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 2010  dicembre 03 Venerdì calendario

LA REGINA DI SVEZIA DEVE AMMETTERE «PAPÀ, UN NAZISTA»

Costernata, così si sentirebbe la regina Silvia di Svezia dopo le rivelazioni della televisione svedese dalle quali è emerso che suo padre, Walther Sommerlath, acquisì nel ’39 una fabbrica appartenuta a un ebreo (Efim Wechsler, rifugiatosi in Brasile), a cui era stata espropriata dai nazisti per arianizzarla e utilizzarla nella produzione di materiale bellico. A riportare alla ribalta il passato del genitore della sovrana, moglie di re Carlo XVI Gustavo dal 1976, è stato domenica scorsa lo storico Mats Deland nella trasmissione della rete TV4. Il documentario, da quel che si è appreso, dovrebbe avere un seguito questa domenica.
La storia nel Paese scandinavo non è completamente nuova, perché già si sapeva che nel dicembre 1934 Sommerlath si iscrisse al Partito Nazionalsocialista, poiché la regina è tedesca per parte di padre (è nata a Heidelberg) e brasiliana per parte di madre. La scorsa primavera, la sovrana aveva spiegato che la fabbrica del genitore aveva prodotto soltanto membrane per maschere antigas destinate alla protezione civile. Lo storico svedese ha invece scoperto che, in aggiunta, l’industria produsse anche componenti per panzer e cannoni antiaerei. Proprio frugando negli archivi brasiliani e tedeschi, Deland ha accertato che Sommerlath entrò in possesso della fabbrica Wechsler & Henning grazie al programma di arianizzazione delle aziende ebraiche attuato dal regime nazista. In una lettera della Camera d’Industria e Commercio di Berlino, del maggio 1939, è scritto che si trattò di «un’arianizzazione dell’azienda, avvenuta con un’autorizzazione di polizia».
Dopo queste rivelazioni la casa reale svedese ha rilasciato un comunicato nel quale si apprende come la sovrana non fosse a conoscenza dell’intera storia e ammette per la prima volta il passato del genitore. «Naturalmente la regina è rammaricata per l’adesione del padre al Partito Nazista nel 1934», si legge nel testo. «Lo ha ignorato fino al raggiungimento dell’età adulta e per questo non ha mai avuto occasione di discutere della questione con suo padre» (l’uomo è
morto nel 1990). Nel 1976, anno del matrimonio reale, l’uomo negò qualsiasi legame con il nazismo. Nel dibattito è intervenuto anche il fratello della regina, Ralf de Toledo Sommerlath, che dice che quanto affermato da Deland è «tutto falso». Per la Svezia questo scandalo si aggiunge alla bufera provocata dalla biografia non autorizzata di re Gustavo, dall’impietoso titolo “Carlo XVI Gustavo, re suo malgrado”, in cui si raccontano le relazioni extraconiugali del sovrano.