M. Gu, Corriere della Sera 1/12/2010, 1 dicembre 2010
«Gli elettori di Fli sono molto più falchi di noi parlamentari, ho ricevuto decine di email e sms
«Gli elettori di Fli sono molto più falchi di noi parlamentari, ho ricevuto decine di email e sms...». E cosa scrivono, i falchi futuristi? «Che Fini non deve far pace con Berlusconi». Giuseppe Valditara, 49 anni, è il senatore milanese che sul Secolo d’Italia di ieri ha sfidato le cautele dei finiani. Lui il 14 dicembre non accuserà febbroni improvvisi, non uscirà dall’Aula né tantomeno si asterrà: «Io la fiducia a un governo al capolinea non gliela do, proporrò al mio partito di votare contro». E se il premier griderà al tradimento, ha già la risposta pronta: «Presidente, lei ha una concezione pericolosa della democrazia». Un caso, per il centrodestra. Perché il professore è il relatore di maggioranza della riforma Gelmini, alla quale darà il via libera: «Per metà è opera del sottoscritto e dunque, per il 50 per cento, porta il marchio di Futuro e libertà». Valditara non ama i toni sfumati: Fini è il futuro, Berlusconi il passato. Al primo sarà nei secoli fedele, secondo l’insegnamento di Pinuccio Tatarella. Quanto al secondo, si augura che torni presto a casa: «Basta con il partito monarchico e padronale». Piglio deciso e oratoria brillante, non disdegna battute sulle «senoritas descamisadas» del Cavaliere, al quale addebita l’«espulsione di Fini dal Pdl, l’aumento delle tasse, della spesa pubblica, e della corruzione e troppe riforme non realizzate». Cattolico e senatore da tre legislature, è ordinario (in aspettativa) di Diritto romano a Torino. Il suo sogno è fondare con Fini un grande partito dei moderati. Nel quale un giorno «possano confluire Alfano, Frattini e la Gelmini, politico abile e intelligente».