Unione europea». Lo stesso documento riporta i sospetti del governo della Georgia sulla relazione fra Russia e Italia: «L´ambasciatore georgiano a Roma ci ha detto che il suo governo crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti che arriveranno da ogni gasdotto costruito da Gazprom in collaborazione con l´Eni». *** La diplomazia "Quell´intesa politica con Mosca un gioco personale di Palazzo Chigi" «La politica dell´Italia nei confronti della Russia è il gioco personale di Berlusconi, un gioco che conduce su base tattica per guadagnare la fiducia e il favore dei suoi interlocutori russi», dice l´ambasciatore Ronald Spogli incontrando nel novembre 2008 il vicepreisdente Dick Cheney. «La stretta relazione personale (e, qualcuno sospetta, finanziaria) di Berlusconi con Putin lo ha portato a farsi promotore senza discutere di ogni iniziativa del Cremlino». *** L´intermediario Valentini "Solo con l´interprete da Vladimir per una festa esplosiva nella dacia" «Prima di un viaggio di tre giorni in Russia per il compleanno di Vladimir Putin a metà ottobre (2009), Berlusconi ha fatto sapere che la visita era "affare strettamente privato"... Ha anche annullato la sua presenza alla visita di Stato del re di Giordania Abdullah... Ha dato l´impressione che nel privilegiare il divertimento personale sugli affari di stato, volesse amministrare le poche energie in vista di una festa esplosiva nella dacia di Putin. La notizia poi che Berlusconi si facesse accompagnare nel viaggio solo da Valentino Valentini, un intermediario/ cassiere che gli serve da interprete, ha fatto chiedere alla classe politica italiana se Berlusconi andasse in Russia soprattutto perché il controllo della sua vita privata da parte dei fotografi italiani e stranieri rendesse i festini in Italia troppo pericolosi». *** La Gola profonda "L´ambasciata italiana è bloccata non si può criticare il Cremlino" Berlusconi «rifiuta sistematicamente i consigli strategici del suo demoralizzato, carente di risorse e sempre più irrilevante ministro degli Esteri Frattini». Al contrario il telegramma inviato da Via Veneto nel novembre 2008 sostiene che il premier ascolta molto di più i suoi amici in affari. I legami economici dell´Italia con il paese di Putin sono così stretti che, secondo il primo segretario dell´ambasciata a Mosca, influenzano la posizione politica di Roma verso la Russia. Per il diplomatico della Farnesina i leader, politici e businessmen italiani sono sempre «attenti» nel trattare con la Russia. Benché il governo italiano comprenda i limiti del governo russo, non può permettersi di esprimere troppo duramente le sue critiche. *** Afghanistan "Il comportamento italiano mette in pericolo la sicurezza" Prima della visita di Berlusconi a Washington nell´ottobre 2008, l´ambasciatore Spogli scrive a Bush: «L´importanza del contributo delle truppe italiane (in Afghanistan n.d.r.) è stata minata dal crescente sospetto che l´Italia eviti i combattimenti e paghi riscatti e paghi per avere protezione. (...) Vero o falso che sia, i fatti dicono che l´Italia ha perso 12 soldati in Afghanistan - molti meno rispetto agli altri alleati sebbene abbia le stesse responsabilità. (...) Le indicazioni ricevute dal comando Isaf suggeriscono che il comportamento dell´Italia sta provocando tensioni all´interno della coalizione». (...) Spogli suggerisce infine di ringraziare Berlusconi per l´invio di addestratori dei Carabinieri ma di dire chiaramente che «il comportamento italiano sta mettendo in pericolo le truppe alleate». *** L´Aquila "Proverà ad usare il vertice G8 per portare avanti i suoi interessi" Il primo ministro «cercherà di usare la presidenza italiana al G8 per indirizzare questioni che vanno al di là dello scopo e dell´efficacia dell´organizzazione. Dobbiamo scoraggiare questi istinti». E´ il monito dell´allora numero due di Via Veneto Elizabeth Dibble al presidente Obama in procinto di arrivare in Italia per il summit dell´Aquila. Berlusconi e il suo gabinetto «tendono a guardare al G8 italiano più come a un´opportunità per attirarsi il favore degli outsider del G8 come Egitto, Spagna e Libia che come strumento per indirizzare i problemi del mondo. Tuttavia, il suo desiderio che il G8 non passi in secondo piano rispetto al G20 ha portato a un´agenda ambiziosa che potrebbe fornire contributi utili alla lotta al cambiamento climatico, all´Africa, allo sviluppo e alla sicurezza alimentare». *** Teheran "L´Italia confonde le acque sulle centrali dell´Iran" Il governo italiano confonde le acque sull´Iran, sostiene l´ambasciatore a Roma Ronald Spogli incontrando il vicepresidente statunitense Dick Cheney. «Berlusconi è giunto al potere con una forte posizione pubblica sull´Iran e si è mostrato favorevole a sostenere il Gruppo dei cinque più uno (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell´Onu più la Germania che negoziano sul programma nucleare iraniano, ndr)», sostiene Spogli, ma «l´iniziale chiarezza ha ceduto il passo a una politica non focalizzata e persino critica». «Il ministro degli Esteri Franco Frattini - aggiunge - ha recentemente messo in dubbio l´efficacia dell´approccio e ha contattato il negoziatore nucleare iraniano Saeed Jalili per invitarlo a Roma per consultazioni». *** Dal gas ai missili, contro l´Europa "Sull´energia il premier italiano fa il gioco del Cremlino" «La politica energetica dell´Italia riflette troppo spesso le priorità russe piuttosto che quelle europee», sostiene il 13 gennaio l´incaricata d´affari americana a Roma Elizabeth Dibble durante il briefing che precede la visita a Washington del ministro degli Esteri Franco Frattini. «Gli stretti legami personali del primo ministro Berlusconi con Vladimir Putin e i legami corporativi molto forti tra l´azienda parastatale energetica Eni e la Gazprom russa spesso si scontra con gli sforzi sulla sicurezza energetica degli Stati Uniti e dell´Unione Europea», continua la Dibble citando ad esempio l´atteggiamento ambivalente del governo italiano nel sostenere il gasdotto Nabucco, «mentre l´Eni aiuta Gazprom a costruire gasdotti nel Mar Nero e nel Mar Baltico che non faranno che aumentare la dipendenza energetica dell´Unione europea dalla Russia». Sempre la Dibble, il 9 giugno 2009, alla vigilia dell´incontro tra Silvio Berlusconi e Barack Obama, informava il presidente statunitense che il primo ministro italiano in passato «aveva criticato lo scudo antimissili, l´allargamento della Nato e il sostegno dell´indipendenza del Kosovo definendole provocazioni americane nei confronti della Russia». Berlusconi, prosegue la Dibble, «ha sostenuto che l´intervento militare del premier Putin in Georgia nell´agosto 2008 era necessario per porre fine al massacro di innocenti causato dal presidente georgiano Saakashvili». Già il 14 agosto 2008, in piena crisi georgiana, l´ambasciatore a Roma Ronald Spogli incontra il sottosegretario del Consiglio italiano Gianni Letta. «Disse che Washington "non era felice" della risposta italiana e che era rimasta perplessa per le dichiarazioni di Frattini [...] e notò che la politica di "equidistanza" (dagli Usa e dalla Russia) sembrava inopportuna».